Testo di Alessandra Vailati —
Il tempo gelido e cupo non ferma i numerosi appassionati che sabato scorso si sono riuniti davanti a Palazzo Galeano, in corso Umberto 43 a Lodi, per l’inaugurazione del nuovo anno artistico, che vede protagonista Marco De Sanctis (1983) in collaborazione con la curatrice Marta Cereda.
De Sanctis, che ha vissuto a lungo nel lodigiano, è noto per la sua abilità nel padroneggiare tecniche artistiche diverse. Per la prima inaugurazione del 2025 di Platea, De Sanctis ha presentato un acquerello su carta realizzato grazie a una particolare reazione chimica di sali (nitrati, solfato di rame e sali minerali, mescolati a polvere di bronzo e ossidi di rame), conosciuta comunemente come verderame. Etimologicamente, il termine trae origine dall’antico francese verte grez, una variazione di vert-de-Grèce (“verde di Grecia”), che evoca le tonalità azzurre e verdi dei mari ellenici. Questi stessi colori tingono il cielo, incorniciato da nuvole, nel paesaggio lodigiano a cui l’opera si ispira.
L’opera si inserisce in un percorso già avviato dall’artista, che in passato ha realizzato una serie di sculture in bronzo intitolata Les Pleuseures. Queste sculture raffigurano figure mitologiche le cui lacrime, frutto del processo di ossidazione dovuto alla pioggia e agli agenti atmosferici, richiamano il legame tra arte e fenomeni naturali. Il titolo Les Pleuseures rimanda esplicitamente alla tradizione greca, in particolare alle prefiche, le donne che, nell’antichità, venivano pagate per piangere ai funerali. Tuttavia, il termine “piangenti” trova anche un’affascinante connessione con il territorio lodigiano: i suoi argini, ricchi di acqua, sono popolati da alberi come i salici piangenti, che sembrano raccontare una storia comune con le lacrime delle sculture.
In concomitanza con il vernissage di Platea, una scultura della serie, raffigurante il Laocoonte, è stata esposta nel cortile della Biblioteca Laudense in via Fanfulla 2. Qui, i visitatori hanno potuto assistere alla performance dell’artista American Ghost Bird, realizzata in collaborazione con l’associazione Argine.


