OVAL PARODY: Erik Brunetti nello Spazio Maiocchi

Erik Brunetti non è solamente un artista e un designer, è anche il fondatore di FUCT, brand di abbigliamento streetwear. In questa mostra, FUCT entra in dialogo con un logo celebre per tutti noi: il logo dell’azienda automobilistica FORD.
1 Ottobre 2022

Testo di Sofia Cisotto —

Lo Spazio Maiocchi è un luogo atipico per ospitare una mostra. L’atmosfera è quella di un magazzino, spesse luci, predominanza di acciaio, vetrate, un ampio cortile. Si notano degli uffici – la redazione del magazine Kaleidoscope – e poco lontano lo spazio espositivo. Il nostro sguardo indaga lo spazio circostante, cerca un ingresso, nota prima un’installazione al centro del patio, poi, oltre le vetrate, intercetta una serie di quadri raffiguranti il logo Ford. Ad uno sguardo più attento, però, notiamo come in realtà non ci sia scritto propriamente Ford, bensì Fuct; ciononostante il font utilizzato e il pittogramma si rifanno esplicitamente a quelli del noto brand di automobili.
Lo Spazio Maiocchi ospita la mostra Oval Parody, un progetto di Erik Brunetti, artista e designer statunitense, nonché fondatore del brand di abbigliamento streetwear FUCT.
La mostra, inaugurata in occasione della Milano Fashion Week e curata da Kaleidoscope, raccoglie dodici tele ad acrilico, tutte dipinte da Erik Brunetti, tutte raffiguranti il logo FUCT: il riferimento grafico è al logo Ford, il logotipo rimanda, invece, al brand di abbigliamento fondato dall’artista stesso.
Il motivo dell’utilizzo del termine Fuct, dunque, è piuttosto intuitivo, essendo il nome del suo stesso brand. Ma perché, dunque, il rimando così esplicito al logo di Ford? La parodia applicata al logo dell’azienda automobilistica è, in realtà, espressione iconica del lavoro di Brunetti.
Nell’immaginario comune di ognuno di noi, infatti, Ford è, per molti versi, sinonimo di capitalismo, lavoro salariale e ossessione per il denaro. Sovvertendone il logo, Brunetti, compie un gesto provocatorio e controverso. Si pone in antitesi rispetto ai valori insiti nel concetto comune di Ford, li guarda in modo beffardo, se ne prende gioco. Erik Brunetti ne fa una parodia a tutti gli effetti. Le dodici tele, difatti, occupano tutta la stanza e incombono sul visitatore. Alcune sono posizionate orizzontalmente, altre in verticale. Alcune sono dritte, altre capovolte a testa in giù. Alcune sono raggruppate tra loro, altre esposte singolarmente in un’unica parete.
E noi? Se in un primo momento ci sentiamo confusi e straniti nel vedere un logo, per noi così comune come quello di Ford, snaturato e distorto nel suo significato, ben presto cogliamo il pensiero creativo di Erik Brunetti, ne riconosciamo i presupposti, le intenzioni e l’ironia.  
La mostra prevede anche un manifesto presentato nel cortile di Spazio Maiocchi, un catalogo realizzato da Erik Brunetti stesso e una capsule collection, realizzata da FUCT in collaborazione con Slam Jam. 

Foto di Sofia Cisotto
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