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THE BEST 2016 | Denis Isaia

Carl Andre: Sculpture as Place, 1958-2010 05.05.2016 to 18.09.2016 Hamburger Bahnhof – Museum für Gegenwart, Berlin Encompassing more than 300 works, “Carl Andre: Sculpture as Place, 1958–2010” is the largest solo show to date of this major US artist, who...

Carl Andre Sculpture as Place,   1958-2010,   Hamburger Bahnhof – Museum für Gegenwart – Berlin © Carl Andre / VG Bild-Kunst,   Bonn 2016,   Foto Staatliche Museen zu Berlin,   Nationalgalerie / Thomas Bruns
Carl Andre Sculpture as Place, 1958-2010, Hamburger Bahnhof – Museum für Gegenwart – Berlin © Carl Andre / VG Bild-Kunst, Bonn 2016, Foto Staatliche Museen zu Berlin, Nationalgalerie / Thomas Bruns

Carl Andre: Sculpture as Place, 1958-2010
05.05.2016 to 18.09.2016
Hamburger Bahnhof – Museum für Gegenwart, Berlin

Encompassing more than 300 works, “Carl Andre: Sculpture as Place, 1958–2010” is the largest solo show to date of this major US artist, who pioneered a fundamentally different concept of sculpture. Carl Andre’s oeuvre is presented in works from over five decades: Approximately 50 sculptures, over 200 poems, a group of rarely exhibited assemblages known as “Dada Forgeries” and a selection of photographs and ephemera allow audiences to trace the historical and aesthetic shifts and evolutions in Andre’s artistic production.The exhibition offers a compelling insight into the radically innovative rethinking of sculpture that Carl Andre (*1935, lives in New York City) pursues from the mid-1960s onwards. For the artist, sculpture becomes place and thereby redefines the role of the public and its experience of the artwork. On view are a unique selection of Andre’s signature floor sculptures made of building and industrial materials such as bricks, metal squares, granite slabs and timber blocks, which the artist arranges into grid structures and linear trajectories. Likewise, the poems Andre composed from the 1950s onwards can be understood as a conceptual extension of his sculptures. This body of work forms another focal point of the exhibition.
“Carl Andre: Sculpture as Place, 1958–2010” is organized by Dia Art Foundation (curators: Yasmil Raymond / Philippe Vergne) in partnership with the Nationalgalerie im Hamburger Bahnhof – Museum für Gegenwart – Berlin, Staatliche Museen zu Berlin. The international tour of the exhibition is made possible by lead support from the Henry Luce Foundation and the Terra Foundation for American Art. Additional tour support is provided by the Fundación Almine y Bernard Ruiz-Picasso para el Arte; The Brown Foundation, inc. of Houston and the National Endowment for the Arts.Curator: Lisa Marei Schmidt / Assistant Curator: Veronika Riesenberg
Carl Andre Sculpture as Place,   1958-2010,   Hamburger Bahnhof – Museum für Gegenwart – Berlin © Carl Andre / VG Bild-Kunst,   Bonn 2016,   Foto Staatliche Museen zu Berlin,   Nationalgalerie / Thomas Bruns
Carl Andre Sculpture as Place, 1958-2010, Hamburger Bahnhof – Museum für Gegenwart – Berlin © Carl Andre / VG Bild-Kunst, Bonn 2016, Foto Staatliche Museen zu Berlin, Nationalgalerie / Thomas Bruns
Carl Andre Sculpture as Place,   1958-2010,   Hamburger Bahnhof – Museum für Gegenwart – Berlin © Carl Andre / VG Bild-Kunst,   Bonn 2016,   Foto Staatliche Museen zu Berlin,   Nationalgalerie / Thomas Bruns
Carl Andre Sculpture as Place, 1958-2010, Hamburger Bahnhof – Museum für Gegenwart – Berlin © Carl Andre / VG Bild-Kunst, Bonn 2016, Foto Staatliche Museen zu Berlin, Nationalgalerie / Thomas Bruns

Giovanni Anselmo

Mentre la mano indica, la luce focalizza, nella gravitazione universale si interferisce, la terra si orienta, le stelle si avvicinano di una spanna in più…

a cura di Carolyn Christov-Bakargiev e Marcella Beccaria
6 aprile – 25 settembre 2016

