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Another zebra — Thanks Haris Epaminonda

(English Text Below) Da alcuni anni abbiamo chiesto ad alcuni artisti di ‘prestarci’ un’immagine dove compaia una zebra, per poter diffondere storie diverse legate al nostro logo. C’è stata la zebra sui tacchi di Simone Berti, le zebra ad alta quota di Paola Pivi e ora, a raccontarci un altro racconto, abbiamo un’immagine di Haris […]

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Da alcuni anni abbiamo chiesto ad alcuni artisti di ‘prestarci’ un’immagine dove compaia una zebra, per poter diffondere storie diverse legate al nostro logo. C’è stata la zebra sui tacchi di Simone Berti, le zebra ad alta quota di Paola Pivi e ora, a raccontarci un altro racconto, abbiamo un’immagine di Haris Epaminonda estrapolata da “Chronicles”: una serie di film in super-8 realizzata dall’artista cipriota a partire da materiale filmato nell’arco di alcuni anni e mostrata per la prima volta nel 2010. Molti dei filmati sono stati registrati durante viaggi ed incontri effettuati da Epaminonda in tutto il mondo. I film vengono mostrati principalmente come installazione video multi-canale.

Immersa nel buio, quasi spettrale, la zebra nel fermo immagine, sembra materializzarsi dalle tenebre. L’ambiente è quello circense, ma l’atmosfera tenebrosa emana tutt’altro che leggerezza e divertimento. Un domatore appare sulla destra con la tipica tuta fatta di colori sgargianti e lustrini. In primo piano la silhouette di alcuni spettatori. Sgranata e dai toni stemperati, quest’immagine sembra congelare un porzione di tempo, bloccarne un momento non particolarmente significativo, ma bensì rivelativo dell’impassibilità o immunità del reale. Chiuso nella sua misteriosità, inspiegabile, il reale in quest’immagine – ma anche nel resto dei video che compongono la serie “Chronicles” – si apre alla totale libertà delle nostre associazioni; l’interpretazione diventa in questo caso una storia – sempre diversa a seconda di chi guarda – che, come i racconti orali, sfugge l’unicità per moltiplicarsi, sempre diversa, nel nostro immaginario.

Ti invitiamo a passare nella sezione di #ArtissimaLive – area CON/text di Artissima, Torino – per prendere una cartolina.

Haris Epaminonda,   Chronicles V,   super-8 film digitalised,   duration: 10’19”,   silent,   2010 - Commissioned by Site Gallery,   Sheffield,   UK - Courtesy: The artist and Rodeo London/Istanbul - Galleria Massimo Minini,   Brescia - Casey Kaplan,   New York © The artist
Haris Epaminonda, Chronicles V, super-8 film digitalised, duration: 10’19”, silent, 2010 – Commissioned by Site Gallery, Sheffield, UK – Courtesy: The artist and Rodeo London/Istanbul – Galleria Massimo Minini, Brescia – Casey Kaplan, New York © The artist

In the last years we asked some artists ‘lend’ us an image of one of their artworks where appears a zebra, to disseminate different stories related to our logo. There’s been the high-heeled zebra by Simone Berti, the high altitude zebra by Paola Pivi and now, to tell a new different story, we’re proud to present a picture by Haris Epaminonda. The image is taken from “Chronicles”, a series of films in super-8 created by the Cypriot artist from material filmed over several years and shown for the first time in 2010. Many of the films, shown mainly as a multi-channel video installation, were recorded during trips and meetings held by Epaminonda worldwide.

Immersed in a ghostly gloom, the zebra in the still image seems to materialize from the darkness. The environment is the circus, but the gloomy atmosphere radiates anything but light and fun. A tamer appears on the right with the typical suit made of bright colors and glitter. In the foreground, the silhouettes of some viewers. Grainy and with softened tones, this image seems to freeze a portion of time, blocking a moment not particularly significant, but rather revelatory of the impassibility or immunity of reality. Locked in its mystery, unexplained, the real in this picture – but also in the rest of the videos of the “Chronicles” series – opens to the total freedom of our associations; the interpretation in this case becomes a story – always different and depending on the beholder – that, as the oral histories, escapes uniqueness in order to multiply, always different, in our imagination.

We invite you to step by our booth in the #ArtissimaLive section, in the Artissima CON/text area, to take one of these postcards for free.