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E’ stato presentato alcuni giorni fa al Museo Villa Croce di Genova il libro realizzato in occasione della mostra di Susan Philipsz, “Follow me”, edito da Humboldt Books. Ottima la veste grafica dello studio veneziano b-r-u-n-o e la documentazione fotografica, di indubbia bellezza, di Giovanna Silva. Descritto come una sorta di “guida da viaggio”- una baedeker dalla copertina rossa fiammante – il libro ha l’obbiettivo di portarci a scoprire Genova attraverso un percorso inedito e inaspettato grazie alle opere dell’artista scozzese. Oltre ai testi in catalogo di Ilaria Bonacossa e Paola Nicolin – le due curatrici della mostra – anche i saggi di Luca Cerizza e Chus MartI?nez. Mantenendo la struttura di una vera e propria ‘guida turista’, il libro dedica una sezione – “Notes on Places”, – ai vari spazi dove sono state collocate le installazioni della Philipsz. Ecco che in modo chiaro e istruttivo, scopriamo la storia e le particolarità di luoghi importanti di Genova. Tra questi Palazzo Reale, la maestosa dimora patrizia di origini seicentesche, dove è posizionata “Lachrimae” (2010), il lavoro strumentale in sette parti basato sull’immagine di una lacrima che cade; l’ ? Ex- Convento di San Francesco a Castelletto, che ospita “Stay With Me (2o05) nella suggestiva coppella rococò, ricca di decorazioni sinuose in stucco dorato; il giardino di ? Palazzo Bianco, imponente edificio risalente al periodo rinascimentale che ospita nel suo giardino interno, tra siepi di bosso disposte in maniera simmetrica e una fontana ottagonale, l’opera che da il titolo all’intero progetto dell’artista, “Follow Me” (2004): installazione che ha come fonte di ispirazione il film di Antonioni “Blow Up”, in particolare la scena dell’omicidio a Maryon Park.
Tra siti molto noti come Palazzo Ducale – che ospita nel ? Cortile Maggiore l’opera “The Internazionale” (1999) -, altri più defilati come Altrove-Teatro della Maddalena, Palazzo Fattinanti Cambiaso, dove è proiettato “The Dead” (2000), il film installazione dove l’artista esegue ripetutamente a cappella la ballata irlandese “The Lass of Aughrim”. Tappa da non perdere, Palazzo Lomellino, di cui vi suggerisco di scoprire, oltre il sontuoso palazzo dalle decorazioni manieriste, il bellissimo giardino terrazzato che ospita statue dionisiache, un aranceto e una grotta con all’interno Adone che da la caccia ad un cinghiale. Negli spazi del cortile interno di Palazzo Lomellino, Susan Philipsz ha scelto di presentare un’installazione realizzata in occasione dell’importante rassegna Munster Skulptur Projekte, ? “The Lost Reflection” (2007).
Vi ho descritto pochi dettagli e approssimative informazione di un progetto coinvolgente, delicato e da esperire con la leggerezza di una passeggiata cittadina lungo i vicoli di Genova. La “baedeker” edita da Humboldt Books si rivelerà la guida perfetta per la scoperta della città ligure ma soprattutto per approfondire l’eterea e poetica ricerca di Susan Philipsz.
Interview with Susan Philipsz — Follow me, Genoa
? Video delle installazioni
Concept: Susan Philipsz
Progetto grafico: b-r-u-n-o.it
Testi: Ilaria Bonacossa, Luca Cerizza, Chus MartI?nez, Paola Nicolin – Traduzione Bennett Bazalgette-Staples – Fotografie: Giovanna Silva
13, 6×19, 6 cm – 144 pagine, colore – Copertina telata rigida, stampa a caldo Inglese
€ 25.00
ISBN 978-88-99385-02-6