ANDREA DE STEFANI
Quali libri sono stati o sono in questo momento fondamentali per la tua ricerca?
Negli anni ho letto diversi saggi che reputo particolarmente formativi per la mia ricerca. Tra quelli che continuo a tenere a portata di mano segnalo:
Tre saggi sull’immagine di Jean-Luc Nancy
Saggi sul paesaggio di Georg Simmel
Manifesto del Terzo paesaggio di Gilles Clément
Al momento invece mi sto dedicando con una certa insistenza a letture altrettanto formative, tra tutte:
Happy birthday, Curious George
Lo zoo parlante
Hey Duggee – Un uovo in fuga!
C’è un libro che consiglieresti a un altro artista?
Ce ne sono molti, uno su tutti è Foto dal finestrino di Ettore Sottsass.
È semplicemente una bomba, rispecchia esattamente il mio modo di osservare il mondo ma filtrato da una capacità di sintesi e un acume che posso solo invidiare.
Per artisti e non:
da portare in vacanza: Trilogia di New York di Paul Auster.
per chi è sempre sul punto di incominciare a dedicarsi alla cura di sé: L’arte di correre di Haruki Murakami.
per una buona cattiva compagnia: Post Punk 1978-1984 di Simon Reynolds
Come e quando si inserisce il momento della lettura nella tua pratica?
Credo di aver imparato a leggere durante gli ultimi due anni di università e da allora i libri hanno spesso viziato la mia quotidianità. Chiaramente la scelta di alcuni titoli è nata dalla volontà di studiare e approfondire le diverse tematiche inerenti alla mia ricerca ma la maggior parte delle letture che ho approcciato non dovevano assolvere ad alcuna funzione specifica se non quella di nutrimento generico su vari livelli, così come non ho mai iniziato una pagina sperando di estrapolare delle suggestioni dirette.
Parlo al passato perché ho dedicato poco tempo alla lettura negli ultimi mesi, i miei momenti di solitudine si sono ridotti drasticamente per diverse ragioni. Seppur con minore frequenza continuo ad approfittare delle ore notturne per leggere, come ho sempre fatto, ma solo nei rari giorni in cui non arrivo totalmente asciugato o con altri lavori da portare a termine. Devo ammettere di non essere mai riuscito ad affrontare alcuna lettura a singhiozzo, tipo durante gli spostamenti o nelle le brevi pause, ho sempre avuto bisogno di “dedicarmici”. Forse il prossimo passo evolutivo per me sarà appunto quello di riformare la mia condizione di slow reader. O forse mi focalizzerò solo sulle serie TV, le poche che devo ancora vedere.