Simone Berti, Soprattutto alberi | Schiavo Zoppelli Gallery, Milano

Entrando in quegli spazi abbiamo la sensazione di immergerci in un ambiente archetipico dove lo “spazio della natura e dell’uomo ancora una volta si sovrappongono in un universo che non sembra conoscere divisioni di specie e categorie”.
8 Marzo 2022
Simone Berti, Soprattutto Alberi, 2022, Installation view at Schiavo Zoppelli Gallery, Milano Ph Andrea Rossetti
Simone Berti Untitled, 2019, Mixed Media On Canvas 170×291 cm – Ph Andrea Rossetti

Testo di Francesca De Zotti

L’universo di Simone Berti si è sempre distinto per un certo spirito favolistico, già evidenziato da Luca Cerizza in apertura alla mostra On the bubble del 1999. Quegli strani personaggi con stampelle, protesi e trampoli, che allora abitavano le opere di Berti, nel tempo sono un po’ cambiati, altri ne sono nati, andando a instillare nuova linfa nell’immaginario visivo dell’artista.

Entrando negli spazi di Schiavo Zoppelli Gallery – dove ha da poco inaugurato Soprattutto alberi, mostra personale di Simone Berti – il visitatore è accolto da imponenti presenze arboree di cui vediamo l’apparato radicale, denso di nodi e grovigli. Negli ultimi anni uno dei soggetti ricorrenti nella ricerca dell’artista è proprio quello degli alberi: ce lo testimoniano progetti come Arboree Volanti, realizzato in collaborazione con Thomas Braida, Genuardi Ruta e Patrick Tuttofuoco, Tree time, progetto collettivo al MUSE di Trento, o il più recente Untitled per il Museo Nazionale della Montagna di Torino.
Se per alcuni artisti il legame con la natura è emerso – o si è intensificato – alla luce dei recenti eventi, non è questo il caso di Berti che si confronta con questo tema fin dal 2004. 

I paesaggi selvatici del Polesine e del Delta del Po sono stati certamente una prima e spontanea suggestione per l’artista, amplificata dalla lettura della Nausea di Jean-Paul Sartre che lo ha portato a nutrire una certa fascinazione per quella “massa nera e nodosa, del tutto bruta” il cui eccesso di organicità ed esistenza ha avuto un risvolto epifanico tanto per il protagonista del romanzo quanto per lo stesso Berti. E questo interesse è stato alimentato in tempi più recenti anche dall’incontro con gli studi di Stefano Mancuso, dove la vitale importanza delle radici è riconosciuta non solo in termini di ancoraggio e approvvigionamento, ma anche in quanto strumento di connessione e comunicazione tra i diversi alberi.

È da tali premesse che Berti si confronta con questo mondo sommerso che traduce nei lavori presenti in mostra attraverso colori vividi e terrosi, arrivando a conferire a quei tronchi una fisicità tangibile. Come un piedistallo, lo sfondo bianco permette a queste forme di astrarsi dal contesto, attribuendo loro una plasticità quasi scultorea. Tra questi alberi si insinuano anche delle misteriose creature, dei cervi dalle corna simili a radici, che coniugano l’attenzione minuziosa per il dettaglio delle tavole naturalistiche all’inventiva “fiabesca” dei primi anni.

Pur essendo nati in momenti diversi, i lavori dimostrano, attraverso il dialogo reciproco, il tentativo di una sintesi atta a dare forma a una dimensione ambientale della pittura. Entrando in quegli spazi abbiamo la sensazione di immergerci in un ambiente archetipico dove lo “spazio della natura e dell’uomo ancora una volta si sovrappongono in un universo che non sembra conoscere divisioni di specie e categorie”.

Simone Berti – Soprattutto alberi
Schiavo Zoppelli Gallery
fino al 19 marzo 2022

Simone Berti, Soprattutto Alberi, 2022, Installation view at Schiavo Zoppelli Gallery, Milano Ph Andrea Rossetti
Simone Berti, Soprattutto Alberi, 2022, Installation view at Schiavo Zoppelli Gallery, Milano Ph Andrea Rossetti
Simone Berti, Untitled, 2019 Mixed Media On Canvas 300×190 cm – Ph Andrea Rossetti
Simone Berti, Soprattutto Alberi, 2022, Installation view at Schiavo Zoppelli Gallery, Milano Ph Andrea Rossetti

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