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SCATTI #15 | VIRGO Milano

SCATTI, il progetto dedicato alla fotografia che Marsèll promuove da oltre un anno, è giunto alla sua quindicesima edizione con un progetto molto speciale. Autori di questo appuntamento è il colletivo femminile Virgo Milano, affermatosi negli ultimi anni sulla scena indipendente milanese. Il progetto fotografico che popongono per SCATTI – Bianca – è una dedica […]

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SCATTI, il progetto dedicato alla fotografia che Marsèll promuove da oltre un anno, è giunto alla sua quindicesima edizione con un progetto molto speciale. Autori di questo appuntamento è il colletivo femminile Virgo Milano, affermatosi negli ultimi anni sulla scena indipendente milanese.
Il progetto fotografico che popongono per SCATTI – Bianca – è una dedica a Bianca Milesi, politica e artista dallo spirito non convenzionale, figura di rilievo del Risorgimento meneghino. Bianca raccoglie una serie di personalità femminili provenienti da ambiti disparati, che spaziano dalla moda alla musica all’arte.
Valentina Cameranesi, Gloria Maria Cappelletti, Fabiana Fierotti, Myss Keta, Lola, Matrice22, Annie Mazzola, Virginia Mori, Livia Satriano: sono le protagoniste degli scatti di Guglielmo Profeti, fotografo dalla “poetica delicata ed intimista”, che con particolare sensibilità è riuscito a cogliere, come raccontano i componenti di Virgo Milano nell’intervista che segue, “la vera essenza” delle varie e diverse personalità immortalate.
Il risultato è un gioco di dittici che giustappongono volti a still life di totem composti da pietre e oggetti rappresentativi delle differenti femminilità in mostra.

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Segue l’intervista con Virgo Milano, il colletivo fondato nel capoluogo lombardo nel 2016 da Giulia Bortoli, director, e Giangi Giordano, art director.

Elena Bordignon: Prima di entrare nel merito della mostra che avete presentato in occasione di SCATTI #15, vorrei che mi raccontaste cos’è Virgo Milano. Nella vostra presentazione siete descritti come un collettivo il cui intento principale è la celebrazione della femminilità. In concreto, cosa proponete?

Virgo Milano: L’idea dei nostri fondatori Giulia Bortoli e Giangi Giordano e della nostra project manager Noemi di Gioia, era appunto quella di raggruppare una cerchia di persone che potessero diventare manifesto della libertà di espressione creativa al femminile, in un panorama come quello italiano, ancora oggi pesantemente dominato da una logica maschile e, purtroppo, a tratti anche maschilista. Virgo nasce così, a Milano, nel settembre 2016 (sotto il segno zodiacale della Vergine, entità muliebre astratta e primigenia), con l’esigenza e l’intento di creare coesione tra varie tipologie di forze femminili e dar loro una voce, oltre che uno spazio rassicurante in cui esprimersi, attraverso mostre, collaborazioni artistiche o musicali, e momenti di aggregazione legati al clubbing. Al centro di tutto vi è sempre l’esaltazione della femminilità, osservata, indagata, e mostrata in ogni sua sfumatura senza nasconderne imperfezioni, né difetti. L’essere donna, secondo la nostra filosofia, è una profonda questione mentale che ognuno di noi sviluppa in maniera peculiare e non deve avere timore di esprimere con coerenza, attraverso le proprie azioni e la propria estetica individuale. I membri del nostro collettivo (principalmente ragazze, ma anche ragazzi, tutti appartenenti a diversi ambiti creativi), oltre a cooperare e ad investire energie nella realizzazione delle varie attività, sono da sempre stati letteralmente il nostro “volto” e il nostro “corpo”, prestando la loro immagine per avvalorare la nostra causa in più di un’occasione. In un certo senso si può dire quindi che Virgo si pone allo stesso tempo sia come mecenate, sia come musa ispiratrice.

EB: Per il vostro immaginario estetico, come fonte di ispirazione, guardate all’universo erotico degli anni ’70. Cosa vi attrae di questo decennio?

VM: Il background estetico del collettivo trova le sue radici nel decennio della rivoluzione sessuale, momento storico in cui la rappresentazione del corpo femminile e della sua sfera erotica raggiungono uno dei punti più alti della propria libertà espressiva. Oltre a tutto quell’apparato che si potrebbe definire culturalmente “ufficiale”, che comprende arte, cinema, moda, musica, TV, anche il tanto vituperato mondo della pornografia è di nostro grande interesse. Quelle immagini di donne “vere”, imperfette, ben lontane dall’omologazione del sesso plastificato dei giorni nostri, si mostrano impavide ai nostri occhi, e noi le guardiamo con un misto di incredulità e piacere. Cerchiamo costantemente di arricchire il nostro immaginario con input estetici riconducibili a questo periodo, per poi contaminarli con una certa dose di gusto rococò e un twist contemporaneo. L’eros diventa maliziosamente ingenuo, divertente, filtrato attraverso colori pastello, luci al neon e glitter scintillanti.

