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Sadismo, politica ed esorcismo: Roee Rosen alla galleria Riccardo Crespi

Roee Rosen, Tse, 2010, still from video  Roee Rosen, Tse, 2010, Preliminary sketch   Roee Rosen, The Death of Cattelan, 2011, detail #9, #5 e #6 Per tutte le immagini, courtesy Galleria Riccardo Crespi e l’artista  *** E’ inaugurata la settima scorsa la personale dell’artista Roee Rosen alla galleria Riccardo Crespi. Due sole opere esposte: […]

Roee Rosen, Tse, 2010, still from video
 Roee Rosen, Tse, 2010, Preliminary sketch
  Roee Rosen, The Death of Cattelan, 2011, detail #9, #5 e #6
Per tutte le immagini, courtesy Galleria Riccardo Crespi e l’artista 
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E’ inaugurata la settima scorsa la personale dell’artista Roee Rosen alla galleria Riccardo Crespi. Due sole opere esposte: il mediometraggio premiato nel 2010 alla 67esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia per la sezione Orizzonti, Out (Tse), e una serie di 16 pagine dell’opera The Death of Cattelan.
Quest’ultima opera consiste in 16 pagine provenienti da fonti diverse – da articoli del New York Time alla pubblicità di una compagnia di jet privata alle pagine di un libro di favole – in cui l’artista ha cerchiato delle lettere. Con un pò di pazienza, il lettore riesce a decifrare un racconto riguardante un gruppo di art celebrities (tra cui l’artista italiano Maurizio Cattelan) che volano in Congo, rimangono coinvolte in un incidente aereo, fino a quando il corpo dello stesso Cattelan viene ritrovato straziato e smembrato nella giungla.
Impressionante il video Out (Tse). Il mediometraggio inizia con una doppia intervista di due ragazze attivamente impegnate nella scena BDSM (Bondage – Domination – Sadism – Masochism) in Israele. Dalle varie risposte che danno, si capisce che una è di destra mentre l’altra è di sinistra; una preferisce sessualmente il ruolo ‘dominante’, mentre l’altra di ‘sottomessa’. Dopo circa metà video, si vedono entrambe in un salotto dove i loro ruoli si invertono. In un crescendo di violenza, la dominante frusta quasi a sangue la sottomessa. Quest’ultima, alterando il tono di voce (sembra a tratti citare il film l’Esorcista’), pronuncia delle frasi che sono citazioni dirette dai discorsi militanti e razzisti di Avigdor Lieberman, ministro israeliano degli Affari Esteri.   Alle urla e frustate, si intravedono dei frame dove compare la rappresentazione del demonio. 
Sesso estremo,   considerazioni e riflessioni politica, rito esorcistico: tutto fuso assieme per dar vita ad un’opera veramente molto forte. Ottimo esempio di opera impegnata senza essere nè didascalica nè pedagogica.
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