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Il cosmo, lo spirito e la materia di Wolfgang Laib – Galleria Lia Rumma, Milano

Testo di Angelica Lucia Raho — Per la mostra presso la sede milanese della galleria Lia Rumma, Wolfgang Laib (Metzingen, Germania, 1950) costruisce “architetture mentali di luce” che attraversa per percorrere un viaggio ascensionale. L’artista lavora allo stesso tempo con la materia e con l’impalpabile. Il titolo della mostra è tratto da una frase contenuta […]

Wolfgang Laib, Zikkurat, 2000, cera d’api e struttura in legno. Ph. Agostino Osio, Courtesy Galleria Lia Rumma, Milano | Napoli.
Wolfgang Laib, Zikkurat, 2000, cera d’api e struttura in legno. Ph. Agostino Osio, Courtesy Galleria Lia Rumma, Milano | Napoli.

Testo di Angelica Lucia Raho

Per la mostra presso la sede milanese della galleria Lia Rumma, Wolfgang Laib (Metzingen, Germania, 1950) costruisce “architetture mentali di luce” che attraversa per percorrere un viaggio ascensionale. L’artista lavora allo stesso tempo con la materia e con l’impalpabile. Il titolo della mostra è tratto da una frase contenuta nella seconda terzina del canto primo del Paradiso di Dante Alighieri, che recita: 

Nel ciel che più de la sua luce prende
fu’ io, e vidi cose che ridire
né sa né può chi di là sù discende
[Dante Alighieri, Paradiso, Canto I, in La Divina Commedia]

La potente spiritualità delle opere di Laib, concepite a partire da un concretismo culturale trasversale da Oriente a Occidente, si accorda con il bianco e l’imponenza museale della galleria per ottenere un “paradiso terrestre” e concreto.
Sul primo livello, al piano terra, si trova l’imponente Zikkurat (2000), alta 4 metri e completamente rivestita di lastre di cera. L’opera è un monumento luminoso, di un materiale caldo e attraente, sul quale rimangono delle tracce palpabili. Le antiche ziqqurat mesopotamiche, visitate durante i suoi viaggi, compaiono nel suo lavoro a partire dal 1995 e sono simbolo universale di ascesi e trascendenza, hybris che tende al divino come nelle cattedrali gotiche, nelle piramidi o nella Torre di Babele.
Al secondo livello si incontra un villaggio di 34 piccole case scolpite in cera d’api. Con City of silence (2015-2023) Laib disegna una città biblica, indefinitamente collocata nel tempo e nello spazio, nata dall’incontro di architettura medievale italiana e dalle torri del silenzio utilizzate nei riti di scarnificazione zoroastriana nell’antica Persia. Le finestre sono cieche e vuote, la città è carica di una sacralità che impone e necessita un silenzio rituale e meditativo.
In cima, nell’ultimo livello, la materia è sublimata. Sulla parete l’artista realizza un intervento grafico leggero e sfuggente: delle onde bianche e un disegno ispirato alla tomba di Kōbō Daishi, in un fortissimo e luminoso pigmento giallo. Kōbō Daishi era un patriarca del buddhismo giapponese, vissuto dal 774 all’835, la cui tomba è un luogo caro all’artista, collocata nel cimitero di Koyasan, in una foresta di cedri. Sulla parete opposta Pollen from Hazelnut (2023), è una piccola montagna di polline, pura ma non innocente: ambisce alla trascendenza dell’essere, all’ascolto e alla comprensione della materia e della natura, si spinge oltre quello che è visibile per condurci alla consapevolezza cosmogonica.
L’ultimo livello è essenziale, di una monumentalità non spettacolare, come se si fossero lasciate le cose ingombranti lungo il cammino per arrivare al nucleo purificatore. 
La modalità stessa con cui Laib approccia all’installazione denota la fiducia in un cosmo di cui siamo una minima parte. Utilizza spesso nelle sue opere materiali associati al sostentamento, semplici e poveri come il polline, il latte, la cera d’api e il riso, fortementi simbolici ed esaustivi in se stessi perché riportano ad una dimensione essenziale, cosmica e trascendente.

Wolfgang Laib
… e vidi cose che ridire né sa né può …

25 ottobre 2023 – 13 gennaio 2024
Galleria Lia Rumma, Via Stilicone, 19, Milano

In contemporanea:
Wolfgang Laib
Passageway 

27 ottobre 2023 – 25 febbraio 2024
Villa e Collezione Panza – FAI, Piazza Litta, 1, Varese

Wolfgang Laib, City of Silence, 2015-2023, cera d’api, dimensioni variabili. Ph. Agostino Osio, Courtesy Galleria Lia Rumma, Milano | Napoli
Wolfgang Laib, Pollen from Hazelnut, 2023, polline su mensola fissata a muro, dimensioni variabili. Ph. Agostino Osio, Courtesy Galleria Lia Rumma, Milano | Napoli
Wolfgang Laib, Pollen from Hazelnut, 2023, polline su mensola fissata a muro, dimensioni variabili. Ph. Agostino Osio, Courtesy Galleria Lia Rumma, Milano | Napoli
Wolfgang Laib, Wall drawing for Kobo Daishi , 2023, pastelli ad olio su muro in gesso, dimensioni variabili. Ph. Agostino Osio, Courtesy Galleria Lia Rumma, Milano | Napoli