Gloria - Foto:  Guglielmo Profeti  - Courtesy Virgo Milano
Gloria – Foto: Guglielmo Profeti – Courtesy Virgo Milano

EB: Mi raccontate alcuni progetti che avete realizzato in passato che dimostrano l’efficacia del vostro messaggio?

VM: Il nostro debutto sulla scena milanese risale a due anni fa, tramite una serie di party che avvenivano con cadenza settimanale in uno storico club underground della città, il Rocket. Ogni venerdì sera il locale diventava il nostro spazio privato, il nostro boudoir, dove le ragazze del collettivo erano le padrone di casa indiscusse. Era il momento in cui ogni ragazza nostra ospite poteva liberarsi delle proprie insicurezze e inibizioni, divertendosi senza nessuna vergogna di essere se stessa. Portare avanti una girls night è stato faticoso, ma, nonostante una forte ostilità iniziale da parte del pubblico maschile, abbiamo in breve tempo raccolto consensi e, soprattutto, abbiamo riscontrato che le ragazze attorno a noi sembravano non aspettare altro che avere un momento completamente a loro dedicato. Il nostro periodo “di lancio” attraverso il mondo della notte, è durato all’incirca un anno, durante il quale abbiamo avuto la possibilità di diffondere il nostro messaggio anche tramite la collaborazione con personaggi musicali di livello internazionale come Eclair Fifi, e il supporto di artisti noti in città, come Giada “Yeya” Montomoli, la quale ha realizzato per noi un trittico di neon che sono diventati col tempo dei veri e propri simboli del collettivo. Lo studio di Yeya ha inoltre ospitato la prima mostra fotografica di Virgo, segnando l’inizio della nostra seconda stagione.
L’esposizione è stata strutturata come un racconto visivo in cui le immagini delle nostre fotografe si sono intrecciate con quelle del collettivo londinese Multipack, ed è stata arricchita dal supporto di un altro team milanese al femminile legato alla musica e al clubbing, Just Cavalle. Successivamente abbiamo instaurato collaborazioni con altre realtà dedite alla sperimentazione musicale, con cui continua ad esserci grande supporto reciproco, come Body Heat, Karma e WeRiddim; quest’ultima ci ha dato la possibilità di organizzare un’installazione temporanea all’interno dell’Apollo Club di Milano. L’operazione ha visto il contributo alcune giovani illustratrici in ascesa (Elisabetta Bianchi, MissGoff Etown e Eleonora Corbanese) le quali hanno realizzato delle opere appositamente per l’occasione. L’evento è stato dedicato alle tre Grazie, che possiamo forse considerare la prima girly crew della storia e che hanno rappresentato simbolicamente l’unione di tutte queste forze femminili, ed era focalizzato sul rapporto che il corpo della donna ha con la scoperta del proprio piacere. Le artiste coinvolte, unite nel nome di Virgo, sono per di più state selezionate per far parte del progetto “Prada Journal”, diario digitale creato da Prada e Luxottica per dare voce a talenti emergenti nel campo delle arti visive.

EB: Per entrare nel merito della mostra per SCATTI, partirei dal titolo, Bianca, omaggio a Bianca Milesi. Mi raccontato chi è e perché avete scelto lei per la mostra?

VM: Bianca Milesi è stata per noi un’incredibile scoperta: attivista politica, scrittrice e artista, oltre che una delle figure femminili di maggior rilievo del Risorgimento milanese. Donna dallo spirito decisamente anticonformista, venne soprannominata “l’emancipata” e diede vita ad una sezione femminile della carboneria per la diffusione delle idee rivoluzionarie. Una personalità fuori da ogni schema, contraddistinta da un’originalità audace e sovversiva se pensiamo di collocarla nel XIX secolo, epoca in cui le donne portavano corsetti talmente stretti da non farle respirare e scarpe talmente scomode da render loro difficile camminare. La sua tenacia e la sua intelligenza eclettica, oltre al grande coraggio di ribellarsi alle convenzioni, la rendono a tutti gli effetti una proto-femminista.
Per tutte queste motivazioni abbiamo deciso di intitolarle il nostro ultimo progetto fotografico, “Bianca” appunto, incentrato su una ricerca di personalità femminili provenienti da vari ambienti socio-culturali che si distinguono per la propria intraprendenza professionale e per il loro modo unico di essere donne. Essendo il nostro progetto profondamente legato alla città di Milano, abbiamo pensato che i valori incarnati dalla Milesi la rendessero un’icona perfetta del female empowerment della città, concetto cardine della filosofia di Virgo, che abbiamo cercato di esplorare tramite questa serie fotografica.

Matrice - Foto:  Guglielmo Profeti  - Courtesy Virgo Milano
Matrice – Foto: Guglielmo Profeti – Courtesy Virgo Milano

EB: Per Bianca avete collaborato con Guglielmo Profeti, fotografo che ha immortalato una serie di personalità femminili nell’ambito della moda, dell’arte, della musica ecc. Quale taglio stilistico ha dato alle varie donne fotografate?

