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Sculture Cangianti – CARS Omegna

Foto d’insieme della mostra (parziali) T-Yong Chung – Mandracchia Gonzato – Boisi e Breviario Breviario – Tuttofuoco In primo piano Trevisano – Gonzato In alto Trevisani e Boisi – Uccelletto – Boisi Forme argentate T-Yong – Trevisani Mandracchia – Elastici di Di Luzio – Libro fotografico di Blossfeldt Ecco i luoghi protagonisti della mostra ad […]

Foto d’insieme della mostra (parziali)

T-Yong Chung – Mandracchia

Gonzato – Boisi e Breviario

Breviario – Tuttofuoco

In primo piano Trevisano – Gonzato

In alto Trevisani e Boisi – Uccelletto – Boisi

Forme argentate T-Yong – Trevisani

Mandracchia – Elastici di Di Luzio – Libro fotografico di Blossfeldt


Ecco i luoghi protagonisti della mostra ad Omegna. Il disarmante auditorium di Omegna dove si è tenuta la presentazione della mostra. Sotto, la strada che porta agli spazi di CARS dove era allestita la mostra. A fianco, il catalogo ‘intelligente’ ed economico del progetto. In piccolo, Mr Potato!

Si è inagurata domenica scorsa ‘Mr Potato’s Head. La scultura è cangiante per natura’, mostra nata dall’energia e dalla buona volontà del artist run space Mars capitanato da Lorenza Boisi. Da Mars, dunque, nasce CARS il progetto di residenza per artisti negli spazi dell’ex fonderia Faro nel comune di Omegna sul lago di Orta.
La mostra… devo dire che Luca Trevisani nel panni di ‘curatore’ mi ha stupito positivamente. Lo spazio, due grandi e luminose sale, erano allestite alla perfezione. Le opere dei vari artisti (Lorenza Boisi, lo stesso Luca Trevisani, Paolo Gonzato, Stefano Mandracchia, Patrik Tuttofuoco, Sergio Breviario, T-Yong Chung, e lavori di Enzo Mari, Lorenzo Scotto di Luzio, Charles and Ray Eames, Erwan & Ronan Bouroullec. Si sono scordati il nome di alcuni artisti, ricordo solo Manuele Cerutti, pittore che mi piace moltissimo…), dicevo, le opere erano istallate in modo tale da dialogare l’una con l’altra, intenzione rivelata dallo stesso Trevisani nel comunicato. L’artista/curatore cita gli orti botanici, l’ikebana, la ‘scultura’ di Diller Scofidio (che è in realtà un’architettura leggerissima), le nuvole, i giocattoli.. in effetti, dominava in quasi tutte le opere un taglio leggero e giocoso. Il pericolo, come sempre, è quello di diventare troppo giocosi o troppo leggeri. Ma questo è un altro discorso. Ho notato (con piacere quasi) che lo stesso Trevisani ha in qualche modo ‘influenzato’ con la sua ‘levità’ alcuni artisti in mostra. Ma la mia resta una sensazione che devo approfondire con Boisi, Mandracchia e Breviario. Nel complesso, la mostra è ‘una buona mostra’, nel complesso. Chiosa speculare.

La scultura più bella del XXI secolo secondo Luca Trevisani, Blur di Diller Scofidio

Chi c’era?



Emanuele-Cerutti-Collezione-Maramotti-2024