ATP DIARY

Prisoners of Yourself / Rosemarie Trockel

Continua alle Case d’Arte, la serie di mostre dedicate ai lavori murali. Per l’apertura corale in occasione di START, Pasquale Leccese ha invitato Rosemarie Trockel a proporre un intervento per la lunga e non drittissima parete della galleria. L’artista tedesca propone il lavoro ‘Prisoners of Yourself’: una lungo intreccio di maglie di lana di colore azzurro. […]

Continua alle Case d’Arte, la serie di mostre dedicate ai lavori murali. Per l’apertura corale in occasione di START, Pasquale Leccese ha invitato Rosemarie Trockel a proporre un intervento per la lunga e non drittissima parete della galleria. L’artista tedesca propone il lavoro ‘Prisoners of Yourself’: una lungo intreccio di maglie di lana di colore azzurro. L’opera site-specific consiste in una serigrafia stampata direttamente sul muro, alta 140 cm e lunga 14 metri.  Questo intervento si ricollega a quelli che lei chiama  le “knitting pictures” divenuti negli anni ’80 il suo marchio di fabbrica: quadri a maglia che l’artista ha creato come risposta alla percezione del mondo dell’arte dominato dai maschi.. dunque un sistema non solo maschile ma anche maschilista.  Ripresentare questa lunga maglia ‘mediata’ – non c’è una mano femminile che l’ha tessuta, bensì c’è un matrice serigrafica che, all’infinito, lo può riprodurre – la Trockel ci vuole ancora una volta ricordare quanto – passata non solo tanta acqua sotto i ponti, ma anche secoli e secoli di ingiustizie – siamo ancora qui (mi rivolgo alle donne, chiaro), a subire spesso non tanto celate ingiustizie di sorta. 

Per gentile concessione, trovo divertente mostrarvi alcuni scatti che mi ha mandato la gallerie, che mostrano  3 uomini al lavoro per eseguire la lunga ‘pittura’ murale. Il muro di 14 metri, non essendo diritto, ha creato non pochi problemi. Molte stampe sono state ritoccate e completate con piccoli pennelli e tanta pazienza.  Completano la mostra due sedute del primo industrial designer svizzero Willy Guhl, e un poster in edizione limitata realizzato in serigrafia dall’artista e dallo stampatore Rinaldo Rossi (amico grafico genovese di Alighiero Boetti).  

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