ATP DIARY

Mara Oscar Cassiani | #wifispirit — xing, Bologna

Domani, Giovedi 15 dicembre alle 22.00 Xing presenta a Raum il nuovo lavoro #wifispirit, ambiente performativo sinestesico di Mara Oscar Cassiani. #wifispirit e? un momento di convergenza nel reale di pulsioni e riversamenti url e urgenza sinestetica. La sinestesia come disturbo della percezione o realta? aumentata, ad alta qualita?. La sinestesia come percezione spirituale della […]

#wifispirit. credits: design: Mara Oscar Cassiani
#wifispirit. credits: design: Mara Oscar Cassiani

Domani, Giovedi 15 dicembre alle 22.00 Xing presenta a Raum il nuovo lavoro #wifispirit, ambiente performativo sinestesico di Mara Oscar Cassiani.
#wifispirit e? un momento di convergenza nel reale di pulsioni e riversamenti url e urgenza sinestetica. La sinestesia come disturbo della percezione o realta? aumentata, ad alta qualita?. La sinestesia come percezione spirituale della realta?, wifi immanente e sensoriale.

Abbiamo fatto alcune domande a Mara Oscar Cassiani —

ATP: Il tuo progetto è il frutto di un’ “urgenza sinestetica”, una sorta di necessario sfogo dove “pulsioni e riversamenti url” convergono nel reale. Come è nata la performance che presenterai a Raum, #wifispirit? Ci sono degli aspetti del reale che ti hanno suggestionato per realizzarla?

 Mara Oscar Cassiani: La performance nasce dalla necessità di creare nuove dinamiche legate alla performance, che approfondiscano appunto altre modalità di fruizione del pubblico e performative e affrontino resfresh tematici legati a anche linguaggi non accademici. In questo caso, come in #Ed3nTemple, (so che c’eravate 😉 ), creando un ambiente immersivo in cui la performance è un atto e un ambiente sintetico esso stesso; il lavoro si basa sulla ricaduta impossibile di url dentro un Irl, attraverso delle iconologie di rete e su un fattore sinestetico quasi ingovernabile con cui sono nata e che esterno in ogni performance. A mia volta, utilizzo utilizzo tutto ciò, per interfacciarmi con i fruitori.

ATP:  Lavoro e vita: nella tua ricerca, c’è una netta distinzione tra questi due aspetti o sono un tutt’uno?

MOC: Non sono un autore che affronta un senso biografico, lo trovo un loop autoreferenziale, molto pericoloso e limitante. Così come non amo un certo dilagante nuovo colonialismo. Giusto per fare la lista di cose che ritengo pericolose, dei buchi neri. Direi che la mia vita privata e la mia ricerca sono due linee separate. Affronto però la mia soggettività emotiva in quanto immersa in una società pressante e il bisogno in continua perdita e nascita di rituali.

ATP: Che significato dai alla “sensibilità millennial”? E’ possibile, a tuo parere, definirla o, se vissuta come nel tuo caso, esprimerla con una ricerca artistica?

MOC: Artisti di nuova generazione come me vengono definiti post internet o post digital. Considero queste categorie restrittive e molto legate a dinamiche dell’economia dell’arte statunitense, preferisco semplicemente definirmi millennial nonostante sia cosciente di adoperare tutti gli strumenti della poetica post digital.
Senza contare che si tratta di una generazione estesa, si parla di un ventennio, cresciuta dentro la rete e dentro il marketing e i media, talvolta senza differenze culturali geografiche, e capace di affrontare entrambi questi aspetti in modo lucido e più o meno volontariamente di rifiutarli o inglobarli inevitabilmente nella propria ricerca, ma senza il senso esotico che vi legavano generazioni precedenti. Pragmatismo e sensibilità allo stesso tempo.

ATP:  Hai deciso di lavorare con dei supporti alla portata di tutti, nail art, lenti a contatto, extensions… cosa ti attrae da queste “protesi” del corpo?

MOC: Questi supporti sono molto sublimati quasi irriconoscibili, ma fanno parte delle tante culture che adopero, io come altri, per interfacciare la propria esistenza sui social e non solo, in una società sempre più omologante e pressante. Direi che sono protesi emozionali.

ATP: Nel presentare #wifispirit, si sottolinea come “il mondo del colore sintetico” sia una delle caratteristiche che connotano la tua performance. Che significato dai al colore e perché è così importante?

MOC: Per #wifispirit ho scritto delle vere e proprie poesie in merito, si tratta di nuove relazioni con il mondo del colore e delle immagini che hanno bypassato l’advertising per poi superarlo. Il colore è così importante che Pantone ogni anno ne sceglie uno talvolta impossessandosi dei colori delle varie culture net, che lo usano come registro delle proprie immagini, per identificarsi riconoscersi e non solo.

ATP: Mi racconti in cosa consiste e quali sono le peculiarità di #wifispirit?

MOC: Come sopra, nuove modalità performative e di fruizione della performance che utilizzano nuovi linguaggi meditatici e nuove iconografie di rete  : )
Semplicemente uno stare in uno spazio riscritto secondo nuovi miti, come dentro un tempio o un club.

#wifispirit. credits: design: Mara Oscar Cassiani
#wifispirit. credits: design: Mara Oscar Cassiani
Ritratto di Mara Oscar Cassiani,   2016
Ritratto di Mara Oscar Cassiani, 2016
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