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Alla scoperta di un antico monastero Contemporary Locus

[nemus_slider id=”44893″] — Inaugura oggi, giovedì 24 giugno, a Bergamo, l’ottavo appuntamento di Contemporary Locus, a cura di Paola Tognon. Gli artisti invitati a questa edizione sono Evgeny Antufiev, Etienne Chambaud  e  Berlinde De Bruyckere. In parallelo è presentato una...

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Inaugura oggi, giovedì 24 giugno, a Bergamo, l’ottavo appuntamento di Contemporary Locus, a cura di Paola Tognon. Gli artisti invitati a questa edizione sono Evgeny Antufiev, Etienne Chambaud  e  Berlinde De Bruyckere. In parallelo è presentato una “scultura sociale”, dell’ Atelier dell’Errore: progetto artistico relazionale – presente in questi giorni a Milano grazie alla Collezione Maramotti, che ha promosso la mostra Uomini come Cibo – al servizio della Neuropsichiatria Infantile dove da 13 anni si disegnano sempre e solo animali. La particolarità di Contemporary Locus è di scoprire e rivelarci aspetti poco conosciuti o nasconti della città di Bergamo. Per questa mostra diventa spazio espositivo l’antico (e segreto) Monastero del Carmine. Per la prima volta il monastero sarà, da maggio a ottobre 2015, il centro di manifestazioni artistiche, teatrali, cinematografiche e musicali promosse e coordinate dal TTB, Teatro Tascabile di Bergamo.

Alcune domande alla curatrice

ATP: L’ottavo appuntamento di Contemporary Locus è dedicato alla relazione tra uomini e animali. Perché hai scelto questo taglio tematico?

Paola Tognon: E’ stato il luogo, il monastero del Carmine, che ha sollecitato questa riflessione. L’ho visitato per la prima volta una mattina innevata e grigia. Dopo quattro ore di visita avevo le mani e i piedi gelati e mi sentivo stretta in uno spazio abitato da energie sconosciute. Nell’esperienza di contemporary locus ho visitato tanti luoghi molto strani, ma il Carmine è stato l’incontro con la forza e l’energia del tempo. Come se la spiritualità del luogo avesse trovato una forza animale per sopravvivere all’usura degli anni e all’incuria degli uomini. Allora ho pensato all’Atelier dell’Errore e a Berlinde de Bruyckere e poi man mano il progetto si è focalizzato sul tema del rapporto tra umanità e animalità, tra passato e presente, tra addomesticamento e acculturazione.

ATP: In merito al tema, quali opere hai scelto, assieme ai tre artisti invitati, per questa mostra? Quali racconti attorno al mondo animale esplicitano le loro opere?

PT: 3 artisti, 3 generazioni, 3 geografie. Berlinde de Bruyckere per la sua capacità di trasformare esperienze intime in tensioni umane universali, per la potenza scultorea con la quale le sue forme aderiscono alle nostre tensioni, per il mistero silente che accompagna la sua ricerca. Etienne Chambaud per la lucidità dello sguardo e la capacità di piegare i linguaggi alla funzione estetica. In particolare per le sue ricerche sulla pelle animale, le intersezioni con il mondo dell’arte antica e quella contemporanea, i dispositivi trasformati in opere da “mostrare” che rappresentano un’altra porta di accesso al tema. Evgeny Antufiev l’ho immaginato per il biancore siberico dei suoi manufatti capaci di trattenere il mistero dell’ingenuità e la potenza dell’inesplorato. Mi ha sempre disorientato la mistica – a volte tragica, altre volte irriverente – che emerge dalle sue opere, così come i suoi esseri “cuciti” che ci osservano guardinghi o si rintanano al nostro passaggio.

ATP: Una delle caratteristiche fondamentali di Contemporary Locus è quello di svelare luoghi nascosti o dimenticati di Bergamo. Per questo appuntamento avete scelto il Monastero del Carmine. Come si sono relazionati gli artisti con questo luogo particolare?

PT: E’ il monastero che ha scelto contemporary locus 8, fuori da ogni previsione, calendario e budget. Da quella mattina innevata tutto ha iniziato a complicarsi e a svelarsi, come se il tempo e le energie avessero preso una strana piega. La prima chiamata è stata per l’Atelier dell’Errore a cui ho chiesto dei lavori site specific. Poi gli altri artisti, le opere, le collezioni.

ATP: Oltre ai tre artisti partecipanti, Locus ospita anche una “scultura sociale” dell’Atelier dell’Errore. In cosa consiste questa opera?  Come si  relazione questa particolare esperienza creativa con il lavoro degli altri artisti?

PT: L’Atelier dell’Errore è una scultura sociale, un collettivo che opera nell’arte relazionale, e nasce con Luca Santiago Mora in collaborazione con la neuropsichiatria infantile. Ha due sole regole: disegnare animali e non usare la gomma. L’Atelier Big (oggi ospitato dalla Collezione Maramotti a Reggio Emilia) ne è naturale sviluppo quale corso di alta formazione per ragazzi maggiorenni. Le opere dell’Atelier raccontano di animali fantastici, capaci di mangiare uomini o di narrarne epiche del tutto inaspettate. Animali che si fanno portatori di disagi e raccontano storie che “da fuori” nessuno ha mai visto. Nel monastero l’Atelier ha avuto da subito il suo salone: le antiche celle divise da un ampio corridoio, poi case popolari, poi cemento e solette per reggere l’affaccio sul chiostro. Sul fondo, appena leggibile, l’affresco di un Portatore della Croce. Più semplicemente posso dire che l’Atelier dell’Errore è il secondo in ordine alfabetico fra gli artisti del progetto contemporary locus 8. Il tema è quello della mutevolezza di rapporto tra cacciatori e prede, l’obiettivo è posizionare l’Atelier con artisti di riconoscimento internazionali affini per ricerca tematica. Il percorso espositivo si determina mediante una selezione di opere che, nell’esprimere contraddizioni e fantasmi, artefatti e manufatti antropomorfici, riposizionano criticamente il concetto di appartenenza e differenza.

contemporary locus 8 - Monastero del Carmine,   Bergamo Installation view,    ph. Mario Albergati
contemporary locus 8 – Monastero del Carmine, Bergamo Installation view, ph. Mario Albergati
contemporary locus 8 - Monastero del Carmine,   Bergamo Installation view,    ph. Mario Albergati
contemporary locus 8 – Monastero del Carmine, Bergamo Installation view, ph. Mario Albergati
contemporary locus 8 - Monastero del Carmine,   Bergamo Installation view,    ph. Mario Albergati
contemporary locus 8 – Monastero del Carmine, Bergamo Installation view, ph. Mario Albergati
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