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MoonKillers: la vivacità pittorica contemporanea in mostra da Tommaso Calabro a Venezia

MoonKillers, presso la sede della galleria Tommaso Calabro a Palazzo Donà Brusa a Venezia, ospita artisti italiani che si riappropriano della pittura come principale mezzo espressivo.

Testo di Cecilia Larese De Santo

La mostra collettiva MoonKillers – visitabile fino al 15 Marzo da Tommaso Calabro a Venezia – si presenta come indagine di una tendenza pittorica contemporanea, che attinge dalle avanguardie storiche, ma che allo stesso tempo viene influenzata dalla grafica, dall’illustrazione, dai movimenti pieni di entusiasmo e da un filo di irriverenza. 
La volontà di Antonio Grulli, curatore della mostra, è quella di presentare degli artisti eterogenei, vividi ed apparentemente lontani: difatti, le opere non sono affiancate per sensazioni stilistiche o vicinanze tematiche ma sono, tutt’al più, accomunate da un segno pittorico sicuro e dalla capacità degli artisti di essere incisivi.
Il titolo della mostra strizza l’occhio ad una cultura che affonda le sue radici nella narrativa. Da un lato, MoonKillers racconta il mondo western e bucolico attraverso i lavori di Alessandro Miotti (Marostica, 1991), in cui cani e cowboy vengono raffigurati nel momento che precede l’azione: assaporando una sigaretta o in attesa della prossima preda da cacciare, come nel caso di Fumatori (nella buona o nella cattiva sorte) del 2025. La pittura di Alessandro si configura come un’indagine psicologica dei ricordi d’infanzia dimenticati e come riflessione sull’inconscio collettivo. L’impressione che le grandi dimensioni delle tele trasmettono è quella di trovarsi di fronte al suo punto di vista unico del microcosmo che è l’infanzia, in cui la percezione fa sembrare il mondo straordinariamente smisurato.
Non è difficile immagine come MoonKillers possa essere il titolo di un libro di fantascienza, un romanzoche racconti le avventure di Pagurina. Quest’ultimo è, in realtà, una delle figure emblematiche dei lavori di Flaminia Veronesi (Milano, 1986), artista che esplora, attraverso un’estetica ludica ed eterogenea, i temi del fantastico e della meraviglia. Nell’opera Pagurina arriva a Stromboli (2024) – realizzata con acquerelli su carta – la creatura marina sembra avventurarsi in terre a lei sconosciute, portando con sé lo stupore per il nostro mondo e la capacità di essere rappresentativa di una nuova forma di coscienza femminile. 

MOONKILLERS – Tommaso Calabro Venezia – Installation view
Emilio Gola, Tic, tac, tic, tac, tic, tac…, 2025, Tommaso Calabro, Venezia

La sinuosità delle forme, tipica dell’illustrazione, e il rimando alla mitologia greca sonodegli aspetti evidenti nei lavori di Flaminia, come in quelli di Michele Bubacco (Venezia, 1983). L’artista riprende l’elemento mitologico da un punto di vista più filosofico, presentando delle opere che incarnano un animo dionisiaco e il bisogno di rigenerazione attraverso l’immaginazione. In The Singer (2022) e Mon Cheri (2025) si comprendere appieno il suo approccio alla pittura: ovvero la fusione tra l’elaborazione di riferimenti artistici precedenti e il subconscio. Questo processo permette, così, associazioni improvvise scandite da alcuni elementi simbolici – ad esempio le onde, le sedie o la casa – che tornano costantemente nei suoi lavori.
Nei linguaggi di tutti artisti presentati sono chiare le influenze di correnti passate come la Transavanguardia, il Futurismo o il Dada, ma è nelle opere dei CANEMORTO – trio di artisti anonimi ed attivi dal 2007 – che diventa lampante l’associazione con il magnetismo cromatico dei Fauve e dei Die Brucke. In The Growth (2024) o Mercurius or Quicksilver (2024) le figure enigmatiche, come sono gli artisti stessi, vengono realizzate attraverso forti contrasti cromatici e contorni grafici, a sottolineare l’influenza dei CANEMORTO con la sfera dell’underground e al contesto urbano. Quest’ultimo, un ambiente che si aggira intorno alla dimensione notturna, in cui l’istinto emerge e dove i sensi si amplificano, dove i MoonKillers attendono pazientemente in momento per agire indisturbati.
Nella penombra si trovano anche i protagonisti di Tic, tac, tic, tac, tic, tac… (2025) di Emilio Gola (Milano, 1994). Tra gli artisti più figurativi presenti in mostra, i suoi lavori raccontano un’adolescenza immersa in un’estetica anni ’90: i volti dei ragazzi raffigurati, nonostante sembrino illuminati da una flebile luce, mantengono comunque una certa vivacità pittorica; i corpi, invece, attorcigliati o sempre a contatto tra di loro, lasciano intendere la ricerca di intimità tipica della giovinezza. In questa ambientazione è facile immaginare MoonKillers comesottofondo musicale, che come suggerisce Antonio Grulli, “suona come il nome di una band punk, ma non lo è.”   

Quello che rimane di questa mostra è una visione più ampia degli dell’eclettismo contemporaneo, sia in termini pittorici che espositivi. La dimostrazione che la pittura è un linguaggio vivo ed istintivo, che accetta la contaminazione e che, in questo caso, non teme nemmeno il confronto con l’eredità pittorica incontestata della città di Venezia.

MOONKILLERS – Tommaso Calabro Venezia – Installation view
CANEMORTO, The Growth, 2024 – Tommaso Calabro, Venezia