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Apre oggi, martedì 26 maggio 2015, a Milano Viasaterna: un nuovo spazio dedicato all’arte contemporanea in via Leopardi 32. Il nome deriva da una strada immaginata da Dino Buzzati in “Poema a fumetti” (1969, Arnoldo Mondadori), una via in cui si trovava un accesso all’aldilà… La galleria inaugura con la mostra a cura di Fantom, Picture Perfect, una collettiva di 11 artisti internazionali, alcuni dei quali esposti per la prima volta in Italia: Hans Peter Feldmann, Joe Hamilton, Anna Kristensen, Mario Milizia, Taisuke Mohri, Macoto Murayama, Shuichi Nakano, Wieland Payer, Annalisa Pintucci, Wang Qiang e Lorenzo Vitturi.
“A partire dalla consapevolezza dello sviluppo virale della fotografia, che interessa non soltanto le altre discipline dell’arte, ma ogni ambito della società, “Picture Perfect” riunisce una selezione di opere di artisti ispirate, influenzate o innescate dal linguaggio fotografico.”
ATPdiary ha posto alcune domanda al team Fantom, risponde Selva Barni.
ATP: Mi introducete il tema della mostra “Picture Perfect. Sulla viralità della Fotografia”?
Selva Barni: Deriva da una sezione di Fantom, la rivista che abbiamo pubblicato per 10 numeri tra il 2009 e il 2012, che sia chiamava esattamente così. Per noi è stata ed è una delle parti più importanti del nostro progetto, che ora è soprattutto una piattaforma curatoriale. Esplora l’essenza del nostro lavoro: una ricerca sul fotografico piuttosto che sulla fotografia. Quello che pubblicavamo in quella sezione, e abbiamo in mostra adesso, ha la caratteristica di presentare lavori influenzati, ispirati o innescati dal linguaggio fotografico, ma che non sono foto, o lo sono in maniera molto decostruita. Tutto prende spunto dalla sua tecnica, la sua grammatica, la sua estetica, la sua natura, portandola nelle direzioni più diverse. Il risultato è una mostra che mescola molti mezzi: pittura, disegno, video, scultura, installazione.
ATP: Come e in base a quali criteri avete scelto gli artisti?
SB: Facciamo continuamente ricerca. Insieme a Irene Crocco, la proprietaria della galleria, abbiamo selezionato quelli più adatti a esplorare il tema della mostra. Quelli che ci piacciono di più e che meno, o mai, si sono visti in giro. Uno degli obiettivi del nostro lavoro con Viasaterna è esplorare mondi nuovi. La mostra è piena di artisti e opere sconosciute ai più, mai esposte prima in Italia. Mori, Murata e Nakano lavorano tra disegno, pittura e digitale. Payer è un pittore. La Kristensen usa i mezzi più diversi e lavora intorno alle illusioni ottiche; in mostra abbiamo un suo murale e due sculture. Wang Qiang riporta in pittura elementi tipici della fotografia.
ATP: È indubbio che il massiccio utilizzo della tecnologia digitale abbia modificato radicalmente gli immaginari fotografici. La mostra affronta anche questo aspetto?
SB: Non direttamente. Ma ogni discorso sulla fotografia sottintende da sempre anche aspetti tecnici e tecnologici. È un mezzo vivo, in continua evoluzione, sempre più virale. È per questo che ci piace.
ATP: In merito alla ‘viralità’, pensate che il fatto che un’immagine sia facilmente condivisibile in rete, condizioni le basi della sua costruzione?
SB: Sicuramente. Quello che facciamo è osservare, seguire traiettorie, cercare fili conduttori, contribuire con quello che facciamo a un mondo magnificamente caotico.
ATP: Non è spesso deleterio il consumo troppo veloce delle immagini?
SB: Dipende da chi le guarda.