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WALKING TOWARDS FREEDOM — Uno sguardo ai cammini partenopei di Hamish Fulton

Testo di Antonella Prasse — Il titolo di questa recensione è composto da tre parole, ciascuna di sette lettere. Tre sono le volte in cui, nel 2019, Amish Fulton ha deciso di intraprendere un cammino lungo sette giorni a Napoli, immergendosi...

Hamish Fulton A seven day coast to coast road across Southern Italy from Mar Tirreno to Mar Adriatico from Mergellina… wall painting e vinili, Napoli, 2022 / wall painting and vinyls, Naples, 2022 500 x 350 cm Foto di Camillo Ripaldi Courtesy artista e Fondazione Morra Greco

Testo di Antonella Prasse —

Il titolo di questa recensione è composto da tre parole, ciascuna di sette lettere. 
Tre sono le volte in cui, nel 2019, Amish Fulton ha deciso di intraprendere un cammino lungo sette giorni a Napoli, immergendosi nella città e nel sublime paesaggio che la circoscrive. Linking the invisible footsteps of 3 seven day walks on Southern Italy October 2019 è la mostra personale dell’artista, promossa da Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee in collaborazione con la Fondazione Morra Greco, ospitata nel cuore del centro storico di Napoli a Palazzo Caracciolo di Avellino.
Camminare è l’atto consueto dello spostarsi a piedi. Mi meraviglia riflettere su quanto spesso siano proprio gli atti basilari a trovare le più brillanti trasposizioni trascendentali. Basta pensare all’automaticità del nostro respiro e a quanto invece, attraverso una respirazione consapevole, si possano raggiungere alti stati meditativi o addirittura di trance estatica. Camminare, allo stesso modo, può diventare oltre che un’esperienza fisica di esplorazione e scoperta, un momento di profonda introspezione e comunione spirituale con la terra.

Hamish Fulton (Londra, 1946) utilizza il proprio corpo come mezzo e del suo cammino ne fa un’arte. Ha camminato fino alle vette del vulcano Aconcagua in Argentina, ha scalato la Montaña Corona a Lanzarote, l’Etna in Sicilia, da solo o in compagnia, per protesta o per meditazione. 
E chi, se non un uomo che ha attraversato più volte le terre del Tibet fino ad arrivare, grazie all’aiuto del popolo degli Sherpa, a 8000 metri di altezza, può definirsi un walking artist
@a.walking.artist il suo apoftegma e il suo username su Instagram. Fulton è protagonista di un percorso artistico intrecciato profondamente con il corpo biologico e lo spazio, una pratica esistenziale prima che produttiva. 
La sua psicoterapia del cammino la leggiamo a Napoli all’interno di un edificio di fondazione cinquecentesca dove ai tempi che furono, nel 1550, ci camminava anche Torquato Tasso. 
Le sale affrescate dai toni verde pastello in stile barocco di Palazzo Caracciolo sono lo sfondo perfetto per contrastare le silenziose opere di Amish Fulton.

Hamish Fulton Vesuvio viewed from Torre Bassano during the night of the October full moon 2019 wall painting e vinili, Napoli, 2022 750 x 350 cm Foto di Camillo Ripaldi Courtesy artista e Fondazione Morra Greco

A seven day coast to coast road across Southern Italy from Mar Tirreno to Mar Adriatico from Mergellina in Napoli to Trani arbor via Rocchetta San Antonio at 633 meters above sea level 4 – 10 October 2019, i titoli delle opere servono a raccontare un percorso che altrimenti sarebbe illeggibile. 

Vesuvio viewed from Torre Bassano during the night of the October full moon 2019, i due enormi wall paintings, uno posto nella prima stanza adiacente l’ingresso e l’altro nell’ultima, si lasciano accompagnare nella mostra da tante piccole pitture su carta, ad alcune bisogna avvicinarsi per coglierne i dettagli scritti a matita. Mount Fuji 1988, Jorquencal Chile 2012, Wyoming 2017, siamo immersi in viaggi silenziosi, fotografie astratte della memoria.

Se ogni visita ad una mostra è un’esperienza, questa è servita senz’altro a ricordarmi che la spasmodica attenzione verso contenuti esteticamente catchy – sarà una tendenza dei Millenials?fa erroneamente diminuire l’attenzione davanti alle cose e alle storie che richiedono più impegno, più ascolto e più cura per essere comprese. Il rapporto con le pratiche meditative, il senso di appartenenza alla terra, questi racconti hanno bisogno di una lettura più attenta per poter entrare a farne parte. 

Al secondo e al terzo piano del palazzo, insieme all’oscuro set-up del basement, è ospitata la mostra Danno Erariale, personale di Daniele Milvio (1988) a cura di Gigiotto del Vecchio. Il percorso di Milvio evoca, già dal titolo, l’intento di una restituzione di tematiche pertinenti alla sfera pubblica. Il percorso espositivo, volutamente discontinuo, attraversa la produzione dell’artista italiano rivendicandone l’approccio ironico e provocatorio. I due progetti espositivi sono finanziati con fondi Poc (Programma operativo complementare) Regione Campania nell’ambito del progetto “Azioni culturali della fondazione Donnaregina – Progetto XXI”. Proseguendo idealmente il percorso inaugurato nel 2021, le mostre personali di Hamish Fulton e Daniele Milvio confermano l’intento congiunto delle due fondazioni di innescare una trasformazione culturale sul territorio napoletano, favorendo la generazione di una comunità di artisti locali e internazionali che, nella regione Campania, trovano oggi terreno comune di sperimentazione.

Hamish Fulton – Installation view Foto di Camillo Ripaldi Courtesy artista e Fondazione Morra Greco
Hamish Fulton – Installation view Foto di Camillo Ripaldi Courtesy artista e Fondazione Morra Greco
Hamish Fulton – Installation view Foto di Camillo Ripaldi Courtesy artista e Fondazione Morra Greco