
Un rumore improvviso, un’esplosione, forse, o magari, più verosimilmente, il portellone di un furgone sbattuto con forza. Poi, silenzio.
“Questo. . . ha a che fare con l’arte”!
È il 1999, ho venticinque anni e la voce di Alberto rimbomba nello spazio dell’aula uno dell’Accademia di Brera.
Oggi, a venticinque anni di distanza, posso ancora sentire quello che ho provato.
I discorsi sul “sistema”, le strategie, con gli anni passano. Alcune cose che sembravano importanti perdono significato lasciando il posto a nuovi pensieri, possibilità.
Quel senso di stupore però non muta.
Quel tendere a.., quell’andare verso.., sono l’insegnamento più prezioso che Alberto mi ha lasciato.
Riccardo Previdi —
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