Emanuel Rossetti, ‘Multiplex’, Galleria Karma International
Florian Germann, ‘St Helena / Riches from the depths of the mountains’, BolteLang
Vanessa Savani, Galleria Claudia Groeflin
Hannu Katjalainen, Galleria Rotwand
Grazie a Giovanni Kronenberg che è stato a Zurigo per il week end ‘Rendez – View’
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Cara Elena
Nel week end del 27/29 Agosto ho visto l’inaugurazione collettiva ‘ Rendez – View’, delle 5 gallerie giovani più interessanti di Zurigo: Boltelang, Freymond-Guth & Co., Claudia Groeflin, Karma International e Rotwand, in rigoroso ordine alfabetico.
E’ ormai più di 1 anno che vedo mostre in queste gallerie e devo dire che la qualità, almeno per come la vedo io, è stata come minimo altalenante. Diciamo che a Zurigo la differenza tra le gallerie potenti e rinomate internazionalmente – Hauser&Wirth, Peter Kilchmann, Eva Presenhuber, Bob Van Orsouw e fino a qualche tempo fa anche de Pury & Luxembourg e Haunch of Venison, ora chiuse – e quelle giovani che promuovono artisti emergenti, è particolarmente marcata.
Parto subito dalla mostra che mi è piaciuta maggiormente: la mostra di Sylvia Sleigh da Freymond-Guth & Co. Pittrice classe 1916, inglese ma trasferitosi a New York nei primi anni ’60, quando il marito, Lawrence Alloway, divenne curatore al Guggenheim Museum. In mostra sono presenti una serie di dipinti realizzati dal 1960 al 1975, una serie di ritratti di amici artisti, galleristi, critici, che la Sleigh frequentava regolarmente in privato insieme al marito. Tra questi Donald Kuspit e la coppia Nancy Spero/ Leon Golub. Nei suoi oli emerge una pittura incentrata totalmente sul ritratto, sopratutto domestico, dove i frequenti nudi maschili in pose solitamente femminee e l’esasperata meticolosità di alcuni sfondi, sopratutto nei tessuti, non può che riportare a una certa critica femminista dei primi anni ’70, periodo in cui molti dei dipinti sono stati realizzati. Mi ha colpito quest’artista che attraversa gli anni ’60 / ’70 (anni dominati dal minimalismo e dall’ arte concettuale e in cui la pittura di genere era profondamente ghettizzata), perseverando con un linguaggio ancora capace di erodere e di schierarsi politicamente. Questa è stata l’unica mostra di pittura proposta da una giovane galleria a Zurigo.
Devo dire che in generale la proposta è superiore rispetto all’Italia, dove a mia memoria le gallerie più interessanti hanno sempre una certa snobbistica ritrosia…
Le mostre delle altre gallerie mi hanno impressionato di meno, alcune come Rotwand (che ha inaugurato la nuova sede a pachi passi dalla vecchia con la mostra dell’artista finnico Hannu Katjalainen), troppo patinate e glamour per i miei gusti. Altre mi hanno convinto solo in parte, come Karma International, la cui fama di miglior giovane galleria zurighese a mio avviso è immeritata. Non ho visto una mostra che sia una che mi abbia convinto del tutto nell’ ultimo anno. Ha inaugurato con il giovanissimo svizzero Emanuel Rossetti, di cui ho apprezzato comunque i video in animazione 3d. Della mostra da Boltelang devo dire che non sono riuscito a farmi un giudizio completo, troppa gente all’opening, ma l’artista Florian Germann appeso al soffitto con un’imbragatura intento a modellare un bassorilievo (oltre che richiamarmi vagamente il primo Barney) mi è sembrata troppo teatrale e quindi gratuita.
Queste le mie impressioni. Ho cercato di essere super-super sintetico