Si è conclusa l’anteprima di Stand Up for Africa 2019, realizzata con il festival Aspettando Naturalmente Pianoforte, dal titolo WAITING – ESERCIZI PER IL TEMPO, a cura di Pietro Gaglianò.
Colore, corpo, ascolto, condivisione sono le parle chiave per comprendere i due progetti, “L’appuntamento”, di Maria Morganti, e “Khụ̄n” di Cristina Kristal Rizzo e Enrico Malatesta, presentati in questa occasione.
Dal 16 al 20 luglio Maria Morganti nella chiesa della Propositura di Pratovecchio ha proposto un’azione pittorica, con cadenza giornaliera. Un rito quotidiano in un luogo di spiritualità, dal quale l’artista si è ispirata, cercando nelle icone e nei dipinti, riferimenti per il suo lavoro; ogni giorno un colore, una campitura di colore sull’altra, stratificazione che racconta lo svolgersi del tempo, un giorno dopo l’altro.
All’HYmmo Art Lab di Pratovecchio nella notte tra il 20 e il 21 si sono esibiti Cristina Kristal Rizzo performer di primo piano in ambito internazionale, impegnata nella danza contemporanea, ed Enrico Malatesta musicista impegnato nella ricerca di nuovi suoni. Malatesta ha messo in scena rappresentazioni di nuovi suoni emessi da marchingegni in movimento, sculture sonore realizzate “live” , creando micropaesaggi, forse rappresentazioni di una realtà alienata, in loop continuo di oggetti in movimento che emettono suono, metafore di fenomeni che ripercorrono sempre lo stesso cammino, gli stessi errori, quasi ad indicarci il ciclico ripetersi di ciò che viviamo senza riuscire a cambiare strada. Cristina Kristal Rizzo interagiva con questi suoni ispirando allo stesso tempo Malatesta in un interazione di causa ed effetto continua, di azione-reazione senza tempo. CKR con i suoi movimenti, attraverso anche musica registrata, ha raccontato alcuni stati dell’esistenza umana, dal dramma all’estasi; la malattia e la morte, l’uomo che si chiude in schemi prefissati ma anche la libertà di potersi esprimere, ritrovare il sé e l’armonia col mondo, lavorando per 4 ore consecutive, con 5 cambi di costume, con l’interazione col pubblico e la relativa interazione, esprimendo col corpo e il movimento il racconto di storie e avvenimenti umani e personali.
Il mese di settembre, come da tradizione, prevede l’intensificarsi della attività di SUFA. Entra nel vivo il coinvolgimento di giovani artisti, migranti e persone del luogo che parteciperanno ai due workshop in programma, tenuti da Filippo Berta e Cristina Kristal Rizzo. Le attività dei laboratori confluiranno nella restituzione in forma di mostra, a cura di Pietro Gaglianò, che si terrà a HYmmo Art Lab di Pratovecchio.