Salvo, Ventiquattr’ore di Luce | Norma Mangione, Torino

Con uno stile inconfondibile generato principalmente da una tavolozza brillante, Salvo coniuga con profonda spontaneità e sintesi pittorica alcuni lasciti formali di matrice post espressionista come: la definizione delle forme e la composizione spaziale e architettonica.
7 Novembre 2019
Salvo, L’autogrill, 2014-olio su tela, 140×190 cm – Courtesy Norma Mangione

Testo di Giuseppe Amedeo Arnesano —

Una delle suggestioni più forti è quella di percepire, fin dal primo istante in galleria, una scansione netta e graduale dell’immaginario figurativo e coloristico, presente nei lavori pittorici di Salvo realizzati tra il 1982 e il 2014.
Carichi di un raffinato lirismo i dipinti dell’artista siciliano, ma torinese di adozione, sono installati in senso orario e raccontano in un intero arco della giornata che ripercorre, dall’alba al tramonto, quelle irripetibili e sospese ventiquattr’ore di luce. Quella di Salvo è una pittura vibrante ed emozionale densa di un personale esotismo dal quale emergono particolari scorci prospettici, dove placidi valli e disabitate pianure sono il risultato di fulgide composizioni che oscillano tra paesaggi reali e ambientazioni fantastiche.
Chiari sono i passaggi tonali che colorano le atmosfere paesaggistiche eseguite su tele, tavole e pagine di giornale; come palpabile è il nitore dell’aria e dolci sono le aurore dei panorami marini nei quali, il riverbero luministico, si propaga in maniera distensiva annullando lievemente le tine del crepuscolo, che ombreggiano sulle superfici urbane e sulle visioni naturali.

Salvo, Ventiquattr’ore di Luce, Installation view – Courtesy Norma Mangione
Salvo, Ventiquattr’ore di Luce, Installation view – Courtesy Norma Mangione

Con uno stile inconfondibile generato principalmente da una tavolozza brillante, Salvo coniuga con profonda spontaneità e sintesi pittorica alcuni lasciti formali di matrice post espressionista come: la definizione delle forme e la composizione spaziale e architettonica.
Nella prima sala tra paesaggi sognanti, Limoni a mezzogiorno, una Primavera sul mare e la modernità del grande autogrill, inteso come un inedito capriccio pittorico, spicca una deliziosa natura morta dalle tinte brune e dalla rappresentazione pauperistica.
Nella seconda sala cinque piccoli e misteri notturni descrivono porzioni di città silenziose e a tratti metafisiche, attraverso le quali il maestro sembra essere affascinato dall’idea di rivelare, con luce sintetica e naturale, quell’intensità che illumina e fa brillare un mondo fatto colori, strade, stagioni, fabbriche e limoni.

Norma Mangione Gallery, Torino
Fino al 16 Novembre

Salvo – Courtesy Norma Mangione
Salvo – Courtesy Norma Mangione
Salvo – Courtesy Norma Mangione
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