ATP DIARY

#Miart2018 | EMERGENT | Intervista con Attilia Fattori Franchini

[nemus_slider id=”74133″] — E’ una delle sezioni più promettenti di questa edizione del Miart perché, grazie a un’approfondita ricerca curatoriale, propone una lista di giovani artisti sostenuti da altrettanti promettenti giovani gallerie. Emergent – curata da Attilia Fattori Franchini – quest’anno ospita una selezione di 20 gallerie provenienti da 10 paesi. Gianni Manhattan presenterà gli intensi collage di Marina […]

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E’ una delle sezioni più promettenti di questa edizione del Miart perché, grazie a un’approfondita ricerca curatoriale, propone una lista di giovani artisti sostenuti da altrettanti promettenti giovani gallerie. Emergent – curata da Attilia Fattori Franchini – quest’anno ospita una selezione di 20 gallerie provenienti da 10 paesi.

Gianni Manhattan presenterà gli intensi collage di Marina Faust insieme alle sperimentazioni pittoriche di Jamie Sneider, mentre Öktem Aykut mostrerà in anteprima le tele cupe e visionarie di Toygun Özdemir. Una performance di Emily Jones attiverà la sua mostra personale da Spazio Veda, e le installazioni scultoree di Angelika Loderer trasformeranno l’architettura dello stand di Sophie Tappeiner. Il corpo sarà al centro dei lavori di Apparatus 22’ e della provocatoria ricerca femminista di Ann Hirsch (Galleriapiù), mentre identità, moda e performatività si mescoleranno nella presentazione di Stuart McKenzie e Christophe De Rohan Chabot con TG Gallery.

Bonny Poon esporrà un’installazione teatrale con i dipinti di Zac Segbedzi e le sculture di Nik Geene e Zoe Barcza. Il lavoro sensoriale di Nick Bastis sarà in dialogo con le invenzioni filmiche di Diego Marcon e con i disegni di Lorenzo Guerrini (Ermes-Ermes), mentre Eastwards Prospectus presenterà gli oggetti poetici di Sebastian Moldovan. L’estetica sportiva sarà al centro dello stand di Horizont con Klara Hosnedlová e Igor Hosnedl, i dipinti su tessuto di Hannah Hur faranno da eco all’installazione percettiva di Larissa Lockshin (con L’Inconnue) e le forme delicate di Joana Escoval dialogheranno con le sculture trasparenti di Pennacchio Argentato (Acappella).

Le tele variopinte di Lorenza Boisi saranno in relazione con le composizioni scultoree di Oren Pinhassi (Ribot) e Nicola Martini esplorerà materiali naturali e agenti atmosferici nello spazio di Dittrich & Schlechtriem. Un’installazione di Anne de Boer ospiterà i lavori di ispirazione digitale di Julia Dault e Christopher Kulendran Thomas (Antoine Ertaskiran), mentre Pact esporrà le stampe 3D e gli assemblaggi scultorei di Dorian Gaudin ed Ethan Greenbaum.

I dipinti misteriosi di Valerio Nicolai co-abiteranno con i lavori sperimentali di Lisa Delfino & Sacha Kanah (Clima), mentre i lavori di Alfredo Aceto ispirati alla cultura automobilistica incontreranno le tele di Mohamed Namou nello stand di Levy Delval. Sarah Jérôme realizzerà una presentazione immersiva di disegni e sculture con Doppelgaenger, mentre i disegni giocosi di Susumu Kamijo caratterizzeranno la presentazione di Stems.

Nell’intervista che segue alla curatrice Attilia Fattori Franchini entriamo nel merito delle scelte compiute, dei contenuti proposti, delle motivazioni che spingono i collezionisti a investire sui giovani e, non ultimo, il suo punto di vista su come sono ‘percepiti’ gli artisti italiani a Londra, città dove attualmente vive.

