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Scomodo perché? | Xing presenta la nuova performance di Claudia Triozzi

La performance "Scomodo" è presentata da Xing in prima italiana il 13 novembre 2025 alle 21 nella Palestra Saffi, nel quartiere del Pilastro a Bologna

Scomodo è la nuova creazione performativa, visiva e sonora di Claudia Triozzi. Il lavoro della coreografa, performer e artista visiva parte da una riflessione sul passaggio dalla società della vecchiaia a una società della longevità e l’ultima tappa di un percorso di ricerca sull’invecchiamento dei corpi e la terza età, fatto in varie residenze in case di riposo e teatri in Francia e ora arricchito grazie alle nuove esperienze e testimonianze raccolte dall’artista lungo una serie di incontri e attività con la complicità di un gruppo aperto di senior dai 60 anni in su a Bologna. 
La performance sarà presentata da Xing in prima italiana il 13 novembre 2025 alle 21 nella Palestra Saffi, nel quartiere del Pilastro.

L’azione live, preceduta dalla realizzazione del podcast Radio Claudia in collaborazione con NEU Radio, ha come contrappunto un ambiente audio-visivo, dove gli esercizi di movimento adattato che la coreografa ha sviluppato assieme ai partecipanti degli incontri laboratoriali, formano la partitura di una sequenza di gesti, coreografie e storie da condividere.

Ecco cosa ci ha raccontato.

Qual è l’origine di SCOMODO?

Sono una coreografa, un mestiere in cui il corpo è centrale. M’interessa affrontare anche la questione dell’invecchiamento dei corpi. Questa ricerca ha preso forma dal 2021 in Francia, in alcune residenze per anziani chiamate EHPAD (Etablissement d’hébergement pour personnes âgées dépendantes). Entrare negli EHPAD ha significato per me andare incontro a una esperienza nuova. Partendo da esercizi ispirati ad attività fisiche adattate, abbiamo esplorato con i residenti il movimento, prima da seduti e poi nello spazio, utilizzando diversi oggetti. Questi esercizi sono diventati la base per una sequenza di gesti, coreografie e racconti. 

Nel lavoro è confluita l’esperienza accumulata durante un periodo di residenza a Bologna…

Con l’organizzazione che mi ha invitato, Xing, e assieme alle persone over 60 che ho incontrato nel laboratorio SCOMODO MA VERO fatto a settembre 2025 negli spazi di Dom – la cupola del Pilastro ho creato un nuovo segmento del mio lavoro. Ai senior ho proposto una ginnastica adattata alla loro età. Quella è stata un‘occasione dove l’espressione personale si è tradotta in gesto, voce, memoria. Nel mio lavoro mi interessa che ciascuno proietti le sue esperienze di vita nella creazione, fosse anche in un piccolo gesto. E da lì è nato anche il podcast RADIO CLAUDIA, con materiali raccolti sul campo, e fruibile on line grazie alla collaborazione con NEU Radio. 

Claudia Triozzi – Scomodo – Xing:Palestra Saffi Bologna – foto di Luca Ghedini, courtesy Xing
Claudia Triozzi – Scomodo – Xing:Palestra Saffi Bologna – still da video

Scomodo perché?

Forse perché quando si frequentano luoghi non abituali c’è sempre qualche qualcosa di scomodo, nel senso di non praticabile. E sicuramente è scomodo anche andare in contesti dove si parla molto di malattia e di morte. Nella performance stessa, per come affronto io la creazione scenica, ci sono dei momenti scomodi, cose che non si possono prevedere, ma che sono segni di vitalità, in quanto reazione al presente e alle sue condizioni. Un po’ come l’instabilità di un anziano che perde l’equilibrio. In SCOMODO l’intersezione tra spazio, suono, proiezioni video, materia corporea e oggetti (i props che si utilizzano per la ginnastica: palle, cerchi, materassini e pedane) generano forme di presenza vacillanti.
In generale, seguo un’idea che mi è sempre piaciuta: quella di déplacer, di spostare qualcosa, di far avvenire delle cose in contesti dove normalmente non accadrebbero. Mi interessa mostrare momenti che non potrebbero esistere in certi luoghi, e capire come le relazioni si creano, che tipo di energia serve perché una vitalità possa ancora esistere.

Come si svilupperà SCOMODO e quali elementi nuovi hai voluto introdurre in questa fase del progetto?

Questa nuova tappa del progetto includerà materiali in italiano oltre alle esperienze francesi, insieme a video e agli oggetti che utilizzo durante i laboratori. La palestra si trasformerà in un ambiente audio-visivo vivente, dove gli esercizi di movimento adattato formano la partitura di una sequenza di gesti, coreografie e storie da condividere.
Un altro elemento importante riguarda la voce: il timbro, il respiro, la parola detta o perduta, ma che conserva comunque un senso. Nella performance la voce diventa gesto, suono, dialogo. 
Infine, ho coinvolto un poeta esperto di tai-chi. È stato un incontro fortuito: durante la performance mostreremo un frammento della sua pratica e io cercherò di reinterpretare a modo mio quella ‘danza’, creando un dialogo tra corpi, età e linguaggi diversi. Ci saranno anche altri interventi estemporanei dal vivo di altri ospiti che ho conosciuto a Bologna, tra cui la titolare di un negozio di dischi usati. Nel processo ho coinvolto tante figure, persone che avrebbero – ancora, o di nuovo – delle cose da dire, a loro modo: una lavoratrice del ristorante Portapazienza che mi ha fatto un orzo macchiato ‘a bassa velocità’, un vecchio militante del PCI..  Penso gli incontri fatti al centro commerciale, agli orti, il corso di balli di gruppo, i senior che scrivono per il blog di quartiere .. Tutte occasioni per esplorare le possibilità di portare in scena o in immagine testimoniale dei “corpi attraversati”, accompagnati dalla mia presenza.

Cover: Claudia Triozzi – Scomodo – Xing: Palestra Saffi Bologna – still da video

Claudia Triozzi – Scomodo – Xing:Palestra Saffi Bologna – foto di Luca Ghedini, courtesy Xing
Claudia Triozzi, Scomodo, Xing – ph. by C. Triozzi