Testo di Angelica Lucia Raho —
L’estate salentina è stata animata da iniziative culturali sparse su tutto il territorio, una proposta variegata che permette di scoprire i borghi e i paesi dell’entroterra ma soprattutto vuole contrastare il turismo aggressivo e speculativo.
In questo contesto il Museo di Paleontologia e Paletnologia di Maglie, in provincia di Lecce, presenta la mostra dedicata all’architetto veneziano Tobia Scarpa: design e gusto della tavola italiana, ideata e curata da Cintya Concari e Roberto Marcatti in collaborazione con lo Studio Scarpa.
Il design accompagna, arricchisce e valorizza un museo in ogni suo aspetto, in questa occasione ospita “utensili” moderni d’uso quotidiano, in connessione al Mercatino del gusto, tenutosi a Maglie i primi giorni di agosto, con l’obiettivo di valorizzare la tradizione enogastronomica pugliese e parallelamente l’ingegno del design italiano. La scorsa edizione ha visto infatti come protagonista Gio Ponti con la mostra A tavola con Gio Ponti: gli angeli apparecchiano.
Tobia Scarpa nasce a Venezia nel 1935, dove si laurea in architettura nel 1969. Collabora con moltissime aziende italiane e internazionali come Flos, Molteni, Knoll e tante altre. Molti progetti, alcuni dei quali presenti in questa mostra, sono firmati insieme alla moglie Afra Bianchin, con cui ha innovato la scena del design industriale.
La mostra si svolge nelle sale del Museo di Paleontologia e Paletnologia, tra i reperti di un Salento preistorico e i ritrovamenti delle misteriose grotte tra la costa ionica e la costa adriatica. In alcuni momenti le invenzioni di Scarpa si incontrano felicemente con questi reperti, come la culla Berceau Sofia, progettata nel 2016 da Afra e Tobia Scarpa, e i piccoli amuleti di paleolitiche veneri fertili.
Questo contesto è incorniciato dalla Collezione degli Animarmi che presenta una serie di animali (Civetta, Coniglio, Gatto, Pesce, Serpente, Tartaruga, Topo, Uccello, prodotti da Testi Group, 2012) realizzati con marmi policromi di diverse dimensioni a formare un caleidoscopio universale di minerali, disegnati basandosi sulla proporzione del rettangolo aureo.
Nelle prime sale ci accolgono piatti, posate (Le due facce della luna, progettate nel 1979), una serie di sedie meravigliose a partire dal modello Monk, realizzata nel 1973, alla Sedia Geisha del 2004, tutte disposte come geniali intuizioni a manifestare la sapiente combinazione di materiali e forme. In mostra anche le iconiche Glacette in marmo (2012), la lampada Cartiglia (2012), il tavolo Harry’s Bar, progettato insieme ad Afra Bianchin nel 1986, e lo storico tavolo realizzato per la vittoria del Premio Olivetti del padre, Carlo Scarpa, nel 1958. Nel documentario L’anima segreta delle cose, girato nel 2014 e proiettato nell’ultima sala del museo, Tobia Scarpa racconta come quel tavolo sia stato il suo primo progetto, nato dalla necessità di festeggiare e quindi accogliere più persone nello stesso tavolo in occasione del premio.
Il documentario ci permette di cogliere l’eclettismo del suo personaggio che dichiara: «Non so cosa voglia dire “designer”, “architetto”, “questo” o “quello”, perché sono schemi che non mi appartengono». La cosa più importante è infatti il senso del progettare, partendo dal disegno, un ulteriore e necessario mezzo d’espressione per la sua mente geniale.
Tobia Scarpa: design e gusto della tavola italiana
1 agosto – 31 ottobre 2023
Museo Civico di Paleontologia e Paletnologia
Via Vittorio Emanuele 117, Maglie (LE)
Orari d’apertura: 9.30 – 13.00 / 16.00 – 19.00