Angelika Loderer, Quiet Fonts (Hole Bowl), 2017, patinated bronze, 52 x 45 x 8 cm. Courtesy of the artist and Sophie Tappeiner. Photo: kunst-dokumentation.com
Angelika Loderer, Quiet Fonts (Hole Bowl), 2017, patinated bronze, 52 x 45 x 8 cm. Courtesy of the artist and Sophie Tappeiner. Photo: kunst-dokumentation.com

ATP: Curi una delle sezioni più attese della fiera, Emergent. La sezione si caratterizza per una accurata selezione di 20 gallerie che promuovono le generazioni di artisti più giovani. Quali criteri hai utilizzato per la scelta delle gallerie? Ti sei avvalsa di consigli e segnalazioni di professionisti dell’arte o di segnalazioni da parte di riviste?

Attilia Fattori Franchini: La scelta avviene dopo un processo di applicazione aperto a tutte le gallerie il cui programma artistico prediliga posizioni giovani ed innovative.
La sezione ha ricevuto un enorme interesse e tante applicazioni di altissima qualità. Le 20 gallerie finali sono state scelte selezionando i progetti più ambiziosi e sperimentali. Ero interessata a creare una vasta diversità geografica, di linguaggi e posizioni artistiche pensando sempre alla presentazione in fiera come ad una mostra di durata limitata ad alto carattere performativo. Per questo ho voluto dare spazio a presentazioni individuali, Spazio Veda, Dittrich & Schlechtriem, Sophie Tappeiner, Doppelgänger, Stems, Eastwards Prospectus, Öktem Aykut, l’ambizione di visionari progetti installativi, Bonny Poon, Antoine Ertaskiran, Ermes-Ermes, ed il dialogo tra artisti di generazioni o geografie lontane, Gianni Manhattan TG, Galleriapiù, e pratiche sinergiche, Acappella, L’Inconnue, Pact, Ribot, Levy-Delval. La scelta finale e’ avvenuta attraverso un mix di ricerca personale ed esperienza professionale e mi sono avvalsa del prezioso consiglio dell’esperto team di miart.

ATP: In un’ampia prospettiva, visto che tutte le gallerie trattano giovani artisti, è individuabile una tipo di ricerca che accomuna molti giovani talenti?

AFF: Ci sono varie tendenze di ricerca: il corpo e la fluida sua rappresentazione, TG; Galleriapiù, Horizont, Bonny Poon, la sua vulnerabilitá e resistenza nell’era tecnologica, Spazio Veda e Antoine Ertaskiran. C’e’ una forte presenza di posizioni artistiche al femminile: L’Inconnue, Gianni Manhattan, Sophie Tappeiner, Doppelgänger; e una tendenza alla rappresentazione figurativa, Öktem Aykut, Ribot, Stems.

ATP: A parte un paio di casi, la maggior parte delle gallerie selezionate sono Europee o gravitano nel bacino Mediterraneo. E’ una scelta pianificata?

AFF: E’ stata un’evoluzione organica, ma ci tenevo che la sezione potesse includere geografie meno centrali, Turchia, Austria, Canada, Romania, Ungheria, ed espandere la ricerca artistica.

ATP: Gli anni scorsi, nel display generale della fiera, Emergent era eclissata rispetto ai percorsi più battuti del pubblico. Quest’anno avete deciso di potenziare meglio la sezione? In che modo?

AFF: La sezione e’ posizionata all’entrata, per facilitare l’accesso al pubblico, in adiacenza alla parte dedicata ai talk, una zona ad alta circolazione di operatori internazionali. Abbiamo deciso di concentrare tutti gli sforzi sull’offerta artistica della sezione supportando in particolare le presentazioni installative e sperimentali.

Jamie Sneider Foolery (Dark Emperador) 2017 marble 70 x 28 x 3 cm photo: Simon Veres courtesy GIANNI MANHATTAN and the artist
Jamie Sneider Foolery (Dark Emperador) 2017 marble 70 x 28 x 3 cm photo: Simon Veres courtesy GIANNI MANHATTAN and the artist

ATP: La sezione è supportata Premio LCA, nato dalla collaborazione con LCA Studio Legale. Il premio sarà assegnato alla “migliore presentazione”. Potresti raccontarmi un po’ di più in merito alle caratteristiche di assegnazione? A tuo parere quali aspetti dovrebbero essere vagliati?

