
Testo di Lorenzo Morra —
Open up the laboratories and storerooms to reveal art and science as the dynamic processes they are.
The Melancholy Entomologist, o l’Entomologo della Malinconia, uno studio vuoto, il suo occupante e l’oggetto della sua ricerca, entrambi assenti all’interno della mostra. Vediamo una riproduzione al dettaglio di uno studio, riferimenti autobiografici, contenitori di medicinali sugli scaffali, oyster crackers dal Massachussets [stato di origine di Mark Dion], camici e testi legati all’entomologia accuratamente selezionati.
Ma il dubbio emerge, dov’è l’Insetto? Gli altri lavori esposti raccontano di vita marina, di bersagli per la caccia, di dinosauri ed estinzioni di massa, ma l’Insetto sembra essere l’unico elemento mancante all’appello.
Guardandosi intorno, è impossibile non soffermarsi ancora su “Melancholy Entomologist”; la nostra attenzione si sposta dalle scatole di cartone al tavolo in legno, dai camici appesi alla carta dei vari libri distribuiti nello spazio; “Loro [gli scienziati] non hanno accesso al ricco repertorio di strumenti come l’ironia, l’allegoria, il senso dell’umorismo. Strumenti che sono il fulcro di arte e letteratura” (Bryson, Norman, Lisa G. Corrin, Miwon Kwon, Mark Dion, and Lisa G. Corrin, eds. 1997. Mark Dion. Contemporary Artists. London: Phaidon); noi, da umanisti o da semplici osservatori, riflettiamo sui libri, sui ricercatori, i “topi di biblioteca”, espressione che in inglese viene tradotta con “bookworm”. A sua volta bookworm è un termine ombrello utilizzato per definire una serie di insetti che si nutrono di carta: pidocchi della carta, tarli, pesciolini d’argento, e molti altri. L’insetto non è mai stato assente.
“Uno stesso oggetto, un albero ad esempio, è contemporaneamente rifugio per la volpe, fonte di cibo per il picchio, legna per il guardaboschi, minaccia per la bimba spaventata” (Von Uexküll, Jakob. 2013. Ambienti Animali e ambienti umani. Lavis (TN): Quodlibet.): così Von Uexkull, il primo biologo ad introdurre il concetto di “ambiente”, ci parla di come un singolo elemento di un ecosistema, e l’ecosistema stesso, vengano percepiti in maniera diversa dai suoi diversi “abitanti”. Lo spazio espositivo si espande, non è più solo galleria, le opere diventano suolo vivo, parte di una rete alimentare complessa che lega tra loro i lavori. Gli insetti, da invisibili, diventano partecipanti attivi, accompagnatori e guide in un percorso di scoperta e confronto con la malinconia e la disperazione.




Passando da Sea Life of South Korea, una serie di acquerelli rappresentanti parte della fauna marina del Sud Corea, arrivando a Target Wall, una composizione di bersagli per la caccia in forma di animali, gli insetti ci accompagnano a riflettere su vita e morte. Mark Dion in una vecchia intervista riflette sul fatto che la ricerca scientifica non si sia mai concentrata davvero sull’osservazione della vita, ma sullo studio della morte. Studio della morte che vediamo nelle rappresentazioni di Target Wall, dove sui corpi degli animali sono evidenziate le posizioni dei loro organi vitali, per una caccia efficiente.
La disperazione entra in gioco più forte di prima. Spostiamo lo sguardo su Pinguino, l’animale è in equilibrio su un secchio pieno di catrame e rifiuti, segni innegabili degli effetti dell’essere umano sull’ambiente circostante; così possiamo tornare nuovamente ad un altro processo di estinzione, quello documentato da Rachel Carson in Silent Spring, testo cardine per l’ambientalismo contemporaneo. Gli effetti catastrofici dell’utilizzo aggressivo di DDT (un insetticida) hanno creato una natura silenziosa, in cui gli insetti sterminati, con la loro scomparsa rendono manifesti i propri ruoli, sia come impollinatori che come elementi fondamentali della rete alimentare.
Disperazione e malinconia, sentimenti esplorati da Mark Dion per tutta la sua carriera, non devono essere interpretati in chiave catastrofista, col rischio di ridursi ad un cinismo disfattista, ma usati e tenuti stretti per riflettere sul nostro ruolo all’interno dell’ambiente circostante, che per noi rappresenta il sistema Mondo, e riconoscere i modi in cui ogni nostra singola azione è legata all’esistenza di un’infinità di specie.
Mark Dion – The Melancholy Entomologist and of Tales of Ecological Despair
Pinksummer, Genova
Fino al 13 settembre 2025


