Open Call VISIO | Lo Schermo dell’Arte Film Festival, Firenze

Aperta fino al 28 settembre la Open Call di VISIO European Programme on Artists’ Moving Images per artisti che lavorano con immagini in movimento, che si terrà durante la decima edizione del festival dedicato alla relazione arte-cinema di Firenze.
20 Settembre 2017
Lo Schermo dell'Arte Film Festival 2017

Lo Schermo dell’Arte Film Festival 2017

Dal 14 al 19 novembre 2017, a Firenze, in occasione della decima edizione de Lo Schermo dell’Arte Film Festival – dal 15 al 19 novembre 2017 – ci sarà anche il sesto appuntamento di VISIO European Programme on Artists’ Moving Images, un progetto rivolto ad artisti che utilizzano le immagini in movimento nella creazione dei loro lavori. VISIO, curato da Leonardo Bigazzi, organizza incontri, proiezioni, lectures e seminari inerenti la pratica del video con artisti e curatori come – negli anni passati – Isaac Julien, Hito Steyerl, Omer Fast, Simon Starling, Alfredo Jaar, The Otolith Group, Phil Collins, Melik Ohanian, Adrian Paci, Hiroshi Sugimoto, Sarah Morris, Shirin Neshat e Runa Islam. In concomitanza con questa edizione verrà organizzata una mostra nella Sala delle Carrozze di Palazzo Medici Riccardi e in altri luoghi di Firenze dal 15 novembre al 10 dicembre 2017. Col titolo Directing the Real: Artists’ Films and Video in the 2010s, la mostra presenterà 12 opere video per ogni artista partecipante a VISIO 2017, con anche altri lavori degli artisti che hanno partecipato alle altre edizioni del festival, o che sono stati nominati per il Premio Lo schermo dell’arte Film Festival

Ritorna anche quest’anno VISIO Young Talent Acquisition Prize, “riconoscimento ideato per favorire il collezionismo di video installazioni, film e video d’artista, attraverso l’acquisizione di un’opera di uno degli artisti partecipanti da parte della Seven Gravity Collection, collezione privata italiana interamente dedicata alle opere video di artisti contemporanei”. Ci sarà anche una pubblicazione di Mousse Publishing con una summa di questi sei anni del programma VISIO.

La selezione dei partecipanti è realizzata in partnership con Accademia di Belle Arti di Brera, Accademia di Belle Arti di Firenze, Kingston University (Londra), De Ateliers (Amsterdam), HIAP – Helsinki International Artist Programme, Pavillon Neuflize OBC research lab del Palais de Tokyo (Parigi), Royal College of Art (Londra), Universität der Künste Berlin, Viafarini (Milano), WIELS Contemporary Art Centre (Bruxelles).

Per aderire a VISIO European Programme on Artists’ Moving Images VI edizione inviare le candidature entro il 28 settembre all’indirizzo visio@schermodellarte.org.

Oltre a VISIO, durante Lo Schermo dell’Arte Film Festival ci sarà anche la III edizione di Feature Expanded. Art Film Strategies, diretto da Sarah Perks e Leonardo Bigazzi, realizzato in partnership con HOME Manchester, programma di formazione rivolto a ampliare le competenze e promuovere il lavoro di artisti che desiderano realizzare il loro primo lungometraggio. Ma questa decima edizione del festival riserva una lunga serie di eventi, rassegne, prime. 

Basti citare Roee Rosen che presenterà il suo ultimo video The Dust Channel, Adrian Paci con il nuovo Interregnum, Jeremy Deller, autore di Bom Bom’s Dream realizzato con la coreografa Cecilia Bengolea. Oppure Koudelka Shooting Holy Land di Gilad Baram, sul celebre fotografo ceco ripreso al lavoro in Palestina e Israele, e In Art We Trust in cui Benoît Rossel intervista alcuni noti artisti della scena contemporanea sul processo della creazione.

Ricordiamo poi il film Fall into Ruin (2017) dell’artista statunitense William E. Jones che visita la villa ormai abbandonata e malmessa del mercante e collezionista greco Alexander Iolas ad Atene, che fu centro in cui una comunità gay e cosmopolita si riuniva intorno a Iolas, anche protettore di giovani artisti tra i quali Andy Wharol e Max Ernst.

Tra i lungometraggi, Koudelka Shooting Holy Land (2015), in cui il regista Gilad Baram segue Josef Koudelka nel suo ultimo progetto fotografico sulla Terra Santa, ed In Art We Trust (2016) di Benoît Rossel, in cui alcuni noti artisti contemporanei quali Lawrence Weiner, Esther Ferrer e Bridget Polk, Liam Gillick e John Armleder parlano del ruolo dell’arte e del processo della creazione, nel tentativo di svelare le ragioni di un mestiere visto come sacro da alcuni e disprezzato da altri.

E questo è solo l’inizio!

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