Seducenti forme di controllo Agnieszka Mastalerz

Con un'estetica minimale basata sull’utilizzo di pochi elementi incisivi, il lavoro di Mastalerz utilizza fotografia, video e installazione per riflettere sui sistemi di controllo e i meccanismi di potere che condizionano e sfruttano il corpo vivente.
3 Dicembre 2022
Agnieszka Mastalerz, Supports (The Botanic Garden of the University of Warsaw, I), 2020, photograph. Courtesy of the artist and eastcontemporary gallery.

Testo di Luciana Fabbri

Agnieszka Mastalerz finalista nella sezione “Arte Emergente” del Premio Francesco Fabbri per le Arti Contemporanee, ha ricevuto una menzione d’onore dalla giuria per la sua opera Supports, 2020. L’opera fotografica insieme a quelle degli artisti finalisti del Premio sono esposte nella mostra collettiva curata da Carlo Sala inaugurata il 26 Novembre presso Villa Brandolini a Pieve di Soligo (TV).
Con un’estetica minimale basata sull’utilizzo di pochi elementi incisivi, il lavoro di Mastalerz utilizza fotografia, video e installazione per riflettere sui sistemi di controllo e i meccanismi di potere che condizionano e sfruttano il corpo vivente. Il debutto dell’artista in Italia è stato nel 2019 con la presentazione del suo inquietante video Play Down, 2017 alla mostra VISIO. Moving Images After Post-Internet a cura di Leonardo Bigazzi a Palazzo Strozzi. Il video mostra un veterinario che preleva lo sperma di un giovane stallone a scopo di inseminazione artificiale. Uno scontro frontale tra natura e cultura, tra la freddezza del procedimento scientifico e il calore, quasi intimo dell’animale. Il video è stato acquistato dalla Fondazione in Between Art Film di Beatrice Bulgari.
Supports è il titolo dell’opera selezionata dalla giuria del Premio Francesco Fabbri. La fotografia fa parte di una serie in cui l’artista indaga la struttura formale dei meccanismi disciplinari delle piante.

“Mentre camminavo nel giardino botanico dell’Università di Varsavia, ho cominciato a osservare le strutture in acciaio utilizzate per dare forma alle piante. Ho pensato al contrasto tra queste strutture rigide e la delicatezza e vulnerabilità dei fiori e mi ha incuriosito l’ambiguità della loro funzione – anche se il loro scopo è quello di definire in quale direzione le piante dovrebbero svilupparsi e crescere, queste restringono il loro movimento”.

Agnieszka Mastalerz, Supports (Elisabeth, II), 2021, video still. Courtesy of the artist and eastcontemporary gallery.
Agnieszka Mastalerz, Supports (Elisabeth, I), 2021, photograph. Courtesy of the artist and eastcontemporary gallery.

La fotografia in bianco e nero viene trattata dall’artista come se fosse un disegno, in cui l’assenza di colore permette di focalizzare l’attenzione sulle strutture di sostegno, piuttosto che sulla natura circostante. La temperatura emotiva, ottenuta attraverso l’uso di toni muti e pallidi, provoca una sensazione fredda di distacco e neutralità. La serie fotografica ha successivamente ispirato l’artista a creare un video in occasione della sua residenza all’ EIB Institute in Lussemburgo nel 2021. “Ho trattato la fotografia come parte di un processo che mi ha portato a realizzare un video ispirato alle strutture di sostegno per le piante. Mi sono domandata, come poterle mettere al di fuori di quel contesto, modificandole per aprirle ad altri significati”.

Nel video Supports, 2021, una ballerina piegata sulle sue ginocchia, comincia lentamente a muoversi insieme ad un semicerchio in acciaio, senza mai separarsene. La scena è ambientata all’interno di un ambiente austero, con le colonne spesse e l’atmosfera asettica dell’istituzione bancaria. Ricordando il movimento di una pianta intono al suo sostegno, la danzatrice si attorciglia intorno al semicerchio e si muove spostandolo con le mani, con la testa o con i piedi. La coreografia è accompagnata da una musica disturbante, a tratti stridente, che genera una forte tensione emotiva. Modellando il semicerchio d’acciaio in scala umana, l’artista esplora la forma strutturale dei meccanismi di potere che disciplinano e controllano il corpo umano limitandone il libero sviluppo e movimento nello spazio. 

Ancora oggi l’artista continua il suo interesse verso le strutture di supporto delle piante, per esempio durante la residenza al Muzeum Susch (2021), questa volta utilizzando il colore. La colorata presenza dei fiori in primo piano, rende la vista dei loro limiti quasi impercettibile.

Agnieszka Mastalerz, Supports (Susch I, II), 2021, photographs. Courtesy of the artist and eastcontemporary gallery.
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