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Urban Mining / Rigenerazioni Urbane

[nemus_slider id=”56132″] A12, Luca Bertolo, Ludovica Carbotta, Ettore Favini, Luca Francesconi, Christiane Loehr, Marzia Migliora, Cesare Pietroiusti e Luca Trevisani sono i 9 artisti che il comitato scientifico composto da Michele Dantini, Carolina Italiano, Adachiara Zevi (come curatori esterni) ed Emma zanella, Alessandro Castiglioni, Lorena Giuranna, Alessio Schiavo (rappresentanti promotori del Premio) ha selezionato per la […]

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A12, Luca Bertolo, Ludovica Carbotta, Ettore Favini, Luca Francesconi, Christiane Loehr, Marzia Migliora, Cesare Pietroiusti e Luca Trevisani sono i 9 artisti che il comitato scientifico composto da Michele Dantini, Carolina Italiano, Adachiara Zevi (come curatori esterni) ed Emma zanella, Alessandro Castiglioni, Lorena Giuranna, Alessio Schiavo (rappresentanti promotori del Premio) ha selezionato per la XXV edizione del Premio Nazionale Arti Visive “Città di Gallarate”.

Fondato nel 1949, e dopo aver visto la sua prima edizione nel 1950, questo Premio ha voluto scoprire artisti emergenti e dar loro la possibilità di esporre le loro opere, come, d’altra parte, costituire prima e incrementare poi la Civica Galleria d’Arte Moderna della città. Certo, quest’anno gli artisti selezionati non sono proprio alle prime armi, ma forse la ricerca scrupolosa e il rischio stesso sono elementi ormai appartenenti ai decenni scorsi…

Il tema della XXV edizione del Premio è “Il torrente Arno e la città di Gallarate” ed ha lo scopo di far riflettere su quanto questo fiume che attraversa la città abbia influenzato la vita dei cittadini di ieri e di oggi, capendo quale sia stato il suo valore simbolico negli anni, a partire dagli anni ’50/‘60 in cui le sue acque prendevano il colore dei coloranti tessili che venivano scaricati dalle industrie della cittadina, agli anni ’80/’90 in cui le acque sono ritornate trasparenti, ma perché scarichi e prodotti vari subivano un minimo processo di deposito prima di essere liberati, agli anni 2000, in cui il depuratore cittadino, eccezioni permettendo, è obbligatorio. Quindi, risvolti fisici e ambientali, ma anche simbolici, mnemonici, affettivi, … di un fiume che è stato parte integrante dell’economia e della vita di Gallarate.

Il titolo del Premio, nonché della mostra che ospita le opere degli artisti selezionati all’interno del Museo Civico di Gallarate MA*GA — in corso f ino al 17 luglio 2016 — è Urban Mining / Rigenerazioni Urbane e si collega alla volontà di fare ricerca e scandaglio intorno ai ricordi che gli anziani hanno dell’Arno, alle impressioni che i giovani restituiscono sullo stesso, agli spazi e significati che hanno ruotato e ruotano intorno al fiume nel passare degli anni. Tutti i progetti hanno un riflesso extra-museale che vuole coinvolgere l’intera cittadina e i suoi abitanti: sono state allestite opere site specific presso la Pro Loco di Gallarate (con “negozio” di A12), il Museo della Società degli Studi Patri  (con Christiane Löhr e Luca Francesconi), la ciminiera di via Rusnati (con Ludovica Carbotta). O il coinvolgimento di studenti da parte di Trevisani, il suggerimento di un percorso “turistico” lungo le rive dell’Arno da parte di Favini, i poster di Bertolo esposti per la città,  il dialogo con giovani e anziani messo in atto da Pietroiusti, il worshop della Migliora.

Ecco come ce ne ha parlato il direttore artistico del MA*GA Emma Zanella alla conferenza stampa:

In Italia questo è forse l’unico premio storico che dagli anni ’50 ad oggi non ha avuto pause. Non è mai stata semplicemente una mostra e basta, ma una mostra finalizzata a incrementare la collezione MA*GA con opere nuove. Occorre sottolineare che questo patrimonio non è del MA*GA, ma della città, in quanto museo civico. È il 50esimo anno di fondazione del museo. il 15 ottobre è il nostro compleanno come prima Galleria di Arte Moderna. Presenteremo per l’occasione una mostra che ripercorre con la nostra collezione questa lunga storia che guarda anche verso il futuro. Noi promotori abbiamo scelto un tema difficile, che per noi evoca la storia della città, la memoria… Ci interessava chiedere agli artisti di approfittare di questo luogo per riflettere sull’Arno in quanto emblema della città. mostra ampia…

Alessandro Castiglioni, curatore, ci parla invece del titolo:

“Urban Mining” e “Rigenerazioni Urbane” non hanno un rapporto di traduzione, ma sono diciture affini. “Urban Mining” deriva da tematiche di ricerca urbanistica, che partono dal lavoro di scavo e risignificazione di spazi abbandonati di una città, dal punto di vista fisico, metaforico ed energetico. Noi lo abbiamo inteso come “Rigenerazione Urbana”. È questo quello che ciascun artista ha fatto partendo dal tema: l’Arno. In ciascuna delle opere vediamo questo processo di rigenerazione e di riflessione sul senso che questa ha o che potrebbe avere. Abbiamo voluto fare riferimento ad un precisissima tipologia di analisi e rigenerazione della città, non chiedendo agli artisti solamente di creare un’opera nuova, ma di conoscere le persone e vivere i luoghi, per poi pensare risposte e domande.

Per informazioni sulle opere pensate ed esposte dagli artisti leggi la presentazione datane da ciascuno di loro:

Marzia Migliora, Luca Trevisani e Ettore Favini

Ludovica Carbotta, A12 e Christiane Löhr

Luca Bertolo, Cesare Pietroiusti e Luca Francesconi

Marzia Migliora,   Made in italy,   2016,   video installation,   Single Channel HD colour video with sound,   8’52’’,   Buckets,   rain water,   different supports,   Courtesy: Marzia Migliora,   Maga Gallarate (VA),   and Galleria Lia Rumma Milan-Naples
Marzia Migliora, Made in italy, 2016, video installation, Single Channel HD colour video with sound, 8’52’’, Buckets, rain water, different supports, Courtesy: Marzia Migliora, Maga Gallarate (VA), and Galleria Lia Rumma Milan-Naples
Christiane LÖHR,   Zum Vorschein kommen (apparire),   2016
Christiane LÖHR, Zum Vorschein kommen (apparire), 2016
Luca Francesconi,   2016
Luca Francesconi, 2016
Ettore Favini,   Private view,   2016
Ettore Favini, Private view, 2016
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