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Qualcosa succede: ri-accesa a Bergamo la Carrara

10 e più anni tra progetti e opere, 7 anni di chiusura e lavori, 11 milioni di euro: la Carrara di Bergamo, una delle più straordinarie pinacoteche italiane, ha riaperto le sue porte a fine aprile 2015. Ristrutturata, rinnovata e abbellita, con un nuovo progetto di allestimento e il riordino di tutte le sue collezioni, […]

Foto Mario Cresci,   La Carrara,   2015 Bergamo
Foto Mario Cresci, La Carrara, 2015 Bergamo

10 e più anni tra progetti e opere, 7 anni di chiusura e lavori, 11 milioni di euro: la Carrara di Bergamo, una delle più straordinarie pinacoteche italiane, ha riaperto le sue porte a fine aprile 2015. Ristrutturata, rinnovata e abbellita, con un nuovo progetto di allestimento e il riordino di tutte le sue collezioni, la Carrara oggi rappresenta un esempio positivo in Italia? Ebbene sì, qualche volta succede anche da noi. Sarà per questo che per oltre 2 settimane una coda di migliaia di persone, paziente, curiosa, partecipata e multilingue, ha confermato la positività di un evento internazionale e duraturo.

Nata nel 1796 dalla visione del nobile collezionista bergamasco Giacomo Carrara, la pinacoteca si distingue nel panorama artistico italiano per identità e qualità del suo patrimonio. Una sorta di museo del più qualificato collezionismo italiano che rappresenta una fra le più affascinanti raccolte di arte antica e rinascimentale del mondo con un patrimonio di oltre 1.796 dipinti compresi tra il XV e il XIX secolo, più di 130 sculture comprese tra XV e il XIX secolo, una raccolta di 2824 disegni, 1632 calchi, 62 tra gessi, affreschi staccati, grandi cartoni preparatori, circa 7.600 stampe, 1.300 libri, 976 medaglie, 221 monete, 46 sigilli antichi, 320 cornici, 180 tra mobili, bronzetti, porcellane, oggetti di oreficeria ma anche 60 ventagli antichi e 133 peltri … e i numeri sono in espansione. Un valido motivo per andare a Bergamo e vedere la nuova collezione permanente di oltre 600 opere tra dipinti e sculture inserite in un percorso che va dall’inizio del Quattrocento sino alla fine dell’Ottocento (Donatello, Pisanello, Mantegna, Giovanni Bellini, Botticelli, Vincenzo Foppa, Bergognone, Raffaello, Tiziano, Baschenis, Fra Galgario, Tiepolo, Canaletto e Piccio che si accompagnano i più ampi corpus al mondo di Lorenzo Lotto e di Giovan Battista Moroni) un nuovo allestimento su progetto dell’architetto Attilio Gobbi, caratterizzato da un’atmosfera che ha mantenuto la sua specifica dimensione domestica e la completa presentazione dell’eccezionale campagna di restauri su una parte considerevole del patrimonio (San Sebastiano di Raffaello, Madonna con bambino di Andrea Mantegna, Ritratto di giovane di Giovanni Bellini, Ritratto di gentildonna di Giovan Battista Moroni, Madonna col bambino di Carlo Crivelli …) E finalmente l’attivazione di servizi fondamentali: uno spazio didattico, un museum shop, uno spazio video e il nuovo sito internet, www.lacarrara.it che offre l’accesso al catalogo on line, alle informazioni e alle immagini ad alta definizione di buona parte dei dipinti della collezione. Ma la scommessa più importante deve ancora venire: una nuova gestione attraverso una fondazione con la chiamata di un nuovo direttore e la valorizzazione dell’ente non solo come luogo di cultura, di studi e di formazione ma anche come spazio d’aggregazione.

In questa fine giugno vale una visita a Bergamo: la Carrara, la parallela mostra di Palma il Vecchio – prorogata sino a metà luglio – e la mostra del contemporaneo Cory Arcangel in Piazza Vecchia per la GAMEC. C’è di che fare un’intensa gita nell’ultima città delle serenissima, ora che la macchina EXPO si è accesa e la 56° esima edizione della Biennale di Venezia si è aperta.

Testo di Paola Tognon

Foto Mario Cresci,   La Carrara,   2015 Bergamo
Foto Mario Cresci, La Carrara, 2015 Bergamo
Foto Mario Cresci,   La Carrara,   2015 Bergamo
Foto Mario Cresci, La Carrara, 2015 Bergamo
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