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Testo di Irene Angenica
La galleria P420 torna ad ospitare una personale dell’artista newyorkese Richard Nonas (1936). La mostra RIVER- RUN – visibile fino al 14 gennaio 2017 – è stata appositamente pensata per i nuovi spazi della galleria, dando come esito un perfetto dialogo tra questi ultimi e la possanza delle sue opere esposte.
Un flusso di pura potenza invade il fruitore, energia sprigionata da elementi materici primordiali che nella loro complessa semplicità si svelano in tutta la loro magnificenza. I materiali grezzi che giungono dalle sue passate ricerche da antropologo sono disposti in maniera ritmica, componendo schemi elementari che acquistano valore e potenza nella loro iterazione. I massi installati a pavimento e le sculture lignee a parete si intersecano e si moltiplicano nello spazio bianco, creando un evidente gioco di corrispondenze.
Le sculture al suolo, composte dalla modularità di due grandi pietre massicce rettangolari, si toccano sprigionano metaforicamente energia e si mostrano al fruitore come materia grezza e possente, evitando ogni loro possibile rimando iconico. I legni a parete sono composizioni di tre elementi grezzi che si intrecciano con apparente semplicità per aggettarsi verso il pubblico, invadere il suo spazio e costringerlo a farsi osservare dalle molteplici prospettive.
Nella seconda sala, l’elemento incidente dei massi dialoga con le parallele di nove travi lignee, scure ed imponenti. Esse sembrano quasi pulsare verso l’esterno, come se possedessero la volontà di tornare a contatto con la natura, loro luogo d’origine. Nel lato opposto troviamo poggiato al suolo una scultura composta da cinque elementi lignei e squadrati presentati in tutta la loro qualità materica; le assi che la compongono gravitano l’una sull’altra diffondendo un forte senso di stabilità e certezza che rimandano ad un legame di fiducia ancestrale con gli elementi della terra.
L’intera istallazione non lascia il fruitore emotivamente passivo, il luogo immersivo nella quale dialogano gli elementi materici di Nonas è densa di forza e significato.
Un freddo glaciale ci pervade e, grazie ad esso, proviamo un ricongiungimento più intimo e sacro con uno stato silenzioso e primordiale proprio delle civiltà che l’artista newyokese ha osservato per anni. Come un eraser della banalità del quotidiano, Nonas con la sua installazione ci invita ad un ricongiungimento più intimo con l’arte e con la vita che viene mostrata in tutta la sua incessante ciclicità.