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Postfotografico e consapevolezza visiva: Triennio e Biennio Magistrale di Fotografia dell’Accademia LABA di Brescia

Il biennio si distingue per il suo orientamento spiccatamente progettuale, in cui ogni studente è invitato a lavorare sulla costruzione di un immaginario personale, confrontandosi con i linguaggi dell’arte contemporanea, della comunicazione visiva, della pubblicazione indipendente, dell’editoria critica.
Alessandro Sambini, WIP, Courtesy l’artista

Alla Accademia LABA di Brescia si è consolidato negli ultimi anni un dipartimento di Fotografia tra i più interessanti del panorama italiano. Un luogo in cui il linguaggio fotografico è al centro di una riflessione articolata che abbraccia estetica, tecnica e teoria dell’immagine. A guidare la scuola è Mauro Zanchi, critico d’arte e saggista, che ha ideato un Biennio Specialistico in Fotografia concepito come centro di ricerca sul postfotografico. Qui la fotografia è osservata, praticata e messa in discussione, in un ambiente dove l’immagine viene pensata prima ancora di essere prodotta.

Il biennio, attivo da poco più di un anno, si distingue per il suo orientamento spiccatamente progettuale, in cui ogni studente è invitato a lavorare sulla costruzione di un immaginario personale, confrontandosi con i linguaggi dell’arte contemporanea, della comunicazione visiva, della pubblicazione indipendente, dell’editoria critica. La sperimentazione si estende anche al dialogo con i linguaggi emergenti, con particolare attenzione all’intelligenza artificiale generativa.

Non mancano le solide basi: lo studio della storia della fotografia, le pratiche analogiche, l’editing, la sala posa, la progettazione editoriale e la riflessione sul concetto di autorialità. Ogni progetto nasce da un confronto serrato tra studenti e docenti, con una didattica che predilige il metodo del laboratorio e l’approccio critico alla forma visiva.

Uno degli elementi di forza è il corpo docente, composto da artisti e curatori di primo piano del panorama nazionale. Sul versante teorico e curatoriale, la Scuola di Fotografia accoglie voci come Aurelio Andrighetto, Sara Benaglia, Elena Bordignon, Sergio Giusti, Carlo Sala, Rica Cerbarano e Andrea Tinterri, che affrontano temi legati alla visual culture, alla teoria critica e alla relazione tra immagine, testo e istituzioni.

Accanto a loro, una generazione di artisti visivi tra cui spiccano Irene Fenara, Marina Caneve, Federico Clavarino, Simone Santilli del duo The Cool Couple, Alessandro Sambini, Maurizio Montagna, Nicola Di Giorgio, Marco Paltrinieri e Silvia Bigi.

Il corpus docente è una comunità eterogenea, che propone un contesto di dialogo e sperimentazione in cui la fotografia è interrogata nei suoi fondamenti linguistici e culturali.

L’approccio didattico valorizza la relazione tra pratica e riflessione teorica per pensare le immagini attraverso il medium più coerente con l’idea, e riconoscere la genealogia di ogni intuizione visiva. L’intero percorso è concepito come un dispositivo che stimola nuove letture, esplora linguaggi emergenti e invita gli studenti a sviluppare una voce autonoma e articolata.

Il Biennio Specialistico di Fotografia alla LABA rappresenta una delle rare occasioni in Italia di conseguire una laurea magistrale in fotografia con un ottimo livello accademico a costi contenuti. La sua vicinanza a città come Venezia e Milano lo rende una scelta accessibile per chi cerca una scuola pubblica di respiro europeo, capace di coniugare sperimentazione artistica, pensiero critico e professionalizzazione.

INFO Biennio Specialistico in Fotografia

The Cool Couple, Karma Fails, Meditation is Visualization, vista della performance, Museo del Novecento, Milano, 2017, Courtesy gli artisti
Marina Caneve, La Sapienza, ovvero un discorso sulla conoscenza, Courtesy l’artista