Nucleo, dualismo tra presente e passato FuturDome, Milano

"La mostra intera è l’esatta manifestazione della idea portante dei fondatori della psicologia della Gestalt “il tutto è più della somma delle singole parti”. La ricostruzione destrutturata dell’appartamento futurista induce il visitatore ad una percezione della realtà che non dipende dai singoli elementi ma dall’elaborazione di un insieme" - Intervista con Piergiorgio Robino, direttore di Nucleo
7 Novembre 2017

Nucleo presenta The Law of Past Experience, un percorso espositivo all’interno degli spazi di FuturDome visitabile fino al 25 novembre. Gli oggetti in mostra non si allineano all’interno di un tempo preciso, al contrario vengono ridefiniti attraverso lo sguardo e l’esperienza dell’osservatore. Sculture, arredi, manufatti di diverse epoche e supporti, installazioni laser saranno i protagonisti di un articolato progetto curatoriale ideato da Atto Belloli Ardessi e Ginevra Bria.

ATP ha fatto alcune domande a Piergiorgio Robino, direttore di Nucleo.

Francesca D’Aria Come è nata l’idea di una mostra che associa arredi di un passato recente e culturalmente rilevante, come quello futurista, ad esperienze artistiche contemporanee?

Piergiorgio Robino: L’idea parte dall’incontro con Ginevra e Atto che particolarmente colpiti dai “Souvenir of the Last Century” avevano pensato di coinvolgerci in una mostra facendoci intervenire su parte degli arredi originali dell’appartamento degli ultimi futuristi.
Io invece mi ero innamorato del luogo della sua storia del cantiere delle superfici non finite dei cartongessi colorati. A me non interessavano i mobili in quanto tali perché fuori dalle regole rigide dei souvenir ed ancor meno ero interessato ad una mostra sul lavoro passato di nucleo di retrospettiva ne avevamo già fatta una, era tempo invece di guardare in avanti. Ed è qui che Ginevra dimostra la sua grande capacità di vedere oltre le etichette
La invito a visionare l’ultimo lavoro che stava per essere completato alla Fonderia Artistica Battaglia, il primo pezzo della serie Boolean. Ginevra esordisce con un “ma questo non è design è una scultura!”. Il resto è venuto da solo, io stavo raccogliendo da due anni oggetti nei mercatini per il progetto Boolean e quasi tutti erano storicamente perfetti per via Paisiello. Le regole di Boolean non sono restrittive sulle date ma casualmente tutti gli oggetti da cui ero rimasto attratto avevano un senso per l’epoca in cui in futuristi erano presenti quindi anche i mobili originali diventavano perfetti.
Da qui, come suonando a 4 mani uno spartito, sono arrivati il titolo e tutti i lavori quasi concepiti come site specific, come in una delle opere più rappresentative del movimento futurista, “Forme Uniche della Continuità dello Spazio” di Boccioni del 1913, l’immagine risultante è un tutt’uno con lo spazio circostante che dilatandosi contraendosi e frammentandosi lo accoglie in se stessa.

FD: Il titolo, The Law of Past Experience, prende le mosse dalla psicologia della Gestalt. In che modo questo principio è stato declinato alle opere in mostra?

PR: La mostra intera è l’esatta manifestazione della idea portante dei fondatori della psicologia della Gestalt “il tutto è più della somma delle singole parti”. La ricostruzione destrutturata dell’appartamento futurista induce il visitatore ad una percezione della realtà che non dipende dai singoli elementi ma dall’elaborazione di un insieme che il cervello attua per stanza o per gruppo di elementi o per relazione tra oggetto e contesto. Una delle opere è nello specifico la realizzazione delle teorie di Wertheimer, ossia l’effetto del profilo illusorio: una sequenza di sei piatti antichi di ceramica risultano tagliati con elementi geometrici generando entità contrarie rispetto alle forma conosciute.

The Law of Past Experience,  Nucleo - FuturDome, Milano 2017 - Installation view  - PH Pepe Fotografia

The Law of Past Experience, Nucleo – FuturDome, Milano 2017 – Installation view – PH Pepe Fotografia

FD: Quale criterio ha guidato la realizzazione del percorso espositivo rispetto allo spazio che ospiterà i lavori?

