ELENA MAZZI
– Quali libri sono stati o sono in questo momento fondamentali per la tua ricerca?
L’architettura di sopravvivenza. Una filosofia della povertà di Yona Friedman, Specie di spazi di Georges Perec, Perdersi. L’uomo senza ambiente di Franco La Cecla sono sicuramente libri che hanno segnato la mia ricerca, e che periodicamente mi piace rileggere, consigliandole spesso nei miei periodi di insegnamento a studenti di Accademie o Università. Al momento sto leggendo tutto ciò che trovo su Donna Haraway, il suo pensiero è fonte di grande ispirazione. Sto aspettando poi con impazienza The Midden, libro conclusivo del progetto di ricerca a cui ho partecipato tra il 2016 e il 2017 intitolato Frontiers in Retreat http://www.frontiersinretreat.org/, promosso da HIAP Helsinki International Artist Program e da svariati partner europei. Si trovano interessanti titoli di lettura e link ad articoli nella sezione ‘blog’ del loro sito web. Sto anche continuando le mie ricerche sull’Islanda (a seguito del mio viaggio di ricerca avvenuto nel maggio 2018), leggendo libri su vulcani islandesi e approfondendo la pratica di Roni Horn, condivido qui un’intervista interessante https://bombmagazine.org/articles/roni-horn/. Sto anche rileggendo Il medium è il massaggio di Marshall McLuhan per il progetto Mass age, message, mess age che ho sviluppato nel 2015 e che ora ho ripreso in mano per il XVII Premio della Fondazione Ermanno Casoli.
– C’è un libro che consiglieresti a un altro artista?
Sicuramente How nature works del fisico danese Per Bak, La conquista dell’inutile di Werner Herzog e Swimming Studies di Leanne Shapton. In tutti c’è la necessità di guardare al mondo con uno sguardo diverso, si percepisce la tensione verso la ricerca.
– Come e quando si inserisce il momento della lettura nella tua pratica?
E’ fondamentale. Ogni momento libero da produzioni o lavoro al computer è dedicato alla lettura, e al nuoto. La mia ricerca parte sempre da base teorica, quindi leggere è importantissimo. Leggo prevalentemente saggistica, studi antropologici e sociologici, ma anche narrativa e particolari guide di viaggio.