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Un percorso di luce |  Michele Tocca alla Galleria Z2O Sara Zanin, Roma

Il nuovo spazio espositivo di Sara Zanin ospita fino al 31 luglio 2024 la prima mostra personale in galleria di Michele Tocca, Poca Notte, curata da Davide Ferri.
Installation View – Michele Tocca – Poca Notte – 2024, Ph. Roberto Apa – Courtesy Z2O Sara Zanin, Roma
Michele Tocca, Notizie di ieri/ Yesterday’s news, 2024. Olio su lino, 40×35 cm. Courtesy l’artista e z2o Sara Zanin Roma. Ph Sebastiano Luciano

Il lavoro di Michele Tocca si basa sul concetto di “prima volta”, del tempo che passa, sull’osservazione dei fenomeni atmosferici; è una pittura dal vivo, per la quale è stato anche paragonato ai pittori sette-ottocenteschi che battevano il territorio, soffermandosi nei luoghi che maggiormente li colpivano.
La sua è una pittura di luoghi e oggetti, fissa il momento, senza successivi ripensamenti o ritocchi.
La mostra presenta alla Galleria Z2O – Sara Zanin un nucleo di opere inedite di piccolo e medio formato in cui si evidenziano gli sviluppi più recenti della sua ricerca che si concentra su un particolare momento della giornata, sul tempo intermedio fra notte e giorno. 

“… È la dimensione ideale del quasi niente, – dice l’artista – dove “tutto” è ancora da guadagnare, rubare, anche la luce lontana, i raggi, un mezzo lampo che lampo non è. Poi arriva l’alba, quella sensazione di stupido crescendo, con quella parola inglese bellissima intraducibile: incremental”.

Sono opere di fronte alle quali soffermarsi, per cogliere quella particolare visione, quella particolare inclinazione della luce, quell’effetto che l’artista ha voluto cogliere in quel preciso momento.
E la luce diventa il filo conduttore di questo percorso che inizia con il quadro dal formato più grande, La finestra (poca notte) (2024), che dà anche il titolo alla mostra.
L’opera è composta da nove dipinti che accostati compongono una superfice nera, al primo sguardo, i bordi di ciascuna tela sono definiti da una materia pittorica più densa, quello che potrebbe essere il montante di una finestra. Ma osservandolo, la superficie pittorica si svela, compaiono riflessi blu cobalto che suggeriscono profondità, pennellate bianche che richiamano alla mente i riflessi di un vetro, luci dall’esterno, oppure le tracce lasciate dalla pioggia, o ancora la polvere accumulata sui vetri.

Installation View – Michele Tocca – Poca Notte – 2024, Ph. Roberto Apa – Courtesy Z2O Sara Zanin, Roma
Installation View – Michele Tocca – Poca Notte – 2024, Ph. Roberto Apa – Courtesy Z2O Sara Zanin, Roma

Colpisce come questa sensazione di immaginare al di là del quadro, entrare in profondità, si ritrovi in tutte le opere esposte. Le immagini che l’artista riporta sulla tela, sono fissate in un tempo ben definito, ma riescono a suggerire il momento prima e a far immaginare quello che sarà dopo.
Accade così guardando Troppo presto (2024), non un paesaggio, ma un momento di una casa, vista forse da un binocolo, in una particolare contingenza di luce, che tra non molto si modificherà e con la luce anche la vita in quella casa e nello spazio circostante. 
Ma anche gli oggetti, che appartengono ad uno spazio domestico, suggeriscono qualcosa. Scopa all’uscio (2024), è stata appena appoggiata? Ora verrà riutilizzata? Come anche il bellissimo “Notizie di ieri (2024), pagine di un giornale stropicciato, usato, da sole raccontano una storia.
Ricorrenti nella sua pittura le visioni inquadrate, per esempio, da un paio d’occhiali Entro l’alba (viola) (2024), oppure viste attraverso uno squarcio Come un lampo (2024), o Piccolo chiarore (2024), tutti istanti colti dal vivo.
Ore 9 si scioglie (2024) riporta ad un altro soggetto che nel tempo ha affascinato l’artista, il vapore, la condensa che si forma sui vetri e come la pittura possa trasformarsi da sostanza solida a vaporosa per rappresentarlo. Anche qui lo fissa in un momento ben preciso, quando la luce e il calore lo fanno progressivamente scomparire dalla superficie di un vetro, che si frappone come un diaframma tra l’artista e il fuori.
Lo sguardo d’insieme della mostra offre punti di vista diversi, ritratti di precisi istanti, con una gamma di colori che va dal nero al marrone al viola, ma alla fine del percorso colpisce il rosso de Troppo tardi (2023), un maglione appoggiato o dimenticato su un telaio. Anche questo un bagliore di luce. 

Installation View – Michele Tocca – Poca Notte – 2024, Ph. Roberto Apa – Courtesy Z2O Sara Zanin, Roma