New York calling…

20 Ottobre 2010

Corrispondente da NY, Andrea Balestrero

My dear,

qui le cose da vedere sono veramente troppe… comunque, a parte la mostra che ho visto lunedì, “Chaos and classicism” – interessante ed elegante (anche se forse un po’ superficiale) – al Guggenheim, ieri mi sono dedicato a Chelsea.
Intanto è bello essere in un posto dove se vuoi comprarti, che ne so, un open cube sculpture di Sol Lewitt o un James Turrell sai dove andare, lo trovo rassicurante… metti che vinci il Jackpot al superenalotto… non si sa mai!
Detto questo, il resto è soprattutto un trionfo di pittura/disegno/collage (raramente degni di nota) un po’ di fotografia e qualche altra cosa. A fine giornata ero stremato… cito un po’ alla rinfusa le cose secondo me migliori e/o più interessanti:
Impeccabile per rilassarsi e meditare, John Mc Cracken da David Zwirner .
Le paillettes di Polly Apfelbaum da D’amelio Terras, che mi hanno messo di buon umore
Alex Hubbard che accumula e assembla oggetti, dal vero e in video, da The Kitchen
Da perdere la testa le installazioni al contempo delicate e ossessive di Sarah Sze da Tanya Bonakdar
Sempre a proposito di disturbati mentali, ho scoperto un genio assoluto di cui ignoravo l’esistenza! Henri Darger da Andrew Edlin

Due cose che mio malgrado mi mancherò: Carlos Amorales e Paulina Olowska
La batteria della fotocamera mi ha mollato, per cui molte immagini sono prese on line.
oggi vedo se riesco a trovare qualcosa di un po’ più ruspante…

baci
Andrea




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