VM: La fotografia di Guglielmo è caratterizzata da una poetica delicata ed intimista : il suo sguardo è capace di studiare in profondità con grande discrezione, senza risultare morboso o invadente, soprattutto quando si rapporta a soggetti femminili. È sempre rispettoso di chi ha di fronte e ama fotografare le donne senza artifici, prestando grande attenzione a farne emergere il carattere, la loro vera essenza. I ritratti che ha realizzato per noi rispecchiano totalmente il suo stile: sono semplici, avvolti da una luce naturale, morbida, che ricorda quella dei dipinti fiamminghi. La stessa luce calda e tenue è presente nella serie dei “totem”, ovvero la trasposizione in chiave astratta delle varie donne ritratte. Ogni donna viene infatti “raccontata”, oltre che dalla propria presenza fisica, anche da una composizione di oggetti a lei stessa appartenenti che possano comunicare qualcosa della sua vita, del suo passato o della sua attività. In questo modo, ciascuna di loro viene rappresentata da un dittico che ci mostra la sua peculiare femminilità, espressa in modo esteriore ed interiore.

EB: Valentina Cameranesi, Gloria Maria Cappelletti, Fabiana Fierotti, Myss Keta, Lola, Matrice22, Annie Mazzola, Virginia Mori e Livia Satriano. Con quale criterio le avete scelte?

VM: Il progetto nasce dalla volontà di creare un racconto visivo che esprima le diverse sfaccettature dell’attivismo e dell’intelligenza al femminile della Milano contemporanea. Tutte le protagoniste, più o meno note che siano, incarnano un modo unico di essere donna, e lo fanno esprimendosi sinceramente con il loro aspetto, la loro personalità e il loro lavoro. C’è un’affermata designer che sintetizza le forme femminili in oggetti estremamente sensuali, un’illustratrice che indaga le paure più segrete di ogni ragazza e un soggetto misterioso che tratta di tematiche socialmente scomode nelle sue canzoni.
C’è chi, ironizzando pubblicamente sulla sua vita buffa e disordinata è diventata una starlette, e chi invece sta cercando di sdoganare una professione che i moralisti potrebbero etichettare come sconveniente. E poi ancora, la giovane rappresentante di un movimento neo-femminista che combatte la censura, le fondatrici di un raffinato magazine e di una piattaforma di ricerca letteraria, e un’instancabile oltre che poliedrica figura, sempre alla scoperta di nuovi talenti. Ognuna può essere considerata un modello di forza ed intraprendenza, e rispecchia il concetto cardine della filosofia di Virgo: ogni donna deve avere la possibilità di poter essere ciò che vuole e continuare a vivere la propria vita aldilà dei costrutti sociali e morali. Sembra una frase scontata, ma considerando il periodo storico che stiamo vivendo, non lo è assolutamente.

EB: Tornando alla vostra ‘mission’, quali progetti avete per il prossimo futuro?

VM: Fondamentalmente vogliamo continuare a dare vita a nuove sinergie tra realtà culturali differenti e concretizzarle attraverso dei progetti di natura estetico-visiva e sociale. Speriamo di riuscire a coinvolgere enti e personaggi di livello sempre più alto e, perché no, anche internazionali. In ogni caso il nostro focus è, e sarà sempre, l’identità femminile da indagare e studiare in ogni suo aspetto.

Virgo Milano è un collettivo femminile fondato nel capoluogo lombardo nel 2016 da Giulia Bortoli, director, e Giangi Giordano, art director. Il loro intento principale è la celebrazione della femminilità, attraverso la valorizzazione della diversità e dei difetti come punti di forza dell’individuo, mostrando un nuovo modo di essere donna oggi. L’immaginario estetico di Virgo Milano si ispira all’universo erotico degli anni ’70, decennio simbolo di libertà per il corpo e la sessualità delle donne, con l’aggiunta di un twist romantico e ironico.

Da oltre due anni il collettivo opera attivamente collaborando con realtà nazionali e internazionali, tramite lo sviluppo di progetti culturali supportati dal project management di Noemi di Gioia, con l’obiettivo di diffondere i suoi valori e creare nuove sinergie, fornendo alle ragazze un “safe place” dove potersi esprimere e confrontare. Del team di Virgo Milano fanno parte: Andrea Alcheri, Angelica Cristin, Maya Silvia De Souza, Mariavittoria Ennati, Marta Matilde Favilli, Zoe Natale Mannella, Nicolas Marcantonio, Elettra Simos, Carlotta Pintucci.

Valentina - Foto:  Guglielmo Profeti  - Courtesy Virgo Milano
Valentina – Foto: Guglielmo Profeti – Courtesy Virgo Milano
Virginia - Foto:  Guglielmo Profeti  - Courtesy Virgo Milano
Virginia – Foto: Guglielmo Profeti – Courtesy Virgo Milano