ATP DIARY

I (never) explain #174 — Filippo La Vaccara

L’identità della persona che indossa la testa viene celata, ci si può riparare dietro (e dentro) l’identità della figura rappresentata.  In fondo recitando con le teste, non ci si espone tanto, ci si espone parzialmente, con il proprio corpo ma non con il volto. 

I (never) explain #173 — Renzo Marasca

Dipinte in orizzontale, le carte non hanno un centro o una periferia, non sono uno spazio delimitato dentro al quale il disegno divide e circoscrive una forma; esse sono, invece, uno spazio unico limitato soltanto dalla dimensione stessa dell’opera.

I (never) explain #172 — Roberto de Pinto

“…di solito preferisco il non detto, l’allusione e l’implicito; tocchi delicati da parte di elementi naturali e ombre, baci e contatti inesistenti o impercettibili. Mi piace stare in bilico, né di qua né di là, presentando immagini che solo un pizzico di malizia sa risolvere: non dichiarando, le cose mi sembrano sempre funzionare.”

I (never) explain #169 — Marco Paltrinieri

Dopo la fine del progetto Discipula, lavorare con la musica ha rappresentato per me non solo un percorso di studio e ricerca formale attorno ad un linguaggio differente rispetto alle arti visive ma anche e soprattutto una pratica, un esercizio attraverso il quale per la prima volta affrontare me stesso, le mie emozioni e imperfezioni […]

I (never) explain #167 — Niccolò Moronato

Esattamente un anno fa in Uruguay ho realizzato uno degli interventi a cui tengo di più: Para Ovejas.La didascalia recitava così come segue: PARA OVEJAS, 2022, alfalfa, avena chata, semitin, fardo, flores. – Baa –                                    – Meeeh –  – Beeeh –                                         – Baaa –                                   – Baaaaaa!Beeeeeh! –  (A fine-dining experience for sheep should not be […]

I (never) explain #166 — Marco Schiavone

Per quanto tempo l’uomo ha perseverato nell’errore prima di stabilire un significato delle azioni?  Nel 2017 ho realizzato l’opera “Qualcosa che sta per qualcuno al posto di qualcos’altro”, la prima di una serie, con l’obiettivo di riflettere sui mutamenti antropici volontari ed involontari del paesaggio. Cercando di apprendere quelle che sono ed erano le pratiche […]

I (never) explain #165 — Andreas Zampella

Questo quadro è nato osservando un limone e pensando al mio letto e porta il titolo di “Risveglio con Limoni”.  É dipinto con un colore ad olio che viene dal ferro, in particolare dalla ruggine, ed è chiamato “rosso di Marte”. Raffigura un materasso, o forse lo simboleggia, lo personifica. Un letto disfatto e disordinato, […]

I (never) explain #163 — Gabriele Massaro

CANZONE PER SORDI — Full fathom five thy father lies;Of his bones are coral made;Those are pearls that were his eyes:Nothing of him that doth fade,But doth suffer a sea-changeInto something rich and strange.” The TempestWilliam Shakespeare A Roberta Nella mia stanza osservo il buioSono miopeTutto diventa pulviscolo vibranteVedo solo alcune parti degli oggetti intorno […]

I (never) explain #162 — Luca De Angelis

Durante il festival del cinema di Locarno del 1989 un giornalista svizzero incalzava Kaurismaki con domande riguardanti il suo rinomato cinismo. Gli veniva chiesto come mai fosse così avvezzo a trattenere e a non mostrare mai i suoi sentimenti. Il regista finlandese, dopo aver inghiottito l’ennesima corposa boccata di fumo, rispose con un laconico “ask my […]