PR: Dopo aver selezionato alcuni arredi che componevano l’appartamento all’interno del quale si riuniva, negli anni Quaranta -l’ultima generazione di Futuristi ad aver conosciuto e collaborato con Filippo Tommaso Marinetti – ho voluto ricreare allestendo quasi cinquanta lavori uno spazio abitabile una memoria di una residenza in cui tutti gli elementi sembrano essere sempre stati presenti nel contesto.
Il percorso espositivo si sviluppa negli appartamenti a piano terra a piano interrato e nelle cantine di FuturDome. Proprio nelle cantine si svela una della parti più inaspettate qui come inserite in serie di cappelle votive sette maschere africane vanno come a creare un dialogo con i defunti movimenti artistici del XX secolo 

FD: Il pubblico avrà la possibilità di fruire di un numero considerevole di opere, circa una cinquantina, in che modo sono state scelte?

PR: Come già accennavo prima tutti i lavori sono stati comprati in vari mercati dell’antiquariato come regola mi ero dato che gli oggetti dovessero fare parte delle arti decorative cioè tutte le opere destinate a un uso pratico ma dotate anche di qualità ornamentali. Potevano essere creazioni eseguite con i materiali più diversi, come legno, metalli preziosi o ordinari, pietra e plastica, ma fondamentale che avessero il compito di abbellire, dalla casa alla facciata di un palazzo ad un giardino. Da qui la selezione possibile mobili, tappeti, gioielli, tessuti, ceramiche, vetri, arredi per esterni, medaglie, coppe, ma anche cartoline, riviste, pagine illustrate di libri.

FD: Degli oggetti in mostra si legge “Ogni componente di The Law of Past Experience si trasforma in variabili che assumono solamente i valori di vero e falso, di presente e passato, di figurazione e di astrazione”. È possibile comprendere meglio il duplice valore che ogni manufatto assumerà all’interno del percorso espositivo?

PR: Gli operatori Booleani esprimono un po’ di più di vero o falso, sono alla base di ogni operazione complessa di ogni dispositivo elettronico ed esprimono tre affermazioni: And, Or,  Not congiunzione, esclusione, negazione che divengono nella modellazione tridimensionale Union, Trim ed Intersection, unione, separazione o intersezione da bambini li abbiamo incontrati alle elementari sotto il nome di insiemi. Queste semplici regole vengono di volta in volta applicate agli oggetti originali, per forma, per materiale per figurazione al fine di trasformarli, in una sorta di Mash_up, in qualcosa di completamente diverso. Statuarie in bronzo de-simmetrizzate, con volumi bronzei specchianti, mobili in radica assottigliati come altorilievi o seppelliti da masse cementizie, stoviglieria antica neutralizzata con tagli geometrici, vecchie cartoline addizionate di poligoni scultorei, e maschere votive connotate da elementari primitive informatiche.

“Boolean” And (swans), 2017 Nucleo_Piergiorgio Robino+Edoardo U. Trave welded, polished, bronze plates on vintage sculpture 72 x 62 x 95h cm Unique piece

“Boolean” And (swans), 2017 Nucleo_Piergiorgio Robino+Edoardo U. Trave welded, polished, bronze plates on vintage sculpture 72 x 62 x 95h cm Unique piece

“Boolean” And (greyhound), 2017 Nucleo_Piergiorgio Robino+Edoardo U. Trave welded, polished, bronze plates on vintage sculpture 45 x 33,2 x 90,3h cm Unique piece

“Boolean” And (greyhound), 2017 Nucleo_Piergiorgio Robino+Edoardo U. Trave welded, polished, bronze plates on vintage sculpture 45 x 33,2 x 90,3h cm Unique piece

“Boolean” And (girl with a bird), 2017 Nucleo_Piergiorgio Robino+Edoardo U. Trave welded, polished, bronze plates on vintage sculpture 38,5 x 32,2 x 99h cm Unique piece

“Boolean” And (girl with a bird), 2017 Nucleo_Piergiorgio Robino+Edoardo U. Trave welded, polished, bronze plates on vintage sculpture 38,5 x 32,2 x 99h cm Unique piec

The Law of Past Experience,  Nucleo - FuturDome, Milano 2017 - Installation view  - PH Pepe Fotografia

The Law of Past Experience, Nucleo – FuturDome, Milano 2017 – Installation view – PH Pepe Fotografia

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