ATP DIARY

Fotografia Europea 2025: un viaggio nei vent’anni

Il festival, guidato da Tim Clark, Walter Guadagnini e Luce Lebart, propone una riflessione su un’età di contrasti: quella in cui si è adulti, ma spesso ancora fragili, in cerca di identità e futuro

Exposed Torino 2025

New Photography | Intervista con Benedetta Casagrande

“Mi interessa pensare alla superficie fotografica come sito in cui coesistono i paradossi del simile e del dissimile, del contatto e della sua perdita, di presenza e assenza, di vitalità e di morte.” Benedetta Casagrande

Storie di designer | Intervista a Max Enrich

“I study and learn from elaborate mechanisms, which I then simplify in my projects. I find inspiration in satellites, motors, and inventions, even though I don’t understand how magnetism, electricity, or chemistry work.” Max Enrich

Shirin Neshat, Body of Evidence | PAC, Milano

Al PAC di Milano un’ampia retrospettiva sull’artista iraniana Shirin Neshat che da oltre trent’anni fonde impegno politico e lirismo visivo. In “Body of Evidence” il corpo femminile – ferito, lacerato, violato – diventa il terreno di battaglia per una rivoluzione culturale che attraversa confini, identità e forme di potere.

La morte e il sacro nell’opera di Steve McQueen 

L’opera di McQueen dimostra che la permeabilità tra linguaggi diversi nell’arte contemporanea può sconfinare nelle logiche del discorso, alimentando strategie di pensiero. Dimostra cioè che il territorio dell’arte contemporanea può diventare un laboratorio di pratiche interdisciplinari

I (never) explain #190 – Francesco Pedraglio

…immaginarsi sculture come maquettes di spazi capaci d’ospitare ipotetiche azioni performative. Quindi legare queste maquettes ad uno “spazio terzo” – lo spazio mentale della narrazione di queste stesse azioni – attraverso un numero di telefono graffiato sulle pareti, sui pavimenti o sui soffitti…

I (never) explain #188 – Federica Di Pietrantonio

“Si ha un coinvolgimento superficiale con un milione di cose diverse, ma un coinvolgimento profondo con niente, finché alla fine tutte le tracce di emozione scompaiono e ciò che rimane è uno stato di anestetica stimolazione.” Federica Di Pietrantonio