Compiono una sintesi dei tempi contemporanei, facendo dell’accumulazione, della stratificazione e del’’estetica dei contrasti il punto di partenza della loro ricerca. In occasione della Torino Art Week 2023 i Binari ex industriali delle OGR ospitano due progetti che esplorano nuove frontiere dell’espressione artistica: Metronome di Sarah Sze e Tainted Lovers di Sara Enrico.
Dal 3 novembre 2023 al 11 febbraio 2024, il Binario 1 ospita Metronome di Sarah Sze a cura di Samuele Piazza. La mostra presenta una nuova opera co-commissionata e co-prodotta dalle OGR insieme ad Artangel di Londra e ARoS Aarhus Art Museum. L’artista americana, emersa nel panorama internazionale per la sua ricerca sul ruolo della tecnologia e sull’influenza delle informazioni sulla vita contemporanea, ha da sempre sviluppato delle grandi installazioni ‘esplosive’ e fortemente coinvolgenti. Manipolando oggetti di uso quotidiano come cavi, strutture metalliche, cotone, fotografie, schermi ma anche tutti questi supporti prerogativa di smartphone, cyberspazio e schermi televisivi, Sze da vita a complesse costellazioni immaginifiche in cui le forme cambiano a seconda di come le guardiamo o attraversiamo. Anti-monumentale e informali le sue installazioni evocano il processo generativo della creazione di immagini in un mondo in cui il consumo e la produzione sono sempre più interdipendenti e in cui, in un continuum, la scultura dà origine alle immagini e le immagini alla scultura.
Il Binario 2 della OGR ospita in contemporanea – dal 3 novembre fino al 10 dicembre 2023, a cura di Samuele Piazza – la mostra Tainted Lovers di Sara Enrico. L’artista, classe 1979, originaria di Biella, presenta un progetto supportato della Fondazione Sviluppo e Crescita CRT – sostenitrice di una fellowship a favore di artisti piemontesi per un periodo di residenza all’American Academy di Roma – che raccoglie una serie di opere realizzate tramite una sofisticata manipolazione di materiali, dal tessuto al cemento fino alla gommapiuma, e allestite in una inedita installazione nello spazio espositivo.
Già nella sua partecipazione all’ultima Biennale di Venezia ‘Il Latte dei Sogni’, Enrico ha dato prova di avere una particolare sensibilità per la manipolazione della materia. All’apparente mollezza delle forme anatomiche stese sul pavimento, Enrico ha opposto il materia duro del cemento, all’ambiguità dei tessuti, contrasta con pose rigide e immote. Alle OGR l’artista instaura un fitto dialogo con la superficie degli oggetti, le tensioni delle strutture e le interconnessioni tra elementi eterogenei, invitando noi che osserviamo a riconsiderare le categorie percettive, sfidandoci ad attraversare un’esperienza sensoriale quasi tattile.
