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Il collettivo ZAPRUDER vince il Premio MAXXI 2016

I 4 finalisti del Premio MAXXI 2016 sono stati Riccardo Arena, Ludovica Carbotta, Adelita Husni-Bey e ZAPRUDER. Si pprtano a casa la vittoria   il collettivo ZAPRUDER, composto da David Zamagni, Nadia Ranocchi e Monaldo Moretti: hanno presentato l’opera Zeus Machine, che sarà acquisita da MAXXI stesso, che a sua volte dedicherò loro un catalogo […]

ZAPRUDER filmakersgroup Zeus Machine 2016 - foto Cecilia Fiorenza,   courtesy Fondazione MAXXI
ZAPRUDER filmakersgroup Zeus Machine 2016 – foto Cecilia Fiorenza, courtesy Fondazione MAXXI

I 4 finalisti del Premio MAXXI 2016 sono stati Riccardo Arena, Ludovica Carbotta, Adelita Husni-Bey e ZAPRUDER. Si pprtano a casa la vittoria   il collettivo ZAPRUDER, composto da David Zamagni, Nadia Ranocchi e Monaldo Moretti: hanno presentato l’opera Zeus Machine, che sarà acquisita da MAXXI stesso, che a sua volte dedicherò loro un catalogo di approfondimento.
La giuria che ha decretato la vittoria – Hanru Hou (Direttore artistico MAXXI), Matteo Garrone (regista), Helena Kontova (giornalista e critica d’arte), Anna Mattirolo (Ministero dei Beni Culturali), Francesco Manacorda (Direttore Tate Liverpool) e Adelina von Furstenberg (curatore e Direttore e Fondatore di Art for The World) – ha premiato il collettivo con questa motivazione: “Per il solido percorso creativo, la compiutezza e la maturità di un’opera capace di attraversare i linguaggi della performance, del teatro, del design e del cinema come segno di radicamento nella cultura italiana; per la capacità di valicare i limiti geografici, trasformando un’identità locale in un messaggio universale, in maniera sperimentale e innovativa”. Non per niente David Zamagni dice nell’ intervista fatta da ATP: “In generale siamo attenti a mantenere il senso del lavoro che stiamo mostrando, adattandolo alla complessità dell’ospite. Un film, una azione o una foto sono oggetti permeabili e, almeno per quanto ci riguarda, partono sempre da una scrittura di tipo cinematografico. Più che a una sintesi tendiamo alla somma”.
Zeus Machine indaga il mito, il mistero e la rivelazione e si configura come un parallelepipedo dorato sopraelevato, al cui intero ospita il video L’invincibile – Qual’è il suono di una mano sola che applaude?: “ERCOLE è un eroe primordiale, che richiama al mondo della fantasia, del sogno, che si perde in dicerie e poi si trasforma in esempio. Ginevra Bompiani, a proposito di Ercole, scrive che quando l’eroe ha affrontato la prima fatica era già stanco, anzi sfinito, e sottolinea come egli sia l’unico eroe che viene ricordato per le fatiche e non per le sue imprese. Da questa immagine è scaturita l’idea di un eroe destinato a una lotta introspettiva, del tutto simile a quella di ogni uomo sulla terra, condannato a combattere i suoi propri mostri” (Zapruder/David Zamagni, da intervista).

Una menzione speciale è stata assegnata a Ludovica Carbottaper la maturità raggiunta nell’interpretare lo spazio del Museo riconsiderandone ruolo e funzione; per lo studio dei materiali fino a farli diventare espressione di un’idea, di un concetto; per la forte evocazione di un’ interazione tra un luogo fisico e un territorio immaginario”. L’opera Monowe (the City Museum) è un edifico immaginario, un museo nel museo, ispirato ai volumi della Caserma Montello, che precedentemente occupava gli spazi dove oggi c’è il MAXXI.

Fino al 29 gennaio sarà possibile vedere i lavori dei 4 finalisti nella mostra curata da Hiulia Ferracci, che quest’anno in occasione dei 15 anni del Premio, comprende anche una ricchissima sezione documentaria con il racconto di tutte le precedenti edizioni e dei 35 artisti che negli anni vi hanno partecipato.

ZAPRUDER filmmakersgroup è   un collettivo di cineasti nato nel 2000   composto da David Zamagni, Nadia Ranocchi e Monaldo Moretti. E’ stato proposto da Gianfranco Maraniello, Direttore del MART.
Ludovica Carbotta, nata nel 1982 a Torino, attualmente vive e lavora a Torino. E’ stata proposta  da Francesca Comisso.

ZAPRUDER filmakersgroup Zeus Machine 2016 - foto Cecilia Fiorenza,   courtesy Fondazione MAXXI
ZAPRUDER filmakersgroup Zeus Machine 2016 – foto Cecilia Fiorenza, courtesy Fondazione MAXXI
Adelita Husni -Bey La Luna in Folle 2016 - foto Cecilia Fiorenza,   courtesy Fondazione MAXXI
Adelita Husni -Bey La Luna in Folle 2016 – foto Cecilia Fiorenza, courtesy Fondazione MAXXI
Adelita Husni -Bey La Luna in Folle 2016 - foto Cecilia Fiorenza,   courtesy Fondazione MAXXI
Adelita Husni -Bey La Luna in Folle 2016 – foto Cecilia Fiorenza, courtesy Fondazione MAXXI
Riccardo Arena Orient 1 - Everlasting Sea 2016 - foto Cecilia Fiorenza,   courtesy Fondazione MAXXI
Riccardo Arena Orient 1 – Everlasting Sea 2016 – foto Cecilia Fiorenza, courtesy Fondazione MAXXI
Ludovica Carbotta Monowe (the city museum) 2016 - foto Cecilia Fiorenza,   courtesy Fondazione MAXXI
Ludovica Carbotta Monowe (the city museum) 2016 – foto Cecilia Fiorenza, courtesy Fondazione MAXXI