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The best exhibitions 2023 | Marta Silvi

A parte le mostre di cui ho scritto durante l’anno per varie riviste e che perciò sono già inserite tra i miei best di default, è arduo selezionare solo un paio su decine di mostre davvero incredibili dell’anno che sta per concludersi.Proverò a tracciare una mia breve classifica, non me ne vogliate, riducendo al minimo, […]

Yuri Ancarani, veduta della mostra al MAMbo | Foto Ornella De Carlo, courtesy Settore Musei Civici Bologna | MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna

A parte le mostre di cui ho scritto durante l’anno per varie riviste e che perciò sono già inserite tra i miei best di default, è arduo selezionare solo un paio su decine di mostre davvero incredibili dell’anno che sta per concludersi.
Proverò a tracciare una mia breve classifica, non me ne vogliate, riducendo al minimo, ovvero a 6.

La prima è la personale di Yuri Ancarani al Mambo di Bologna: Atlantide 2017-2023, dal 2 febbraio al 7 maggio, a cura di Lorenzo Balbi. Il film diventa pietra miliare dell’intera esposizione echeggiando e frantumandosi in decine di prolungamenti precedenti, estemporanei e successivi alla lavorazione dello stesso. Capolavoro assoluto del cinema d’artista, la pellicola è proposta nella sua interezza in una delle sale trascinando lo spettatore in una Venezia inedita e disperata che fa da scenario a temi universali quali l’incomunicabilità dell’adolescenza, la decadenza della città, il degrado dell’ambiente e delle relazioni umane.

La mostra Grand Bal di Ann Veronica Janssen presso l’Hangar Bicocca di Milano, a cura di Roberta Tenconi dal 6 aprile al 30 luglio, è una personale ricca e articolata che funziona come uno statement assoluto in cui l’artista de-oggettualizza la scultura trasformandola in azione, in gesto, in cui la perdita di controllo diventa un’esperienza attiva, soprattutto nella costruzione di sculture effimere in cui spazio, tempo e luce diventano gli elementi strutturanti. Conclude il percorso l’esperienza immersiva totalizzante di MUHKA, Anvers, 1997-2023, dove la nebbia inghiotte lo spettatore inducendolo a performare in uno stato fisico e psichico estremo.

Ann Veronica Janssens “Grand Bal”, veduta della mostra, Pirelli HangarBicocca, Milano, 2023 © 2023 Ann Veronica Janssens : SIAE Foto Andrea Rossetti
Emilio Prini …E Prini | MACRO – Museo d’Arte Contemporanea di Roma – Solo/Multi Foto ©Melania Dalle Grave-DSL Studio



La retrospettiva dedicata a Emilio Prini nella sala più grande del museo Macro di Roma, …E Prini, dal 27 ottobre al 31 marzo 2024, a cura di Luca Lo Pinto è di valore eccezionale, non solo per la quantità dei materiali esposti che si confondono e accompagnano le opere vere e proprie (se di opere si può parlare), ma per l’enorme lavoro di ricerca, analisi, rispetto e sforzo interpretativo raggiunto nella costruzione di questo universo esploso, solo apparentemente eterogeneo, e in realtà ricco di rimandi e fili nascosti che sembrano ricomporre un mondo fatto di ineffabili e amorose corrispondenze.

Ne cito solo altre 3 assimilate forse da un fattore comune: l’ironia. Essa assume forme inaspettate declinandosi in modi e media differenti: il percorso ironico e pungente in cui è impossibile non immedesimarsi dei lavori di Shimabuku nella mostra Me, We curata da Bart van der Heide presso il Museion di Bolzano, dal 6 maggio al 3 settembre; la riflessione garbata e spiazzante di Danilo Sciorilli che in Distanze semoventi, a cura di Davide Dall’Ombra e Alessandra Klimciuk, presso la Fondazione Stelline di Milano, dal 12 aprile al 14 maggio, tenta audacemente di raggiungere e rappresentare l’immortalità, mostrando in maniera nitida la caducità umana per elaborarne un rimedio piuttosto convincente a cui sembra impossibile non prestare fede; fino a Sin Wai Kin,
Dreaming the End
, a cura di Alessio Antoniolli, presso la Fondazione Memmo di Roma, dal 3 maggio
al 29 ottobre, che attraverso lo storytelling delle immagini, la potenza visionaria, lo scardinamento della coscienza identitaria binaria proietta lo spettatore in una dimensione tanto onirica quanto destabilizzante.

Shimabuku, Me, We, site specific installation detail, Museion 2023 © Luca Guadagnini