ATP DIARY

Performance “The Song” di Luca Marcelli a Spazio Gamma, Milano

Testo di Dobrosława Nowak — Sta per entrare in scena. Noi ― seduti sulla terra, con le pareti dello Spazio Gamma alle spalle. Lui ― al centro del cerchio che abbiamo creato, come se fosse lui quel “mitico fuoco” che ci raduna, aiutandoci a trovare il ritmo del respiro e salvarci la pelle (prendendo dal […]

Performance The Song di Luca Marcelli – Spazio Gamma, Milano 2021 – Video still. Photo Astrid Ardenti – Patrick Frunzio

Testo di Dobrosława Nowak —

Sta per entrare in scena. Noi ― seduti sulla terra, con le pareti dello Spazio Gamma alle spalle. Lui ― al centro del cerchio che abbiamo creato, come se fosse lui quel “mitico fuoco” che ci raduna, aiutandoci a trovare il ritmo del respiro e salvarci la pelle (prendendo dal testo curatoriale di Simone Marcelli Pitzalis). Lo aspetta anche una giacca lucente d’argento, degna di una star, appoggiata sul uno stand con un microfono. 
Entra piano a piedi nudi. Ha il viso inquieto, concentrato, lo sguardo assente. Da l’impressione di andar controvento. Perché sembra affaticato già prima di cominciare? Possiamo aspettarci un divertimento?

“When the trouble comes
And the winds blow hard
We must move on
And sing our song”

Comincia a cantare lentamente e con dolcezza. Alla voce manca un timbro perfetto, ed è meglio così. Sono scritti dall’artista la melodia e il testo del ritornello di otto versi (che ora sono proiettati sullo schermo davanti a tutti noi). Siamo insieme, e lo siamo davvero. Se non fosse per lo sforzo e la giacca stravagante dell’artista, sembrerebbe una sessione di karaoke tra gli amici. Mancano pochi secondi per scoprire cosa non va. 

Il giorno prima dello show di Luca Marcelli, ci siamo incontrati con l’artista alla performance di Regina José Galindo a Prometeo Gallery. Lei ha sviluppare un progetto in cui richiama l’attenzione sulla violenza contro le donne sia in Italia che nel mondo, denunciando le strutture di potere patriarcale e coloniale. L’artista guatemalteca ha commemorato i femminicidi, cantando le opere di Puccini in un gruppo di trenta femmine, per simbolizzare il numero delle donne uccise in Italia quest’anno. Galindo, insieme alle cantanti da lei gestite, hanno performato un canto coperte dalle teste ai piedi con i tessuti colore cemento. Abbiamo guardato e ascoltato con attenzione questi monumenti viventi delle cugine, vicine di casa e sconosciute femmine scomparse che non vogliono rimanere zitte. 

“I will cry tonight
For you and for me
And for all the friends
We left behind”

Sorprendentemente (o forse per niente?), i versi della canzone di Luca Marcelli potrebbero essere cantati anche quel giorno prima, alla performance dell’artista centroamericana. Il messaggio comune di entrambi gli show è focalizzato sugli archetipi come ritmo e ripetizione (il cerchio della vita), i riti e l’importanza della comunità, il potere della resistenza. In più, alle entrambi performance, ai livelli diversi, sembravamo vivere un lutto collettivo.

Performance The Song di Luca Marcelli – Spazio Gamma, Milano 2021 – Video still. Photo Astrid Ardenti – Patrick Frunzio

Se “Il canto si è fatto grido” (El canto se hizo grito) nell’opera di Galindo, a cosa si è fatto il canto nella performance di Marcelli? Nel sottofondo della sua voce ormai familiare sentiamo un delirio cacofonico. È composto da un mix di audio presi dai vari fonti. L’artista ha creato questi “spazi di convivenza di una moltitudine eterogenea di realtà” (come ha chiamato delle creazioni simili all’occasione degli altri progetti) dagli strumenti registrati da lui, suoni campionati e un mischio di audio estrapolati dai vari video YouTube. Tutto messo insieme crea già un’insopportabile sensazione di discordia. Aggiungete la canzone di Marcelli che stiamo sentendo dal vivo e mettiamo il cuore a seguire (che, però, non ha niente a che fare con il sottofondo), e lo Spazio Gamma comincerà ad abbondare di veri e propri raggi elettromagnetici gamma, facendoci impazzire. In più, l’artista aggiunge altra “inconvenienza”. Si mette sulla terra e striscia, sempre cantando.

Cosa abbiamo fatto per sopravvivere quell’incubo? Secondo la teoria della dissonanza cognitiva di Leon Festinger, c’è una tendenza per gli individui a cercare la coerenza tra le loro cognizioni ― credenze, opinioni, ma anche percezioni come suoni e immagini. Dopo soli venti minuti della performance (intera durava meno di un’ora) abbiamo spontaneamente iniziato a canticchiare insieme all’artista. Dopo mezz’ora cantavamo già tutti con la pelle d’oca degli emozioni, vivendo una delle esperienze collettive più belle e intime dopo il periodo della solitudine di massa. Così, risolvendo la nostra dissonanza cognitiva, ci siamo aiutati a vicenda a tirarci fuori dal caos e sofferenza, senza dover neanche parlarne o concordare le condizioni. Degno nota che la ricerca di Marcelli si sviluppa “intorno al rapporto tra caos (integrato all’interno di una dimensione umana) e processi di soggettivazione, in relazione al flusso eterogeneo di informazioni, online e offline, che ci attraversano quotidianamente”. 

Cos’è il mondo, se non una grande cacofonia, con i soli frammenti familiari che dobbiamo riconoscere? Cosa siamo noi, se non “lo scatto dei muscoli per salvare la pelle” ― come scrive Marcelli Pitzalis nel testo che accompagna la performance. “Gli altri pensano ci sia qualcosa di ridicolo nel cantare. […]. C’è qualcosa di ridicolo nel tacere. C’è qualcosa di ridicolo nel rimanere fermi. Nel restare. La canzone dice di partire” ― conclude l’autore. Grazie a “The Song”, siamo diventati gli eroi di quest’attimo, di questi otto versi. Abbiamo creato una meta-storia, abbiamo meta-capito. Abbiamo accettato il nostro dovere primitivo di dover respirare, cantare, vivere nonostante tutto. Ci siamo arrivati. E ora, ripartiamo. 

LUCA MARCELLI: THE SONG
(Performance, sistema audio, video, 25min circa)
Mercoledì 23 GIUGNO 2021 H. 19:30
Spazio Gamma, Milano

Performance The Song di Luca Marcelli – Spazio Gamma, Milano 2021 – Video still. Photo Astrid Ardenti – Patrick Frunzio