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Inaugura “Pensare come una montagna”, il progetto della GAMeC di Bergamo

Ha preso avvio il progetto biennale di GAMeC, verso la definizione della nuova identità del museo, concludendosi con l’apertura della nuova sede dell’ex palasport di Bergamo.
Lin May Saeed Installation views – GAMeC, Bergamo, 2024 Photo: Antonio Maniscalco Courtesy GAMeC – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo
Lin May Saeed Installation views – GAMeC, Bergamo, 2024 Photo: Antonio Maniscalco Courtesy GAMeC – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo

Aldo Leopold è stato tra i più grandi ecologi del Ventesimo secolo, scomparso nel 1948 nel tentativo di spegnere un incendio boschivo. L’anno successivo viene pubblicato A Sand County Almanac, oggi noto anche con il titolo Pensare come una montagna, in cui Leopold si sofferma sulla profonda interconnessione degli elementi in un ecosistema. Dopo oltre settant’anni le sue parole sono ancora preziose e significative, si incrociano con il mondo culturale e diventano guida per l’omonimo progetto della GAMeC a Bergamo, dove si vive una montagna autentica e selvaggia. Con le parole del Direttore Lorenzo Giusti: «Pensarci come una montagna significa guardarci, per un periodo, da una certa distanza – come individui, come museo e come comunità – per provare a operare diversamente e per immaginare un futuro “altro”, da scrivere insieme». I primi artisti a partecipare al progetto sono Mercedes Azpilicueta, Sonia Boyce, Chiara Gambirasio, Lin May Saeed e Studio Ossidiana in collaborazione con Frantoio Sociale

Nella sede attuale di GAMeC, il progetto Massi Erratici, di Studio Ossidiana e Frantoio Sociale, riconfigura gli spazi del museo e trasforma il bookshop in un grande tavolo da lettura in marmo e modulare. I pigmenti, pietre, sabbia e cemento sono impastati insieme ai saperi locali e al granulato fine di marmo di Zanobbio, sono state impiegate come “materie prime-seconde”, cioè elementi altrimenti destinati allo smaltimento, minimizzando l’uso delle risorse naturali. Con gli scarti sono stati realizzati la scacchiera, il backgammon e le pedine, oltre ai supporti per la lettura come i segnalibri, i leggii e i reggilibri, che omaggiano iconograficamente la montagna. È possibile vedere anche la restituzione fotografica dello sviluppo del progetto, del fotografo Riccardo De Vecchi, nella hall del museo. Sempre in sede, contemporaneamente a Ortisei in tandem con la nona edizione della Biennale Gherdëina, il lavoro di Lin May Saeed (1972-2023). Nello Spazio Zero di GAMeC, si costruisce un mondo di esemplari di animali studiati nella loro evoluzione ma anche nel loro impiego nell’industria capitalistica, prede di un uomo che consuma. Non a caso e in maniera ambigua, le opere, pur avendo iconografie del mondo naturale, sono in polistirolo, un materiale non solubile in acqua e per questo inquinante. La stanza è piena di figure umane e animali, icone primordiali di devozione e incanto. L’artista ricrea paradisi terrestri tra i quali si legge la frase «La neve cade lentamente in paradiso», come se gli animali fossero fermi tra uno stato di sogno e di speranza, e una realtà tragica.

Performance Que este mundo permanezca di Mercedes Azpilicueta – Foto: Paolo Biava

Ci spostiamo verso l’Oasi della Biodiversità a Brembate con la performance Que este mundo permanezca (Che questo mondo possa restare) di Mercedes Azpilicueta (La Plata, 1981), interpretata da Antonella Fittipaldi, Nicola Formali e Aurora Rota, ballerini professionisti e insegnanti presso l’Accademia Arte Bergamo, con i costumi di Alberto Allegretti. I ballerini, con maschere e mantelli che riprendono il piumaggio degli uccelli, il martin pescatore, il picchio verde e l’upupa, interpretano una danza che dialoga con il paesaggio. La performance è anche un’occasione per conoscere l’oasi, che si apre in via eccezionale al pubblico, immerso in una condizione di ascolto e osservazione per le creature, la natura e le loro interazioni. 

Nella colonia estiva di TenarisDalmine a Castione della Presolana, Chiara Gambirasio (Bergamo, 1996) presenta due installazioni site specific, in collaborazione con Fondazione Dalmine. Posizionata sul ponte che collega Castione della Presolana alla Valle dei Mulini, la scultura V’arco è passaggio spazio temporale multidimensionale. Incornicia la montagna e la ricongiunge con la ex colonia, la valle e GAMeC, è un arco che accoglie la natura, i suoi abitanti e i suoi ricordi. La seconda opera, M’ama, è ideata per il borgo di Rusio, ed è stata ideata come una “montagna-madre” che il pubblico può abbracciare, nella ricerca di una consolazione dalla perdita e dalla nostalgia dei ricordi. L’intervento ha assunto la forma di un workshop con alcune donne che hanno frequentato la colonia da bambine, dal quale Gambirasio ha tratto degli spunti per la realizzazione delle opere.

Infine, nella sala delle Capriate di Palazzo della Ragione, nel cuore di Bergamo Alta, la videoinstallazione di Sonia Boyce (Londa, 1962), Benevolence, una commovente opera di collaborazione e di pratica relazionale attraverso il canto e la musica popolare, per la quale sono stati coinvolti tre studenti dell’Istituto Superiore di Studi Musicali Gaetano Donizzetti di Bergamo. In questi ultimi anni Boyce si è concentrata sulla storia e sulla memoria, con particolare predilezione per la tradizione musicale. L’artista ha documentato le esibizioni nella Biblioteca Civica Angelo Mai e nell’archivio della torre libraria San Michele all’Arco, fino al momento del coinvolgimento delle persone nel canto proveniente dai balconi che affacciano sulla Piazza Vecchia, al suono di Bella Ciao.

Pensare come una montagna è dunque concepire e agire come un corpo collettivo solido, una collaborazione globale e la concezione di un ecosistema di relazioni culturali sul territorio. È la stessa macchina-museo che pensa come una montagna, con le sue azioni concrete sul territorio. È infatti tra i compiti principali del museo moderno quello di non erigere mura invalicabili ma aprirsi all’ambiente circostante, collaborare con la comunità e coinvolgere ecosistemi naturali e sociali.

Pensare come una montagna
Dal 17 maggio 2024
GAMeC, Via San Tomaso, 53, Bergamo

Chiara Gambirasio M’ama, 2024 Foto: Nicola Gnesi Courtesy GAMeC – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo
Chiara Gambirasio V’arco, 2024 Foto: Nicola Gnesi Courtesy GAMeC – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo
Sonia Boyce Benevolence, 2024 Veduta dell’installazione – GAMeC / Palazzo della Ragione, Bergamo, 2024 Foto: Lorenzo Palmieri Courtesy GAMeC – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo © Sonia Boyce by SIAE 2024
Sonia Boyce Benevolence, 2024 Veduta dell’installazione – GAMeC / Palazzo della Ragione, Bergamo, 2024 Foto: Lorenzo Palmieri Courtesy GAMeC – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo © Sonia Boyce by SIAE 2024
Sonia Boyce Benevolence, 2024 Veduta dell’installazione – GAMeC / Palazzo della Ragione, Bergamo, 2024 Foto: Lorenzo Palmieri Courtesy GAMeC – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo © Sonia Boyce by SIAE 2024