#Miart2017 | Emergent — Intervista con Marco Altavilla

Emergent, la sezione rivolta al futuro
31 Marzo 2017
Razvan Anton, Hand loading pistols, 2013 Watercolor on paper, 32x40 cm, Photo Razvan Anton, Courtesy Eastwards Prospectus

Razvan Anton, Hand loading pistols, 2013 Watercolor on paper, 32×40 cm, Photo Razvan Anton, Courtesy Eastwards Prospectus

E’ la sezione dedicate alle giovani gallerie con un’attività espositiva che, al momento dell’iscrizione (ottobre 2016), non supera i cinque anni e la cui programmazione è focalizzata sulla promozione delle ultime generazioni. La lista comprende 20 gallerie internazionali di cui 13 straniere.
La selezione delle gallerie è avvenuta, a differenza degli altri anni, mediante un’application e in collaborazione con un Advisory Committee che include Marco Altavilla, Galleria T293, Rome; David Hoyland, Seventeen, London; Emanuel Layr, Galerie Emanuel Layr, Wien; Paolo Zani, Zero…, Milan.

Abbiamo posto alcune domande a Marco Altavilla

ATP: Negli ultimi anni si è evoluta la partecipazione delle gallerie nelle fiere. Non basta più esporre i propri artisti cercando di piazzarli nel migliore dei modi. Ora si tende sempre di più a curare il proprio stand come se fossero delle vere e proprie mostre. Nella selezione delle gallerie per Emergent, avete tenuto conto delle proposte con un taglio curatoriale?

Marco Altavilla: Assolutamente si, con il team di miart abbiamo tenuto in considerazione la proposta curatoriale. Sono diversi anni ormai che la tendenza degli espositori nelle fiere è di proporre non solo opere ma progetti espositivi che sottolineino anche il loro pensiero e visione del mondo. Oggi come non mai questo tipo di scelta è anche invocata e desiderata dal pubblico delle fiere che sempre di più è alla ricerca di esperienze visive, estetiche e concettuali che vanno al di là della semplice esposizione di opere in vendita. Penso sia questa la tendenza dominante nel panorama fieristico e miart ha colto i segnali sin dalla primissima edizione del nuovo corso della Fiera.

ATP: L’anno scorso, a selezionare le gallerie per la sezione Emergent c’era la curatrice Nikola Dietrich. Quest’anno, invece, siete un gruppo di galleristi. C’è un motivo particolare per questo cambiamento? Ritieni che dei galleristi siano più adatti per questo ruolo?

MA: Il motivo è legato anche al cercare di dare un’alternanza ai criteri e ai soggetti deputati alla selezione delle giovani gallerie.  Affidare la selezione a degli advisor/galleristi più anziani ma non troppo distanti dai più giovani ha consentito anche avere dialogo maggiore ed una diversa comprensione delle esigenze.

ATP: Giovane galleria non sempre è garanzia di giovani proposte. In merito alla selezione di quest’anno quale è il tuo pensiero in merito?

MA: Il pensiero è sempre rivolto al futuro. All’immaginare queste gallerie tra dieci anni con un programma solido ed una presenza internazionale sempre più importante.

ATP: In molti ritengono la presenza dei curatori nelle fiere sia decisamente sopravvalutata. Qual’è la tua opinione?

MA: Credo che i curatori siano sempre un valore aggiunto ad una Fiera. Soprattutto, come nel caso di miart, con Vincenzo de Bellis prima e Alessandro Rabottini ora, penso sia un esempio da considerare. Entrambi sono stati in grado di rimettere in moto una Fiera che era completamente slegata dalla scena internazionale e ne hanno fatto un evento riconosciuto.

ATP: Da gallerista navigato, che consigli dai alle 20 gallerie internazionali che partecipano ad Emergent?

MA: Consiglio loro di essere pazienti, di agire in completa autonomia e di cercare un confronto con gli attori internazionali ma allo stesso tempo di marcare la propria identità personale, culturale e geografica. Di provare ad essere ambiziosi e di pensarsi sempre nel futuro e non appiattirsi sul presente. L’arte è pur sempre rivolta alle generazioni future.

Dustin Pevey, Is this a matter of fact, 36x50, 2015, and Now, Dallas

Dustin Pevey, Is this a matter of fact, 36×50, 2015, and Now, Dallas

Acappella, Napoli | And Now, Dallas | Maria Bernheim, Zurigo | Boatos Fine Arts, San Paolo | Car Drde, Bologna | Clima, Milano | Eastwards Prospectus, Bucarest | Emalin, Londra | Ermes – Ermes, Vienna | Grimmuseum, Berlino | House of Egorn, Berlino | Loom, Milano | NeochRoma, Torino | Berthold Pott, Zurigo | Pact, Parigi | Ribot, Milano | Lily Robert, Parigi | Stems Gallery, Bruxelles-Lussemburgo | Viasaterna, Milano | Vin Vin, Vienna

Premio BeArt/emergent

Nuovo corso per il Premio BeArt/emergent, grazie alla partnership con BeArt, piattaforma di crowdfunding creata per il mondo dell’arte. Il premio, del valore di 4.000 €, è destinato alla galleria della sezione Emergent più meritevole per la promozione di giovani artisti.
Giuria:
— Anna Gritz, Curatore, Kunst-Werke – Institute for Contemporary Art, Berlino > Balthazar Lovay, Direttore, Fri Art, Friburgo
— Sam Thorn, Direttore, Nottingham Contemporary Nottingham

Manor Grunewald, untitled, 2016, aluminum shelves, cardboard boxes, printed panels, 140 x 300 x 27 cm,  photo Ben Hermanni, courtesy Berthold Pott Gallery Cologne

Manor Grunewald, untitled, 2016, aluminum shelves, cardboard boxes, printed panels, 140 x 300 x 27 cm,  photo Ben Hermanni, courtesy Berthold Pott Gallery Cologne

Theme developed by TouchSize - Premium WordPress Themes and Websites