Fra i primi artisti a esporre al Castello di Rivoli quando il Museo nacque nel 1984, Giovanni Anselmo (Borgofranco d’Ivrea, Torino, 1934) presenta una grande mostra personale.
In occasione di questa mostra, l’artista ha scelto esplicitamente di operare un gesto radicale – lasciando gli spazi vasti della Manica Lunga a prima vista vuoti per sottolineare in un’epoca sovraccarica di immagini e prodotti, l’importanza dell’essenzialità sia nell’arte sia nella vita.
Riconosciuto oggi come uno dei più importanti artisti italiani a livello internazionale, Anselmo ha esordito nell’ambito dell’Arte povera nella seconda metà degli anni Sessanta, impegnandosi in una ricerca tesa a esaltare il dialogo costante fra visibile e invisibile. I suoi materiali visibili allo spettatore sono elementi naturali e prodotti di origine industriale, spesso apparentemente umili – proiettori di luce, aghi magnetici, pietre di granito, fotografie, terra e porzioni di colore oltremare; tra quelli invisibili i campi magnetici, la forza gravitazionale, lo spazio in cui ci si trova e in cui ci si orienta. Per queste ragioni, l’opera di Anselmo è quanto mai attuale e di sempre maggiore interesse per le giovani generazioni cresciute nell’era di una apparente immateriale virtualità.

Realizzata in stretta collaborazione con l’artista, la mostra si sviluppa al terzo piano della Manica Lunga. A partire dall’opera Interferenza nella gravitazione universale (1969-2016), Anselmo ha ideato un inedito percorso che esalta il movimento architettonico dell’edificio e il suo orientamento rispetto al movimento apparente del sole lungo l’asse est-ovest. Nell’ambito di questo percorso, che costituisce nel suo insieme una vera e propria nuova installazione, sono allestite ulteriori opere dell’artista, tra cui importanti lavori storici quali Particolare (1972–2016), Il panorama con mano che lo indica (1982–2016) e Mentre la terra si orienta (1967–2016), Le stelle si avvicinano di una spanna in più… (2001-2016).

Il progetto prevede inoltre la pubblicazione di un catalogo scientifico nonché la riedizione del raro libro d’artista Leggere (1971-1972); il catalogo presenta esaustivi saggi di Carolyn Christov-Bakargiev, Anne Rorimer e la ripubblicazione dell’importante testo sull’artista di Jean-Christophe Ammann (1979). In dialogo con il preciso progetto ideato dall’artista per gli spazi della Manica Lunga del Castello di Rivoli, il volume include testi di approfondimento di Marcella Beccaria, Maddalena Disch e Ilaria  Bernardi relativi alle singole opere in mostra. Il volume presenta inoltre per la prima volta un’accurata cronologia con immagini relative alla storia espositiva delle opere in mostra e un’ampia sezione cronologica e bibliografica.

In occasione della mostra personale nella Manica Lunga, al secondo piano del Castello Anselmo ha inoltre allestito altre sue opere appartenenti alla Collezione permanente: Neon nel cemento (1967-1969), appena restaurata nell’ambito del nuovo progetto di restauro e riallestimento della collezione del Museo; Senza titolo (1967), legno laccato e pietra di fiume; Senza titolo (1967), lastra in plexiglas leggermente arcuata mantenuta in questa posizione di tensione da un ferro uncinato e Respiro (1969), opera composta da due travi in ferro e una spugna marina che vive dell’energia liberata dall’incontro tra i due materiali.

Giovanni Anselmo - Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea,   Rivoli - Foto  Renato Ghiazza - Installation view
Giovanni Anselmo – Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Rivoli – Foto Renato Ghiazza – Installation view
Giovanni Anselmo,   Neon nel cemento (Neon in cement),   1967-1969,   neon tube,   cement 10,  5 x 548 x 10,  3 cm,   Collection Margherita Stein -  Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT on loan to Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea,   Rivoli-Torino  Foto Giorgio Nota,   Reporters
Giovanni Anselmo, Neon nel cemento (Neon in cement), 1967-1969, neon tube, cement 10, 5 x 548 x 10, 3 cm, Collection Margherita Stein – Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT on loan to Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Rivoli-Torino Foto Giorgio Nota, Reporters
Giovanni Anselmo - Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea,   Rivoli - Foto Andrea Guermani,   Torino - Installation view
Giovanni Anselmo – Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Rivoli – Foto Andrea Guermani, Torino – Installation view