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Niente da vedere tutto da vivere… Carrara

Francesca Banchelli, Himalaya Michelangelo Consani Helena Hladilova? Michelangelo Consani Jacopo Miliani Francesca Banchelli Maurizio Nannucci Mirko Smerdel Daniele Bacci Irina Kholodnaya Yuki Ichihashi Giovanni Ozzola Massimo Nannucci Eugenia Vanni Francesco Carone Moira Ricci Robert Pettena Anche la mostra a cura di Lorenzo Bruni, ‘Niente da vedere tutto da vivere’, ha beneficiato come la Biennale di […]

Francesca Banchelli, Himalaya


Michelangelo Consani

Helena Hladilova?

Michelangelo Consani

Jacopo Miliani

Francesca Banchelli

Maurizio Nannucci

Mirko Smerdel

Daniele Bacci

Irina Kholodnaya

Yuki Ichihashi

Giovanni Ozzola
Massimo Nannucci

Eugenia Vanni

Francesco Carone

Moira Ricci



Robert Pettena

Anche la mostra a cura di Lorenzo Bruni, ‘Niente da vedere tutto da vivere’, ha beneficiato come la Biennale di Carrara della suggestiva cornice che la conteneva: Istituto del Marmo Pietro Tacca di Carrara. Molti, anzi moltissimi gli artisti invitati… d’altronde la mostra ‘riflette sulle qualità delle ricerche artistiche presenti in Toscana’ (suona un po’ presuntuoso).
Avendo visitato la mostra ancora in allestimento non ho potuto apprezzare appieno molto lavori. Certi video non c’erano, alcune cose non erano montate e non era ancora pronta la mappa della dislocazione dei lavori. Detto questo, ho notato come alcuni lavori, rispetto ad altri, hanno interagito con lo spazio (impresa non facile). Non ho capito molto bene la relazioni tra le varie suddivisioni della mostra: Tornare per partire/ Presenze/Luoghi. Non era evidente a colpo d’occhio. Il lavoro che mi ha dato il benvenuto nella mostra è stato quello di Giuseppe Chiari, “Il Gioco dei Dieci Nomi”. Sotto alla carta incorniciata dove l’artista ha scritto i suoi 10 nomi importanti per la vita, c’era un quaderno che invitava a scrivere i propri 10. Non ho avuto il coraggio di…

Ho apprezzato gli interventi di:
Francesco Carone che in ‘Prologo’ ha installato una collezione di edizioni italiane di Moby Dick in ordine di grandezza su una scala.
Michelangelo Consani con il video ‘Beat on the Brat’, storia di due bambini che si contendono un elemento di ferro tipico dei moli. Peccato per la spiegazione che giustifica il sonoro: ‘Questa dimensione di attesa rivoluzionaria/democratica e? sottolineata dalla musica dei Ramones che stride con la scena e il paesaggio bucolico.’
Jacopo Miliani e il suo intervento sono “ Cage Tautology”. Ha inciso molto il luogo dove l’audio veniva trasmesso: pareti dipinte di rosso con al centro della stanza decine di busti in gesso.
I due artisti cechi Hladilova?/Siedlecki.
In particolare la stampa fotografica di Helena Hladilova?, “Ex Piazza d’armi Carrara”. Nell’immagine di un rilievo/monumento pieno di scritte, l’artista ha ricostruito i volti dei vari soggetti modificandone le sembianze con Topolino, Paperino ecc.
Il video di Eugenia Vanni “Repetition is Competition”: ha creato l’effetto di una discoteca con luci pulsanti in un’aula della scuola. Il sonoro era il rumore degli scalpelli che battono sul marmo.
Mi è dispiaciuto perdere la performance di Robert Pettena ‘Solid Reggae Foundation’. Mi hanno raccontato che è stata una cosa molto ‘forte’. Prossima volta!

Nel complesso la mostra era interessante e meritevole il fatto che Lorenzo Bruni aveva un budget di zero euro (così mi hanno detto!)

Grazie per alcune foto a Robert Pettena

Emanuele-Cerutti-Collezione-Maramotti-2024