AFF: Tre fantastiche curatrici, di cui rispetto estremamente il lavoro, Valerie Knoll, Roberta Tenconi, Lydia Yee, compongono la giuria di questa edizione del Premio LCA. Non potrei essere piú eccitata di poter selezionare il vincitore del Premio insieme a loro. I criteri di giudizio applicati sono: ambizione, sperimentazione, innovazione, presentazione, ricerca, valore artistico e critico.

ATP: Molti collezionisti seguono con molta attenzione questo tipo di sezioni, dedicate ai talenti delle generazioni più recenti, in quanto saranno – probabilmente – gli artisti che si imporranno nelle scene internazionali. Probabile che i collezionisti siano attratti anche dei costi più limitati delle opere. Capito, però, che molti artisti giovanissimi siano portati alla ribalta in modo troppo precoce, magari con un valore delle loro opere decisamente sopra stimato. Qual è il tuo pensiero in merito?

AFF: Purtroppo penso che il recente fenomeno di inflazione del mercato di artisti giovanissimi, conclusosi nel 2016 con lo scoppio della bolla speculativa, ha portato danni immensi a gallerie ed artisti operanti nel settore “emergente”. Credo infinitamente nella crescita organica, personale ed artistica e di conseguenza in un posizionamento di mercato allineato a questa visione. E’ molto importante che operatori culturali collettivamente proteggano artisti e gallerie dagli effetti di speculazioni finanziarie, coltivando collezionisti interessati al supporto di giovani pratiche e ad una crescita di lungo periodo. Gli effetti di operatori sconsiderati sono devastanti per l’ecologia del sistema ed e’ fondamentale una responsabilizzazione collettiva.

ATP: Ultima domanda più circoscritta al tuo lavoro di curatrice indipendente a Londra. Come vedi – o vengono visti – gli artisti italiani in una metropoli come Londra? Ti capita di imbatterti nel loro lavoro o, proprio non se ne vedono? Dipende dalla qualità della loro ricerca o da cos’altro?

AFF: L’Italia e’ piena di ottimi artisti di cui personalmente supporto e apprezzo tantissimo il lavoro ma rimane un po’ insulare. Londra forma tanti artisti ma ne espone pochi, altri paesi come la Germania, Austria o la Francia include una crescente presenza di artisti Italiani in mostre commerciali e istituzionali. E’ un percorso, in cui accademia, istituzioni e operatori culturali devono collaborare per supportare il talento Italiano. Gli artisti Italiani soffrono un po’ la mancanza di istituzioni locali dedicate al contemporaneo, basate sul modello della Kunsthalle Svizzera o ICA anglofona, una istituzione indipendente che possa mettere in conversazione posizioni artistiche locali e internazionali. Se i nostri artisti non hanno un luogo dove mostrare criticamente il loro lavoro, come riescono ad essere esposti ad un discorso internazionale?

Premio LCA per Emergent

Sviluppato come collaborazione tra miart e LCA Studio Legale, il premio sarà assegnato alla migliore presentazione nella sezione Emergent.

La giuria internazionale sarà composta da:
Valerie Knoll, Direttrice, Kunsthalle Bern
Lydia Yee, Chief Curator, Whitechapel Gallery
Roberta Tenconi, Hangar Bicocca

Klára Hosnedlova, Knize, 2017, textile objects with embroidery - 130 x 190 cm - Courtesy Klára Hosnedlova / Horizont Gallery
Klára Hosnedlova, Knize, 2017, textile objects with embroidery – 130 x 190 cm – Courtesy Klára Hosnedlova / Horizont Gallery
Hanna Hur, desert trance ii, 2017 color pencil on silk 30 x 40 inches  Photo by the artist Courtesy of the artist and L'INCONNUE (Montreal, CA)
Hanna Hur, desert trance ii, 2017 color pencil on silk 30 x 40 inches Photo by the artist Courtesy of the artist and L’INCONNUE (Montreal, CA)