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Oro d’Italia | Galleria Casoli De Luca, Roma

Possiamo spaziare dalla chimica al design, dall’agiografia alla fisica, dalla moda all’arte. La narrazione che irradia letteralmente e simbolicamente ha del portentoso, quanto la leggenda attorno alla pietra filosofale che ha il potere, tra gli altri, di trasformare in oro...

Maurizio Cattelan, La Nona Ora,2005, 17 cm x 63 cm x 22 cm, ph di Zeno Zotti

Possiamo spaziare dalla chimica al design, dall’agiografia alla fisica, dalla moda all’arte. La narrazione che irradia letteralmente e simbolicamente ha del portentoso, quanto la leggenda attorno alla pietra filosofale che ha il potere, tra gli altri, di trasformare in oro i metalli vili.
Oro, dunque, accattivante per infiniti motivi, su tutti il suo significato etimologico che include lemmi come orifizio, monte, ardere, luce, aurora ecc.

Una mostra rende omaggio al più affascinante metallo della tavola periodica degli elementi: ORO d’ITALIA ospitata dal 13 aprile al 13 luglio 2019 alla Galleria Casoli De Luca nella sede a Palazzo Albertoni Spinola. La mostra rilegge l’arte italiana del XX secolo, in particolare della seconda metà del Novecento, attraverso una selezione di opere di artisti italiani  che hanno utilizzato l’oro nella propria pratica artistica. L’arco temporale si snoda dalle rappresentazioni di storie sacre dei maestri tra il Trecento e il Cinquecento – che gettano le basi per la formazione di un’identità nazionale – fino ad arrivare alla contemporaneità.

Lucio Fontana, Concetto Spaziale , 1961 Olio e graffiti su tela 73 x 60, courtesy collezione privata ph di Daniele Molajoli

La mostra è stata articolata in tre sezioni. Quella centrale è dedicata ad artisti del ‘900 e si apre con un dipinto su carta dorata di Giacomo Balla del 1913; il percorsi include le opere di alcuni dei maggiori esponenti dell’arte italiana del secondo dopoguerra come Fausto Melotti, Alberto Burri, Lucio Fontana e Carla Accardi. In mostra, vi sarà anche un raro Achrome di  Piero Manzoni, emblematico della ricerca a cavallo tra anni Cinquanta e Sessanta.

Vincenzo Agnetti (1926-1981) – Courtesy Archivio Agnetti 

La mostra prosegue con un nutrito nucleo di opere del gruppo dell’Arte Povera tra i quali Michelangelo Pistoletto, Alighiero Boetti, Giulio Paolini, Luciano Fabro, Jannis Kounellis, Giuseppe Penone e di altri artisti della loro generazione, testimoniata dalla presenza di due opere a tecnica mista di Gino de Dominicis e due ceramiche di Luigi Ontani. Completano l’excursus sul tema dell’oro nella pittura e nella scultura italiana opere recenti di Maurizio Cattelan, Lara Favaretto, Chiara Fumai, Giovanni Rizzoli e un quadro a smalto su tela di Rudolf Stingel.
La seconda sezione ospita una selezione di capolavori della storia dell’arte italiana tra cui alcuni dipinti su fondo oro come la Madonna con bambino del Familiare del Boccati, attivo nella seconda metà del Quattrocento e l’imponente Crocifisso Corsi del primo quarto del XIV secolo.
L’ultima sezione è un progetto speciale dedicato al gioiello contemporaneo con le creazioni di grandi artisti tra i quali Lucio Fontana, Enrico Castellani e Jannis Kounellis.

Chiara Fumai (1978 – 2017), Chiara Fumai, Nico Fumai, I ragazzi come me 1976 , 2017 mixed media 8 x 8 x 18 cm. ca. unico, Church of Chiara Fumai & Guido Costa Projects, per la fotografia: Maria Bruni
Michelangelo Pistoletto (1933), Autoritratto oro, 1960 Oil and acrilic on canvas 200 x 150 cm, Courtesy Città dell’arte- Fondazione Pistoletto Biella