Olivetti #StoriadiInnovazione in mostra al Mercanteinfiera, Parma

Mercanteinfiera ospita “Olivetti #StoriadiInnovazione” con l’obiettivo di ricostruire la complessa vicenda storica olivettiana sia come patrimonio del design italiano sia come sistema valoriale
8 Marzo 2022
Lettera 22 manifesto di Raymond Savignac
Lettera 22 – Olivetti

Ha aperto i battenti da ieri, sabato 12 marzo 2022, una delle manifestazioni più attese nel mondo dell’antiquariato, del design storico, modernariato e collezionismo vintage. Fino al 20 marzo, la Fiera di Parma ospita Mercanteinfiera, un format poliedrico ed eterogeneo che fa del salone un unicum a livello mondiale. In esposizione tanta parte della storia dell’arte dal ‘600 al ‘900, passando per tutte le correnti storiche che ne hanno caratterizzato i vari periodi: dal Barocco al Classicismo, dal Romanticismo al Realismo all’Art Decò, per giungere al XX secolo con le dissacranti opere dell’artista capostipite dell’Azionista Viennese, Hermann Nitsch. 
In 4 padiglioni, nei 40.000 mq di superficie espositiva, oltre 1000 espositori accolgono una cifra esorbitante di visitatori con rarità, oggetti preziosi e ricercati. Il format, che ha nel collezionismo cross-collecting il suo core business, affianca da anni con le sue mostre collaterali.
Quest’anno ci interessa segnalare una mostra in particolare: “Olivetti #StoriadiInnovazione” realizzata in collaborazione con l’Associazione Archivio Storico Olivetti di Ivrea nato nel 1986 con l’obiettivo di ricostruire la complessa vicenda storica olivettiana sia come patrimonio del design italiano sia come sistema valoriale.

La mostra è organizzata in tre tappe – macchine da scrivere, macchine da calcolo, pc stampanti e registratori di cassa – con un particolare focus riservato all’oggetto forse più iconico di Olivetti: la macchina da scrivere Lettera 22.
Disegnata nel 1950 dall’architetto e designer Marcello Nizzoli, su progetto dell’ingegnere Giuseppe Beccio, in breve tempo entra nelle case e negli uffici, grazie al prezzo conveniente (all’ora costava 42.000 lire) e alla campagna pubbliciataria che recitava: “Leggera come una silaba, completa come una fiaba”. 

Valentina Olivetti

Entrata nelle collezioni permanenti del MoMA di New York e premiata con il Compasso d’Oro nel 1954, Lettera 22 ha conquistato non pochi scrittori e giornalisti del calibro di Intro Montanelli e Enzo Biagi che faranno della di questa macchina da scrivere un’inseparabile compagna di viaggio, alla quale non rinunceranno nemmeno con l’arrivo della scrittura elettronica. 
In fiera si trovano 4 macchina nei colori originali -marrone, rosa, verde, azzurra-  utilizzati del ’50, accanto ad un modello di recente produzione (2020), realizzata per celebrare i 70 anni della nascita della Lettera 22. 

Sempre in questa sezione si trovano i primi calcolatori prodotti dall’Olivetti e una grande selezione dei manifesti pubblicitari  firmati da autori come Pintori, Sottsass, Nizzoli e una serie di immagini che immortalano l’originale esperienza delle attività sociali e culturali di Olivetti. 
In merito a questa ultima selezione, non mancano certamente gli aneddoti.
Nel 1958 raccontava Ettore Sottsass: “Adriano Olivetti chiese a Giorgio Soavi di raccogliere i disegni di giovani per un libro. C’ero anch’io. E scelse me per fare il designer della nuova divisione elettronica sotto la direzione di Roberto Olivetti e del mio amico Mario Tchou”. 

Inizia così una collaborazione che si protrae per oltre vent’anni. Sottsass è chiamato a dare una forma all’Elea 9000, il primo elaboratore elettronico progettato e prodotto in Italia. Affascinato dal laboratorio dove i ricercatori della Olivetti stanno costruendo il prototipo della macchina, il designer darà vita a soluzioni grafiche decisamente all’avanguardia per gli standard di allora. Per l’Olivetti Sottsass, con i suoi collaboratori, progetta nell’arco di vent’anni più di 50 prodotti. 
Assiema al calcolatore Elea 9000, il prodotto tra i più noti prodotti dal designer per l’azienda  è la macchina per scrivere portatile Valentine: un prodotto che Sottsass aveva immaginato “essenziale come una biro”, con pochi tasti, senza lettere maiuscole, con una carrozzeria in materiale plastico povero, ma che invece l’Olivetti, con dispiacere di Sottsass, volle tenere su un livello di maggior qualità e prestigio.

Elea 9003 – Olivetti
Console di comando per sistema Olivetti ELEA 9003 – Museo scienza tecnologia, Milano
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