ATP DIARY

Mississipi curated by Sam Korman

Una stanza completamente vuota ci ha accolto e sorpreso ieri sera all’opening della Gamec di Bergamo. “Un stanza senza niente”, spiega durante la presentazione Giacinto Di Dietrantonio assieme al giovane curatore vincitore del premio Lorenzo Bonaldi per l’Arte (edizione 2013), Sam Korman e a Stefano Raimondi, curatore presso la Gamec. Nominato da Dominic Molon (curatore […]

Mississippi,   Gamec di Bergamo,   curatedy by Sam Korman
Mississippi, Gamec di Bergamo, curatedy by Sam Korman

Una stanza completamente vuota ci ha accolto e sorpreso ieri sera all’opening della Gamec di Bergamo. “Un stanza senza niente”, spiega durante la presentazione Giacinto Di Dietrantonio assieme al giovane curatore vincitore del premio Lorenzo Bonaldi per l’Arte (edizione 2013), Sam Korman e a Stefano Raimondi, curatore presso la Gamec. Nominato da Dominic Molon (curatore attualmente al RISD Museum di Porovidence, Rhode Island), Korman ha brevemente illustrato Mississippi, il suo progetto che coinvolge tre artisti statunitensi Elaine Cameron-Weir, Jacob Kassay, David Knowles e Josh Tonsfeldt. Fino a dicembre, si alterneranno per un breve periodo i quattro artisti, la cui opera sarà elaborata e sviluppata nello Spazio Zero del Museo, stratificandosi così nel tempo. La mostra crescerà in modo spontaneo e istintivo, con elaborazioni che si legheranno uno sull’altra.

Giovedì 18 dicembre 2014, sarà presentata al pubblico la mostra in un corpus unico.

IL PROGETTO DI MOSTRA

AVVERTENZA

Chiunque cerchera? di trovare uno scopo in questa narrazione sara? perseguito a termini di legge; chi tentera? di trovarvi una morale sara? esiliato; chi cerchera? di trovarvi una trama verra? fucilato.

ORDINE DELL’AUTORE –  Per G.G., Capo dell’Ufficio Sussistenza

Mark Twain, Le avventure di Huckleberry FinnNel romanzo di Mark Twain Le avventure di Huckleberry Finn, il fiume Mississippi e? uno spazio di conversazione, di realizzazione di se stessi, e di flusso. Essenzialmente, niente e? fisso sul fiume e Huck Finn e il suo compagno di viaggio, Jim, sono liberi dai rigidi codici morali che altrimenti ne governerebbero e ne definirebbero il comportamento nel Sud conservatore prima della guerra di secessione, periodo in cui e? ambientato il romanzo.

La mostra Mississippi prende in prestito la metafora di Twain, reinterpretando il museo come spazio libero dai vincoli e codici che altrimenti definirebbero il modo in cui artisti, musei e pubblico interagiscono tra loro, tentando di creare uno spazio fluttuante che rispecchia il viaggio lungo il fiume di Huck Finn, uno spazio libero che non privilegia una singola prospettiva. Organizzata in quattro capitoli, Mississippi offre a tre artisti – Jacob Kassay, Elaine Cameron-Weir e Josh Tonsfeldt – la possibilita? di utilizzare lo Spazio Zero della GAMeC come studio o atelier per tre settimane ciascuno, prevedendo un capitolo finale dedicato all’esposizione delle opere create durante il soggiorno e di strumenti, materiali di scarto ed eventuali alimenti di cui gli artisti si sono serviti durante la loro permanenza in museo. Inoltre, il designer David Knowles verra? in Italia appositamente per realizzare una pubblicazione che sara? il frutto della sua esperienza a Bergamo e in particolare dell’interazione con gli artisti che hanno lavorato al progetto. I tre artisti e il designer non sono stati selezionati in base a un scelta tematica, quanto piuttosto in base ai meriti del proprio lavoro. Mississippi serve come punto di partenza da cui la mostra puo? emergere, facendo crollare lo spazio di produzione e accoglienza, e offrendo a ogni artista la possibilita? di reagire liberamente allo spazio e al lavoro degli altri. Sfuggendo all’impostazione tematica o curatoriale, la mostra rispetta la liberta? interpretativa degli artisti, e, nell’ultimo capitolo (ma anche in tutta l’esposizione), del pubblico, per tracciare collegamenti dialogando con cio? che gli artisti hanno prodotto in reazione al museo e viceversa. Mississippi spinge il pubblico a porsi la domanda: “Che cosa compone effettivamente l’opera: l’artista, il curatore, il designer, l’osservatore?” E offre un’alternativa a questi ruoli rigidi, basandola sull’azione, piu? che sul prodotto – fare, organizzare, progettare, vedere – mentre riconosce che questi sono atti simultanei che creano uno spazio di esperienza.

Giovedi? 18 dicembre 2014, alle ore 19:00, la mostra Mississippi sara? presentata per la prima volta come un corpus unico. Il curatore Sam Korman illustrera? al pubblico il risultato degli interventi artistici che hanno interessato lo spazio espositivo a partire dal mese di ottobre.

JT_ATP-DIARY-250x500
ADV bianco