Le membrane fluttuanti di Sacha Kanah da Clima, Milano

L’imprevedibilità degli esiti, lo stupore per un risultato incontrollato, lo stesso fallimento, fa parte della sua ricerca. Kanah mette in gioco materia e spazio cercando non solo nuovi esisti formali, ma anche un nuovo modo di fruire le sculture stesse.
I (never) explain #174 — Filippo La Vaccara

L’identità della persona che indossa la testa viene celata, ci si può riparare dietro (e dentro) l’identità della figura rappresentata. In fondo recitando con le teste, non ci si espone tanto, ci si espone parzialmente, con il proprio corpo ma non con il volto.
I (never) explain #173 — Renzo Marasca

Dipinte in orizzontale, le carte non hanno un centro o una periferia, non sono uno spazio delimitato dentro al quale il disegno divide e circoscrive una forma; esse sono, invece, uno spazio unico limitato soltanto dalla dimensione stessa dell’opera.
Il mondo luminescente di Bea Bonafini | Galleria Renata Fabbri, Milano

Idealmente vorrei tirare un filo invisibile tra due artisti lontanissimi, ma il cui immaginario, nella mia lettura, si sovrappone. La distanza siderale del loro vissuto non è né paragonabile né evidente per tratti comuni. Sono diversi, opposti e inconciliabili, ma uno scherzo visionario me li ha posti uno sopra l’altro per cromie, forme aggraziate e […]
L’essere dissidente | Federico Tosi alla Galleria Monica De Cardenas, Milano

In mostra sculture in terracotta, resina e pigmenti, raffigurano Bonsai che espandono le radici fino a spezzare i loro vasi, accanto a dita mozzate e piccoli cani sperduti nella giungla
I (never) explain #172 — Roberto de Pinto

“…di solito preferisco il non detto, l’allusione e l’implicito; tocchi delicati da parte di elementi naturali e ombre, baci e contatti inesistenti o impercettibili. Mi piace stare in bilico, né di qua né di là, presentando immagini che solo un pizzico di malizia sa risolvere: non dichiarando, le cose mi sembrano sempre funzionare.”
I (never) explain #171 – Tommaso Pandolfi

Il punto archimedico del progetto sono la differenza e la ripetizione giocate tramite l’espediente della copia secondo quel concetto fornito all’arte da Duchamp chiamato “infrasottile”.
I (never) explain #170 – Alessandro Manfrin

Spesso penso al mio lavoro come a un gioco le cui regole consistono nel rintracciare le cicatrici e gli effetti collaterali di una città nevrotica.
I (never) explain #169 — Marco Paltrinieri

Dopo la fine del progetto Discipula, lavorare con la musica ha rappresentato per me non solo un percorso di studio e ricerca formale attorno ad un linguaggio differente rispetto alle arti visive ma anche e soprattutto una pratica, un esercizio attraverso il quale per la prima volta affrontare me stesso, le mie emozioni e imperfezioni […]
La nebbia come metafora | Nebula – Fondazione In Between Art Film a Venezia

Dopo un ambiguo elemento atmosferico come la ‘penombra’, i due curatori della mostra Alessandro Rabottini e Leonardo Bigazzi, hanno scelto la ‘nebbia’ come metafora – o filo rosso – per tracciare una coerente costellazione di opere video che raccontino esperienze, vissuti, impressioni ed espressioni del vivere contemporaneo.