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Autoritratti sublimati nella forma di un cerchio, di un triangolo o da una poetica e sfuggente eclissi. Ne ha di immaginazione Francesco Gennari che nella sua personale Tre autoritratti e un paesaggio, alla galleria Zero… manifesta la sua indole lirica e ironica al tempo stesso. Quattro le opere in mostra dai suggestivi titoli che rivelano, senza mezzi termini, che il protagonista è sempre lui. Tanto è stato rigoroso nel scegliere forme pulite ed essenziali – un triangolo in marmo nero e un cerchio in acciaio Inox – tanto è stato bizzarro nel trasformare questi elementi con la semplice aggiunta di sciroppo di menta, scorze d’arancia, gin e acqua santa. L’effetto, una volta scoperta l’imprevista alchimia dei composti, è molto surreale e inaspettato. In mostra anche Paesaggio: una foto in bianco e nero di un suo lavoro.
I titoli, che danno sostanza al 50% delle opere, suggeriscono anche la portata poetica dell’intera mostra, amplificata dal breve testo del comunicato stampa. Una persona (che non ci è dato sapere chi sia), commenta la mostra di Gennari:
“Vorrei che il protagonista di questa mostra non fossi io, ma lui, quando si immedesima nei movimenti degli astri – Autoritratto come eclissi di sole – quando mostra il paesaggio che ama – Paesaggio – quando muore e quando invece si sveglia la mattina di buon umore e allora decide di presentarsi al mondo verde e tondo accompagnato dalla freschezza della menta.
Vorrei che si parlasse solo di lui e non di me.”
Il pezzo più bello, a mio parere, è Autoritratto come eclissi di sole. Merita la visita.
I titoli, che danno sostanza al 50% delle opere, suggeriscono anche la portata poetica dell’intera mostra, amplificata dal breve testo del comunicato stampa. Una persona (che non ci è dato sapere chi sia), commenta la mostra di Gennari:
“Vorrei che il protagonista di questa mostra non fossi io, ma lui, quando si immedesima nei movimenti degli astri – Autoritratto come eclissi di sole – quando mostra il paesaggio che ama – Paesaggio – quando muore e quando invece si sveglia la mattina di buon umore e allora decide di presentarsi al mondo verde e tondo accompagnato dalla freschezza della menta.
Vorrei che si parlasse solo di lui e non di me.”
Il pezzo più bello, a mio parere, è Autoritratto come eclissi di sole. Merita la visita.