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La marcia dell’uomo: l’opera di Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi entra nella collezione del Centro Pecci

L’opera video, acquisita grazie alla vincita del bando ministeriale PAC 2024 - Piano per l’Arte Contemporanea, è visibile, con la curatela di Elena Magini, fino al 14 settembre 2025.
La Marcia dell’Uomo – Gianikian Ricci Lucchi – Installation view – Centro Pecci – Photo Andrea Rossetti

Presentata per la prima volta nel 2001 alla 49. Mostra Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia, curata da Harald Szeemann e successivamente riproposta nel 2012 all’Hangar Bicocca, La marcia dell’uomo di Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi entra adesso a far parte della collezione del Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato. L’opera video, acquisita grazie alla vincita del bando ministeriale PAC 2024 – Piano per l’Arte Contemporanea, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, è visibile, con la curatela di Elena Magini, fino al 14 settembre 2025.

L’installazione si sviluppa su tre grandi schermi e guarda al continente africano attraverso lo sguardo colonialista europeo, ricco di pregiudizi e violenza. La marcia dell’uomo propone un viaggio nella storia dell’umanità attraverso una delle sue pagine più buie, rielaborando filmati d’archivio che spaziano dalla fine dell’Ottocento agli anni Sessanta. Alla base della ricerca di Gianikian e Ricci Lucchi vi è infatti un approfondito lavoro di indagine tra archivi privati e videoteche, con l’intento di attualizzare le immagini storiche e stimolare una riflessione critica sul presente.

Lo spettatore è invitato a muoversi nello spazio per confrontarsi con le tre proiezioni: ciascuno dei grandi schermi racconta infatti un momento diverso del rapporto tra Occidentali e il continente africano. Si parte dal 1895, con filmati che mostrano uomini e donne senegalesi camminare uno dopo l’altro, osservati da uno sguardo ancora “scientifico” e in un certo senso antropologico, concentrato sull’analisi. Il secondo filmato, datato 1910, mostra invece soggetti africani vestiti all’occidentale mentre mangiano con coltello e forchetta; a queste immagini si alternano scene di caccia con protagonisti uomini bianchi. Nell’ultimo schermo troviamo invece un video del 1960 in cui due donne di colore, nude, vengono pagate da un uomo bianco. Il lavoro racconta così diversi momenti della storia del colonialismo occidentale, evidenziando in una maniera del tutto personale, le dinamiche razziste che per anni hanno caratterizzato la relazione dell’Occidente con l’Africa.

Attraverso i loro lavori, Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi, riescono a raccontare i grandi temi socio-politici della storia del XX e XXI secondo – dalle grandi guerre, all’esilio, fino alle migrazioni e alla violenza coloniale – con uno sguardo incredibilmente attuale. È dunque molto interessante che il Centro Pecci abbia deciso di arricchire la propria collezione, già molto significativa, con questo lavoro. 

Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi. La marcia dell’uomo, installation views Pirelli HangarBicocca, 2012
La Marcia dell’Uomo – Gianikian Ricci Lucchi – Installation view – Centro Pecci – Photo Andrea Rossetti
Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi. La marcia dell’uomo, installation views Pirelli HangarBicocca, 2012